"Cari amici
Davanti all'impossibilità di assistere alla vostra manifestazione, voglio, con
queste righe, manifestare la mia adesione all'iniziativa ¡Democracia real ya! Naturalmente interpretando la
parola 'reale' come aggettivo riferito alla realtà, non ai Reali.
Alcuni mesi fa mi sono unito a Stéphan Hessel, scrivendo il prologo al suo
Indignatevi. Era un appello a non accettare senza discutere la tirannia del
potere finanziario e l'abbandono dei valori incarnati dalla nostra civiltà
(l'Europa). Poco dopo Rosa Maria Artal mi ha preso il testimone e sotto il
titolo Reacciona ha invitato alcuni studiosi ad approfondire le ragioni per
agire davanti alla crisi economica, politica e sociale del sistema.
Adesso è il vostro turno, molto più importante. Mi entusiasma vedere che voi
ricettori del messaggio avete compreso che non basta indignarsi, che è
necessario trasformare l'indignazione in resistenza e fare un passo ulteriore.
Il momento storico impone l'azione, la mobilitazione, la protesta, la ribellione
pacifica. L'appello a indignarsi non deve rimanere in un best-seller facilmente
digeribile per il sistema e lo state dimostrando con questa manifestazione.
Per questo aderisco alle vostre rivendicazione, faccio mio il manifesto, sono
solidale e auguro un clamoroso 15 maggio. Ma, soprattutto, vi animo ad avanzare
nella lotta verso una vita più umana. I media ufficiali non si dedicheranno a
voi e troverete molti ostacoli nel cammino, ma è in gioco il vostro futuro. Il
15 maggio deve essere qualcosa di più di un'oasi nel deserto, dev'essere
l'inizio di una dura lotta fino a ottenere che, effettivamente, non siamo né ci
prendano per 'mercanzia in mano ai politici e ai banchieri'. Diciamo di NO alla
tirannia finanziaria e alle sue conseguenze devastanti
José Luis Sampedro"
E' la lettera aperta del 14 maggio 2011, con cui lo scrittore ed economista José
Luis Sampedro ha aderito alla manifestazione del 15 maggio, che, nelle principali
città spagnole, ha dato per la prima volta voce agli indignados. Dopo le manifestazioni
ci sono state le acampadas, le tendopoli in cui si discuteva di economia, politica,
riforme.
Autore di numerosi libri e saggi, tra cui Il sorriso etrusco, José Luis Sampedro
è stato uno dei maestri del pensiero solidale, dell'idea di una società più giusta
e più umana, da contrapporre al capitalismo e dall'individualismo sfrenato di
questi ultimi decenni.
E' morto oggi a 96 anni: la primavera spagnola non smette di portarsi via persone
carismatiche e importanti, la cui assenza fa sentire più soli. Mi piace ricordare
Sampedro con questa lettera, ancora su Facebook, con i suoi oltre 1000 commenti
e i suoi oltre 10mila Mi piace. L'ha scritta a 94 anni.