C'è una campagna in corso in tutta Europa, di cui sono
venuta a sapere attraverso il quotidiano digitale spagnolo eldiario.es, per
chiedere alla Troika una politica diversa nei confronti della Grecia.
L'ha lanciata la piattaforma Avanti Europe!, che, come si legge nel suo sito web in sette lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, italiano, greco e
olandese), è stata creata da un gruppo di cittadini europei per difendere i
valori di solidarietà e benessere comune con cui l'Unione Europea è stata
fondata (sempre nel sito web potete leggere il bel manifesto della piattaforma).
Il sito sta raccogliendo le firme, che il 9 maggio 2013, Giornata dell'Europa,
presenterà alla Troika e al Governo Greco. E' probabilmente uno dei primi gesti
di solidarietà davvero europei, la prima volta che si fa sentire che i problemi
di un Paese sono sentiti come propri dai cittadini di tutta l'Unione. Che non
manchi mai la solidarietà alla Grecia.
Qui di seguito riproduco l'appello da firmare, più in basso c'è anche il video
in italiano, da youtube, che spiega i numeri della crisi greca; questa è la pagina in cui firmare l'appello, io l'ho fatto pochi minuti fa.
La Grecia è al primo posto nella crisi economica europea. Sta vivendo un
livello di austerità senza precedenti il cui peso si abbatte ingiustamente su
coloro che non sono responsabili del debito e che ne sono maggiormente colpiti.
Sono cittadini greci, nonché migliaia di migranti e richiedenti asilo.
Dal 2009 la Grecia ha subito un aumento del 37% dei suicidi,
mentre l’indice di disoccupazione è salito alle stelle: dall’8% al 27% (57% per
i giovani) lasciando 1 milione e 290mila persone senza lavoro. Oggi in Grecia
3,4 milioni di persone sono oltre la soglia di povertà, vale a dire il 31%
della popolazione. Il fallimento della classe politica nella gestione dei
problemi del Paese, ha consentito al partito neo-nazista Alba Dorata di
diventare il terzo maggior partito del Paese assestandosi al 12%-15%. In molti
sono ormai così furiosi e disperati da essere disposti a sacrificare la
democrazia per poter far sentire la propria voce.
Il problema non riguarda solo la Grecia; riguarda anche
l’Europa. La Grecia ha commesso degli errori, ma le politiche vigenti
incentrate unicamente sull’austerità non rappresentano una soluzione alla
crisi. Al contrario, impediscono la crescita economica e hanno un impatto
devastante sul popolo.
La Grecia ha il dovere di ristrutturare la propria economia
e di rimettere a posto le proprie finanze. Tuttavia, la ripresa di un’economia
sostenibile non è fatta solo di bilanci e scadenze fiscali.
Il prezzo dell’austerità non deve essere la sofferenza degli
esseri umani. Le misure di consolidamento dovrebbero essere centrate sulla
ristrutturazione del settore pubblico, su politiche di sostegno a una crescita
economica sostenibile e sull’unione sociale basata sul principio di solidarietà
dove le spalle più larghe portano il peso maggiore.
L’Europa deve impedire che la situazione della Grecia
diventi una catastrofe umanitaria al di là dell’immaginabile e deve assicurare
che le stesse misure non vengano applicate alle altre economie deboli.
Noi chiediamo a voi, membri della Troika e del
governo greco, di rivedere il piano di austerità e di mettere gli esseri umani
e i loro bisogni al centro delle vostre decisioni.
Il 9 maggio 2013 (Giornata Europea), i risultati di questa petizione
saranno sottoposti alla Troika e al governo greco.