Nel suo ultimo numero S Moda, il supplemento di tendenze di El Pais, ha dedicato un articolo alla moda flamenca, definendo la Feria de Abril di Siviglia, la
migliore vetrina del settore.
E' il riconoscimento a una moda che negli ultimi anni ha cambiato il vestito da
gitana, senza snaturarne l'identità, ha creato un settore che muove oltre 500
milioni di euro solo in esportazioni e che è seguito da bloggers appassionate e
competenti come le fashion bloggers, che seguono le tendenze della moda urbana.
"E' diventato un importante motore economico che, come l'alta moda di
Parigi, difende l'artigianato e promuove il disegno su misura. Ispira firme
come Balenciaga o Ralph Lauren. Ha posato davanti all'obiettivo di Annie
Leibovitz. Si è infilato nelle vetrine più prestigiose, come Harrod's, dove i
vestiti di Vicky Martín Berrocal sono stati esibiti per due anni
consecutivi" scrive a mo' di presentazione S Moda.
La stilista Pilar Vera, presidente dell'Asociación de Empresarios de Artesanía
y Moda Flamenca, ricorda i vestiti da gitana preparati per la festa dei 60 anni
di sir Philip Green, proprietario di Topshop: "Era una festa tematica a
Cancùn, ispirata alla Spagna. Tra gli invitati Kate Moss, Naomi Campbell e Anne
Wintour, a cui ho disegnato i vestiti. E' stato a marzo 2012 e ho lavorato per
un anno per quell'evento". Ma non sono solo feste private.
Il traje de flamenca è imprescindibile per le ferias andaluse, a cui da il via la Feria de Abril. "Tutto
inizia a settembre, quando i laboratori preparano i primi bozzetti dei disegni
che si vedranno a gennaio in SIMOF, la Passerella Internazionale della Moda
Flamenca. Perché, anche se sembra che esiste una matrice unica, oggi le
tendenze cambiano anno dopo anno" scrive la rivista, ricordando che il
traje de flamenca è l'unico vestito folkloristico in continua evoluzione.
Victorio&Lucchino, una delle più prestigiose firme della moda spagnola, si
prende il merito del cambiamento del vestito da gitana, avvenuto negli ultimi
due decenni: "Abbiamo marcato il cambio con il primo taglio stretto e i
volants a chiocciola. Abbiamo mescolato tessuti, abbiamo fatto mantoncillos
stampati. Volevamo dare un cambio a 180° al prototipo classico. Che le nostre
clienti si dimenticassero del total look e creassero un proprio stile, con i
coralli della nonna, gli orecchini hippies..." dice José Victor Rodríguez
Caro, il Victorio della coppia di stilisti sivigliani. E magari avrà ragione
lui, tutto è iniziato da Victorio&Lucchino, anche se le due stiliste che si
associano al cambio sono soprattutto la cordobese Juana Martin, che ha introdotto
il jeans nei volants, e la onubense Vicky Martin Berrocal, che ha disegnato
vestiti di pelle di Ubrique, di maglia metallica, colas di rose realizzate a
mano, entrate nell'immaginario collettivo, grazie a uno storico
servizio su Vogue USA, firmato da Anne Leibovitz.
"Faccio quello che voglio, con rispetto e ammirazione, questo capo di
abbigliamento per una donna andalusa è tutto" spiega Vicky. "Nel sud
la moda è come una cerimonia" continua S Moda "E' come quando un
torero si veste per la corrida" rimanda Vicky Martin Berrocal.
Grazie a questa vitalità, la moda flamenca dà lavoro a migliaia di artigiani
locali sparsi soprattutto nella provincia di Siviglia: "Ci sono paesi
interi che ricamano i mantellini" assicura Rodríguez Caro. Ed è diventata
un'importate voce del PIL andaluso,con esportazioni che superano i 523 milioni
di euro e con vendite che, in tempi di gravissima crisi economica, resistono ai trajes cinesi da 99
euro, grazie alla qualità dei tessuti e alle rifiniture. Ma chi indossa la moda
flamenca, all'estero? Le esportazioni sono dirette verso Francia, Canada,
Germania, USA, Messico, Colombia e, soprattutto, Giappone, Paese innamorato da
anni della cultura flamenca (a Siviglia non si contano le giapponesi che
imparano a ballare il flamenco nelle scuole locali né le scuole nipponiche che
mandano i loro studenti a fare stages a Siviglia, come a risciacquarsi i panni
nel Guadalquivir).
Se gli stilisti e gli operatori del settore chiedono politiche pubbliche più
attente al sostegno della moda flamenca, la blogosfera analizza con passione
tutte le novità. I blog specializzati sono tanti e S Moda ne cita in
particolare tre, che sono i must del traje de flamenca, Lunarit0s.com, di Aida Lineros, Entreciriosyvolantes.com, di Claudia
Alfaro, Mamademayorquieroserflamenca.com
di Elena Rivera.
Quest'ultima è una convinta sostenitrice dell'urban style della moda flamenca,
della possibilità di ogni flamenca, cioè, di adattare le tendenze al proprio
gusto e al proprio stile, con creatività e originalità: durante la Feria de
Abril ha setacciato calles e casetas alla ricerca dei looks più interessanti,
nuovi e originali. Ha pubblicato le fotografie degli otto outfits che l'hannocolpita di più e ha invitato le sue lettrici a scegliere quello che piace loro
di più.
Le sue foto sono una piccola dimostrazione di come questo traje così sensuale e
femminile sappia essere sempre diverso e flessibile alle esigenze e ai sogni di
ogni donna. Dal suo blog, i miei outfits preferiti tra gli otto selezionati da Elena e che potete vedere al link già indicato (il mio prediletto penso sia il rosso).