domenica 19 maggio 2013

Perché la Spagna non vince mai Eurovision: storia del disastro di El Sueño de Morfeo

Penultima. Con 8 punti, 6 dall'Albania, l'unica che ha fatto blocco mediterraneo, contro i potentissimi blocchi scandinavi e slavi, e 2 dall'Italia. Il risultato della Spagna all'Eurofestival era stato ampiamente annunciato, viste le puntate pagate dai bookmakers, per cui el dia después, il giorno dopo, non c'è nessuna delusione cocente. Anzi, già ieri, durante la diretta, su Twitter, si poteva leggere come gli eurofans spagnoli, al vedere il disastro che si annunciava ai loro occhi, avessero deciso di buttare tutto in cachondeo, prenderla con divertimento. C'era chi invitava gli europei a votare l'Irlanda, almeno da poter vincere la classifica alla rovescia, c'era chi lamentava che neanche tra gli ultimi la Spagna riesce a vincere, dato che l'Irlanda stava riuscendo a fare peggio. Lo stesso Fernando Alonso, che ha mandato i suoi auguri di buena suerte a Raquel del Rosario prima dell'esibizione, ha scritto che "l'Irlanda ha meno amici di noi, in Europa". Meglio prenderla con divertimento, invocare un blocco mediterraneo che contrasti scandinavi ed ex repubbliche sovietiche, che ormai da anni si spartiscono le vittorie, prendersela con gli italiani, che hanno dato a El Sueño de Morfeo solo 2 punti, mentre la Spagna ha dato i suoi 12 punti a Marco Mengoni, scherzare sull'assenza di Portogallo e Andorra, che hanno sempre dato i loro 12 punti alla Spagna "e dove andiamo senza di loro", teorizzare l'indipendenza di Catalogna, Paesi Baschi e Galizia, perché così, "magari qualcuno ci vota, tra i nostri vicini".
Il giorno dopo, il solito processo al fracaso a Eurovision prende di mira non tanto El Sueño de Morfeo, nonostante i problemi di voce iniziali di Raquel del Rosario e la pochezza della canzone presentata, Contigo hasta el final, quanto TVE.
La tv pubblica non ha sostenuto la candidatura spagnola quanto sarebbe stato necessario. Si è notato nella stessa Spagna: Contigo hasta el final si è ascoltata poco, per non dire niente, nelle radio, il video ufficiale si è visto pochissimo, per non dire niente, su TVE, gli spot che ricordavano la presenza di El Sueño de Morfeo a Malmoe, sono stati pochissimi. Il disinteresse di TVE verso l'Eurofestival, così in contrasto con gli altri anni, quando sottoponeva a un vero e proprio lavaggio del cervello, con continui spot, con le canzoni continuamente alla radio o nei programmi televisivi, è stato evidente e non solo a livello nazionale.
Raquel del Rosario e soci non si sono visti all'Eurovision in concert di Amsterdam, a cui partecipano tradizionalmente tutti i cantanti del concorso europeo e a cui i candidati spagnoli hanno sempre partecipato. Anche in Svezia non hanno avuto grandi contatti con la stampa internazionale, che segue con affetto e attenzione la kermesse.
Perché TVE non abbia creduto nella partecipazione di quest'anno non è dato sapere: la musica di El Sueño de Morfeo può piacere o non piacere, la vocetta di Raquel del Rosario può piacere o non piacere, ma questo non toglie che il gruppo asturiano abbia un proprio pubblico fedele, sia uno dei più popolari in Spagna e goda comunque di una buona immagine anche tra chi non segue la sua musica.
vanitatis.com individua oggi un responsabile per l'ennesimo fracaso eurovisivo: Federico Llano, il responsabile della delegazione di TVE. "La maggior parte degli spettatori ha sottolineato come l'esibizione di El Sueño de Morfeo nella finale abbia avuto una "messa in scena discreta, con fondo neutro e un'illuminazione semplice", che faceva che una canzone, già di per sé semplice, si notasse poco e portasse i telespettatori a dimenticarsene al momento del voto. Ma si può dare la colpa di tutto alla band? Tutti gli anni la UER chiede ai Paesi partecipanti un dossier, con indicazioni per la realizzazione e l'illuminazione. Così è successo con Paesi come la Norvegia o la Danimarca, che hanno utilizzato la stessa messa in scena che nelle loro finali nazionali, o con la Svezia, l'anno scorso, cosa che fu imprescindibile per la sua vittoria finale. Ma in Spagna i direttori della scenografia scelti si scontrano sempre con lo stesso problema: il vicedirettore dei Festival di TVE, Federico Llano. Il capo delegazione spagnolo mette sempre ostacoli e vuole che tutte le decisioni passino sotto il suo dominante comando. Un problema che ha spinto artisti come Soraya Arnelas o Pastora Soler a minacciare di tornare in Spagna, se non si accettavano i cambiamenti che volevano". Lo scontro con Soraya, arrivata poi penultima, come El Sueño de Morfeo, è stato tale che la cantante è praticamente sparita dai palinsesti di TVE.
vanitatis.com lamenta il comportamento brusco di Llano con la stampa spagnola e straniera e gli eurofans spagnoli, tra i più numerosi in Europa, sottolineano come il Paese potrà davvero sperare nella vittoria solo quando TVE si impegnerà per ottenerla, investendo sui cantanti, sulla loro promozione, sulla loro presenza in Europa, sulla loro esibizione nella finale dell'Eurovision Song Contest.
Per ora la Spagna deve fare i conti con un nuovo fracaso: El Sueño de Morfeo cerca di tranquillizzare dicendo che no pasa nada e che comunque è stata una grande esperienza, ma il fatto è che, come sottolinea vertele.com, è dal 1999 che la Spagna non otteneva un risultato peggiore; gli otto punti sono il sesto peggior risultato della presenza spagnola: hanno fatto peggio solo Remedios Amaya, Conchita Bautista e Víctor Balaguer con 0, Los TNT e Patricia Kraus con 1 punto
La cosa buona, in tutte questa analisi post-disastro, è che nessuno mette in dubbio l'uso dello spagnolo: è vero, vincono gli slavi e gli scandinavi, cantando in inglese, ma Eurovision sarebbe davvero tale se ogni Paese presentasse una canzone nella propria lingua. Continuano a farlo Italia e Francia, lo ha atto l'Estonia, insiste anche la Spagna, più orgogliosa che mai del suo spagnolo, nonostante l'insuccesso.