C'era un tempo in cui nel Real Madrid c'era il blocco dei portoghesi,
riunito intorno a José Mourinho, e poi tutti gli altri. E immaginatevi la forza
mediatica (e divisiva) di Cristiano e Mou messi insieme, con i loro deliri di narcisismo ed egocentrismo, con i loro piagnistei e con il loro talento.
Poi il buon Mourinho, come solo lui può, è riuscito a mettersi contro mezzo
spogliatoio. Ha iniziato con Sergio Ramos, l'andaluso che gli ha risposto per
le rime ed è rimasto per qualche tempo in panchina, mantenendo da allora in poi i rapporti
gelidi; poi è toccato a Iker Casillas, San Iker, come lo chiama mezza Spagna, ricordando le sue parate ai rigori mondiali ed europei: in patria tutti li considerano il miglior
portiere del mondo meno Mou, che ha smesso di pensare che meriti il Pallone
d'Oro, e lo tiene in panchina. Qualcosa è
successo anche con Pepe, pure lui in panchina da qualche tempo e, soprattutto, con Cristiano.
C'è stato un momento in cui il campionissimo del Real Madrid si dev'essere guardato allo
specchio e si dev'essere chiesto perché, essendo così come si vede lui,
giovane, ricco, bello e di talento, il
Santiago Bernabéu, la Spagna, i media (e i giurati del Pallone d'Oro, ormai stucchevoli con Leo Messi) lo detestavano. Per riuscire a conquistare le simpatie dei tifosi, Cristiano, che quando si mette in testa qualcosa si impegna fino a ottenerla, ha chiamato anche un consulente d'immagine (dicono). E ha iniziato a cambiare atteggiamento. Ha iniziato a
essere più madridista, a manifestare più simpatia per i compagni, a festeggiare
con tutti i gol di tutti, a essere più sorridente. Mou lo ha criticato duramente davanti ai compagni, al
termine di una partita vinta grazie ai suoi gol e al suo impegno forsennato;
Cristiano si aspettava un elogio, ha ricevuto un rimprovero e da allora si è
rotto qualcosa.
Il giocatore si è avvicinato a velocità supersonica ai due capitani in rotta
con Mou e ha fatto capire che la tristeza che tanto aveva divertito Twitter e
che era stata considerata il preludio al divorzio è stata superata. "Mi
interessa cosa fa il Real Madrid, non il futuro di Mourinho" ha detto
qualche giorno fa, a sancire il divorzio dal compatriota, in cui tanto ha
creduto e di cui è stato tenace sostenitore.
Adesso c'è questa foto, che Iker Casillas e Sergio Ramos hanno pubblicato
rispettivamente su Facebook e su Twitter: è stata scattata questa mattina, a
pranzo, dopo l'allenamento mattutino del Real Madrid. Ci sono tutti i pesos
pesados, i pezzi grossi, dello spogliatoio: Iker e Sergio, e
poi Pepe, Xabi Alonso, Cristiano Ronaldo, Gonzalo Higuaín. Tutti in rotta con Mourinho o comunque indifferenti al suo destino,
pronti persino al sospiro di sollievo e all'applauso liberatorio, se, come sembra
sempre più probabile, l'allenatore volerà di nuovo nelle braccia del Chelsea (ma
qualche giorno fa Mou ha gelato tutti, facendo intravedere la possibilità di
rimanere a Madrid: non si può dire che gli manchi il senso dei tempi
e del teatro).
Sergio Ramos ha scritto su Twitter che la riunione è servita per fare squadra in
vista della finale di Copa del Rey, contro l'Atlético Madrid (una cosa che rimane
in casa). I media parlano divertiti della congiura dei potenti dello spogliatoio
contro l'ormai odiato Mou.
La foto ha il suo fascino e venerdì, al Santiago Bernabéu, con il ritorno di re Juan Carlos alla vita
ufficiale, accompagnato dalla regina Sofia, vinca il migliore (lo siento, ma a
volte mi piace vedere la fiesta anche intorno a Neptuno).