Sono stati giorni impressionanti, di emozioni e di rabbia. Alejandro Sanz ha
accompagnato una spedizione di Greenpeace nell'Artico, per rendersi conto dei
danni procurati dall'azione umana all'ambiente e al delicato ecosistema della
Groenlandia, nell'ambito della campagna #salvaelartico. Il cantante spagnolo ha
visitato gli Inuits, ha navigato tra iceberg e paesaggi gelidi, puntualmente
fotografati, e ha quasi raggiunto la calotta polare, per scoprire che pochi km più a
sud, in pieno Artico, si stava a maniche corte e si era a rischio punture di
zanzare.
Tutta la spedizione è stata raccontata sulle reti sociali, in particolare su
Twitter, dove Alejandro ha pubblicato numerosissime foto e ha accolto con
affetto gli interventi di fans e Fans Club, a favore della difesa dell'ambiente.
"Dobbiamo renderci conto che se salviamo l'Artico salveremo molto di più.
E' la battaglia ambientale più importante del momento, perché è in gioco uno
dei pochi posti del pianeta in cui esiste ancora un equilibrio ambientale e
perché quello che succede lì coinvolge tutti" ha detto nel
comunicato di Greenpeace.
"E' una meraviglia! ti racconto cosa sto vedendo adesso: ho davanti il
fiordo e intorno centinaia di iceberg che si muovono. Al fondo si vede la
calotta polare. Ieri, quando sono arrivato e ho visto tutto questo, mi sono reso
conto di quanto sia meraviglioso e di come lo stiamo distruggendo. Tutti i
paragoni sono cattivi, ma io direi che stare qui è come veder morire poco a
poco un elefante" ha detto al telefono a El Pais.
Secondo Greenpeace l'Artico potrebbe rimanere senza ghiaccio nei prossimi 20
anni, con gravi conseguenze sulla popolazione e sulla natura; la spedizione a
cui ha partecipato Alejandro Sanz, oltre a controllare sul territorio gli
effetti del cambio climatico, si propone di far dichiarare l'area santuario
naturale, in modo che non possa più essere oggetto di mire per le imprese
petrolifere e per la pesca selvaggia.
Le foto, dal profilo di Alejandro Sanz, su Twitter; il video, da youtube