giovedì 16 maggio 2013

Il Mercato di San Miguel di Madrid festeggia 100 anni: è la meta prediletta del turismo gourmet della capitale

Il 13 maggio 1913, un secolo fa in questi giorni, iniziavano i lavori di costruzione del mercato di San Miguel di Madrid, un piccolo edificio in ferro e cristallo che doveva servire i prodotti alimentari alle signore del quartiere. Era l'ultimo dei mercati costruiti sullo stile parigino, in voga nella capitale spagnola tra il XIX e il XX secolo: prima del Mercado de San Miguel furono costruiti il mercato della Cebada (1875) e quello dei Mostenses (1876), poi abbattuti rispettivamente nel 1956 e nel 1925. Oggi, come si può dedurre, è l'ultimo grande mercato di ferro e vetro conservato a Madrid.
La sua sopravvivenza si deve a un'intuizione a suo modo geniale: la trasformazione da mercato popolare di quartiere in sofisticato mercato gourmet. E non si dia alcuna accezione snob a sofisticato: il mercado de San Miguel non è per pochi, raffinati cultori della cucina e dei prodotti d'avanguardia e di qualità. Anzi, uno dei suoi meriti è di aver portato nel cuore della Madrid de los Austria, a portata di famiglie piccolo-borghesi e turisti stranieri, un nuovo modo di vivere e intendere il mercato, diventato non solo luogo di tradizionale compravendita, ma anche di incontro, di svago, di degustazione e di curiosità.
I suoi 33 posti, tutti eleganti e ordinati, offrono le inevitabili primizie di frutta e verdura, presentate con attenzione scenografica (come dimenticare le perfette e lucide ciliegie impilate a formare una piramide?!), e anche le bibite da esse tratte o le insalate di frutta da piluccare mentre si passeggia tra i banchi; i banchi del pesce offrono non solo i prodotti freschi del mare, ma anche conserve provenienti da buona parte d'Europa e, persino, piatti caldi, da consumare al bancone, mentre si sorseggia la birra. Le pasticcerie presentano ogni tipo di cioccolato e buona parte del gusto madrileno per i pasticcini piccoli, da portare via o da gustare in loco, con un capuchino, che a un italiano non verrebbe mai in mente di sorseggiare a mezzogiorno. Al centro del mercato i sono banchi di comida rápida, fast food, ma di qualità e di degustazione: ci sono stuzzichini di ispirazione peruviana, panini con jamón ibérico, presentazioni di formaggio, vino spagnolo.
E ovunque massaie spagnole che fanno la spesa e turisti stranieri che si guardano incuriositi (e che non escono senza aver assaggiato o comprato qualcosa, è impossibile).
Il Mercado de San Miguel festeggia il suo primo secolo, godendo di ottima salute, grazie a questa sua nuova vita. Lo aiuta la sua posizione strategica, accanto alla plaza Mayor e a pochi passi dalla calle Mayor, cioè, su uno degli assi principali del turismo madrileno e alla confluenza delle più importanti vie di comunicazione della Madrid de los Austria. Per i turisti di passaggio è impossibile non sentire curiosità e attrazione per la sua architettura di ferro e cristallo, che richiama immediatamente il XIX secolo e le influenze parigine. La ristrutturazione a cui è stato sottoposto, per essere trasformato nel primo mercato gourmet di Madrid, non ha cancellato i suoi segni d'identità: le colonne di ferro sostengono una spettacolare copertura, le cui strutture principali sono a vista e danno aria all'ambiente, le pareti di cristallo danno grande luminosità e la sensazione di un legame diretto con l'esterno; sotto questa struttura elegante, ci sono 2mila metri quadrati di magazzini, invisibili ai compratori e ai visitatori.
La formula con cui il Mercado de San Miguel è sopravvissuto al tempo e agli altri mercati madrileni del suo genere, vale la visita di 75mila persone alla settimana; di queste solo il 40% è madrileno, il resto sono turisti, divisi tra un 20% spagnolo e un 40% straniero. Un bel modo, quindi, per far apprezzare il culto spagnolo non solo della cucina, ma anche della convivialità.
I 100 anni dall'inizio della costruzione sono stati celebrati in modo singolare, ma, in fondo, in linea con la destinazione di questa elegante architettura. La Orchestra Vegetale di Vienna ha tenuto un concerto, riservato ai lavoratori dei banchi del mercato, e ai loro familiari, che ha molto incuriosito: gli strumenti dei musicisti sono infatti formati da verdura freschissima. Se il Mercado de San Miguel sintetizza, in fondo, il primo bisogno culturale dell'uomo, elaborare il suo cibo, giusto che sia stata un'altra manifestazione artistica, che ha per protagonista il cibo, a celebrare il suo anniversario e la sua sopravvivenza.