domenica 21 aprile 2013

Barcellona nel dopoguerra franchista: una mostra fotografica sinistra e in bianco e nero

Sono foto in bianco e nero, piuttosto sinistre, che riportano al dopo-guerra di Barcellona, quando la città, conquistata dai franchisti dopo una strenua resistenza, si trovò a vivere la vita quotidiana sotto il nuovo regime, alleato del nazismo tedesco e del fascismo italiano.
La mostra che le espone è intitolata Barcelona en posguerra, 1939-1945 ed è ospitata dall'Arxiu Fotogràfic de Barcelona (Archivio Fotografico di Barcellona) nella sua sede, in plaça Pons i Clerch 2, fino al 28 settembre 2013 (ingresso gratuito, aperta da lunedì a sabato, eccetto festivi, dalle 10 alle 19). Sono immagini che offrono una sorta di viaggio nella vita quotidiana barcellonese dell'epoca: il nuovo calendario festivo e religioso, le visite ufficiali dei dirigenti del regime e dei regimi amici di Germania e Italia (ci sono anche le immagini di una visita di Galeazzo Ciano). Un invito a riflettere sulla repressione seguita alla Guerra Civile, sia dal punto di vista politico che religioso. Sono immagini sinistre, che in qualche modo mettono paura, per il tentativo di controllo che le dittature cercano sempre di esercitare attraverso le manifestazioni pubbliche: le grandi adunate religiose, i saluti romani, i volontari in partenza per la guerra che stava insanguinando l'Europa, le donne con le mantillas, in questo caso simbolo e segno di repressione religiosa, le operaie al lavoro. Uno le vede e pensa nunca más, mai più. E spera che sia davvero così, in questa Europa che fatica a ritrovarsi e a innamorarsi di se stessa e dei valori, nati proprio dal disastro raccontato da queste immagini.
La mostra è la prima, tra quelle previste da contorno a una grande esposizione centrale, che, nel 2014, nel Castillo de Montjuïc, ricorderà i 75 anni dalla violenta occupazione di Barcellona e dalla sua caduta nel franchismo.