Se la lasciassero parlare, se la smettesse di
essere rigida e distante, se iniziasse a sentirsi più a suo agio in questo
ruolo di difficili equilibri, non dico che Letizia Ortiz recupererebbe la
spontaneità e la simpatia del giorno della pedida de la mano, della
presentazione ai media. Ma risulterebbe una principessa molto più interessante,
una donna con idee e con cose da dire, magari con la capacità di dare
suggerimenti e ispirazioni su temi importanti e che conosce bene, grazie anche
alla sua vita precedente al matrimonio con il Principe Felipe.
Certo, Letizia ha un passato agnostico, di sinistra e repubblicano, che ha
lasciato da parte quando è entrata nella Famiglia Reale e che affiora quando
parla a ruota libera, senza pensare alle inevitabili interpretazioni delle sue
parole. Come dimenticare quella volta in Cile, quando, durante una visita
ufficiale, a proposito del matrimonio omosessuale, che di tanto in tanto
rientra nel dibattito del Paese sudamericano, disse che in Spagna la presenza
di leggi sull'aborto e sul matrimonio gay è cosa accettata e normale? Non aveva
detto niente di male, aveva descritto una realtà, ma gli anti-abortisti e gli
anti-matrimonio gay ne avevano approfittato per criticarla, sostenendo che
aveva espresso appoggio a una parte in causa, cosa che i membri della Famiglia Reale dovrebbero evitare (ma non appoggiano parti in causa, quando parlano genericamente di solidarietà, risolvere i problemi tutti insieme, portare il benessere anche a chi meno ne gode?).
Ogni volta che parla a ruota libera Letizia appare molto più progressista e più
aperta della Famiglia Reale. Succede anche ai Seminari internazionali della
Lingua e del Giornalismo, che da qualche anno a questa parte inaugura a La
Rioja. Se Felipe ha il discorso dei Premios Principe de Asturias, in autunno a
Oviedo, per far sapere cosa pensa, Letizia sembra aver preso questi seminari
sul Giornalismo come un'occasione per poter dire la sua sulla società spagnola,
sul linguaggio, sul giornalismo. Lo fa sempre con attenzione, noblesse oblige,
ma non mancando mai di mandare messaggi e obbligando tutte le volte a chiedersi
come sarebbe questa ex giornalista diventata Principessa, se potesse occuparsi dei temi che la
appassionano e se gli spagnoli si occupassero più delle sue idee e di quello
che può apportare che delle sue operazioni estetiche e della lunghezza delle sue gonne.
L'VIII Seminario Internazionale di Lingua e Giornalismo, in corso a La Rioja, porta come sottotitolo Il linguaggio della crisi. E di crisi ha
parlato la principessa, nel discorso con cui ha aperto i lavori. Peccato non si
trovi il discorso intero da nessuna parte, neanche nel sito della Casa Reale
Spagnola, ma da quello che si legge nelle agenzie e nei media, Letizia non ha
risparmiato critiche al governo e ai media per l'uso delle parole, per la manipolazione del loro significato, con cui evitano di
dire apertamente quello che sta succedendo.
Utilizzando il vocabolario Letizia ha ricordato che crisi non ha
necessariamente un'accezione negativa: indica un 'cambio brusco', una
'mutazione importante', un momento decisivo. "Alcuni pensano che, dato che
nella sua prima accezione significa cambio brusco e che questo possa essere sia
per migliorare che per peggiorare le cose, la parola crisi ha subito un cambio
semantico. Perché, a questo punto non sono molti, probabilmente, che le danno la sua connotazione positiva".
Ma non c'è solo il cambio semantico della parola, è proprio la crisi che
"ha un proprio linguaggio, il cui uso può essere intenzionato. Non è la
stessa cosa dire aiuto invece di salvataggio, recessione diventata crescita
negativa o ristrutturazione al posto di tagli". E se ci vedete in queste
parole un po' di critica alle acrobazie del Governo per evitare di usare le
parole che spaventano e preoccupano, non siete i soli. Letizia ha proseguito
ricordando che la crisi è un tema che preoccupa la maggior parte degli spagnoli
e per questo si è detta fiduciosa che il seminario offra "guide chiare"
sull'uso delle parole, affinché si possa esprimere quello che si pensa con
quelle più corrette, cosa che "i cittadini ringrazieranno, siano
giornalisti o meno".
Con queste sole parole riportate dai media, Letizia si è conquistata il plauso
di chi tende a criticarla sempre e comunque. "Per una volta che dice una
cosa che mi piace, non sarò io a criticare Letizia", "Se fosse meno
incorsettata, non le manderebbe a dire", "La Casa Reale ha deciso di
prendere posizione?" Sono tra le frasi che si sono lette sotto gli
articoli che hanno riportato le parole della Principessa.
Nessuna osservazione sul suo look, sui media che hanno riportato il suo
discorso. Meno male.