mercoledì 24 aprile 2013

Colombia: il dibattito sul matrimonio omosessuale arriva in Parlamento

Con ancora gli echi dell'approvazione del matrimonio paritario in Francia, lo sguardo si sposta verso l'emisfero sud: la Colombia potrebbe diventare il 15° Paese del mondo a riconoscere nel proprio ordinamento il matrimonio per le coppie omosessuali. Il Paese sudamericano inizia oggi in Senato il dibattito sul progetto di legge presentato dal senatore Armando Benedetti del Partido de la U, lo stesso del presidente Juan Manuel Santos, nel 2011.
In Colombia le coppie omosessuali possono registrare la propria unione davanti a un notaio, hanno diritto all'eredità dei beni del proprio partner e alla reversibilità della pensione; gli omosessuali possono anche iscrivere il proprio partner al proprio sistema sanitario e al proprio piano di pensione; queste ultime conquiste sono state stabilite dalla Corte Costituzionale, che ha anche richiesto al Parlamento il riconoscimento legale del matrimonio omosessuale.
Il dibattito inizia oggi, dopo essere stato rimandato due volte, l'ultima perché non era in diretta tv, così come richiesto. Per continuare la discussione il progetto di legge deve ricevere 52 voti su 102 a favore, altrimenti verrà rimandato alla prossima legislatura.
Come già successo in altri Paesi, il riconoscimento del matrimonio omosessuale divide la società colombiana, profondamente cattolica e conservatrice. Marcela Sánchez, responsabile di Colombia Diversa, una ONG vicina alla comunità LGBT, spiega la differenza tra unione civile e matrimonio: "Per vedersi riconosciuti i diritti in un'unione libera ci vogliono due anni di convivenza, mentre con il matrimonio il riconoscimento è immediato". "Purtroppo c'è molta disinformazione, è un contratto di matrimonio civile, non è un dibattito religioso" aggiunge, per spiegare le molte "resistenze" che la legge troverà in Parlamento. L'azione della Chiesa, del resto, è decisa: "Il vero e unico matrimonio è tra un uomo e una donna" ha detto più volte il cardinaale Rubén Salazar, per il quale "non c'è alcuna ragione per parlare di matrimonio omosessuale". Ma il fatto è che la realtà omosessuale esiste ed è con essa che bisogna fare i conti: ci sono coppie lesbiche arrivate alla Corte Costituzionale, per veder riconosciuto il diritto di adottare i figli avuti insieme, ci sono coppie omosessuali che convivono, vedendo riconosciuti i diritti all'eredità e alla pensione, ma non quello all'adozione, che verrebbe con il matrimonio. "Si tratta solo di registrare questa realtà e darle un riconoscimento legale. E' una questione di equità, di avere una società egualitaria, che non discrimini e rispetti i diritti umani" dice il senatore Benedetti, che però non è molto ottimista. "Per andare avanti servono 52 voti, ma potrebbero esserci molti assenti.
Il Partito Conservatore, il Movimiento Independiente de Renovación Absoluta (MIRA) e alcuni settori dello stesso Partido de la U hanno già annunciato che si opporranno alla sua approvazione, mentre il presidente Santos, uno dei presidenti più popolari di Latinoamérica si sta mantenendo al margine del dibattito.
Non lo stanno facendo invece i colombiani. Tutti i principali siti web del Paese danno notizia della manifestazione che si è tenuta in plaza de Bolívar, davanti al Congresso, a favore e contro il matrimonio gay. Hanno manifestato avendo in mente due Paesi diversi: "Il matrimonio è tra un uomo e una donna", "No al matrimonio omosessuale" recitavano i cartelli contro il progetto di legge; "Sono etero e sostengo il matrimonio gay", "La dignità non è nei genitali" recitavano i sostenitori del matrimonio omosessuale, tra i quali, molti giovani studenti.
Il fatto che in Colombia esistano le unioni civili fa sì che molti cittadini considerino risolto il debito con la comunità omosessuale e lesbica. A Bogotà i manifestanti contro il matrimonio erano il doppio di quelli a favore, secondo le stime dei media locali.
"Se il progetto non passa, andremo in massa davanti ai notai per legalizzare le nostre unioni, questo diritto lo abbiamo già conquistato e continueremo a insistere, ovunque sia necessario, affinché si rispetti il nostro diritto di sposarci" ha detto Cristina González, coordinatrice dell'associazione FEMM, al quotidiano El tiempo.
Su eltiempo.com, una bella galleria fotografica della manifestazione pro e contro il matrimonio gay, a Bogotà.