A memoria un'elezione presidenziale con due donne candidate principali, non
si era mai vista, neanche nelle democrazie occidentali più avanzate. A proporre
l'inedita sfida è il Cile: Michelle Bachelet per il centro-sinistra di Nueva
Mayoria ed Evenlyn Matthei per il centro-destra di Unión Demócrata
Independiente (e in attesa dell'appoggio di Renovación Nacional, l'altro
partito dell'Alianza della destra cilena), sono le due candidate che a novembre
si contenderanno La Moneda.
La nomina di Evelyn Matthei è arrivata a sorpresa, dopo il ritiro del candidato
dell'Alianza Pablo Longueira, poche settimane dopo aver vinto le primarie del centro-destra; la rinuncia del candidato è dovuta a una forte depressione e ha
causato un certo scompiglio nella destra cilena. Venuta meno la sua candidatura, l'UDI, il partito di Longueira, ha scelto Matthei come propria
candidata, lasciando RN, il partito del presidente Sebastián Piñera, davanti
al fatto compiuto: se adesso scegliesse un altro candidato dividerebbe la
destra, già in confusione, e lascerebbe strada libera a Bachelet, che alle
primarie si è assicurata il 73% dei voti degli elettori di centro-sinistra, il
53% dei voti totali di chi è andato a votare alle primarie.
Michelle Bachelet ed Evelyn Matthei sono della stessa generazione, la prima è
nata nel 1951, la seconda nel 1954, e si conoscono sin da bambine: i loro padri,
Fernando Matthei e Alberto Bachelet, erano entrambi generali delle Forze Aeree,
e Michelle ed Evelyn hanno vissuto e studiato nella stessa base militare di
Quintero, nella regione di Valparaíso. I loro destini si sono separati nel
1973, quando il padre di Matthei ha appoggiato il golpe di Augusto Pinochet,
entrando poi nella Giunta Militare, e quello di Bachelet ha rifiutato di
sostenerlo, finendo poi nel girone dei torturati della dittatura, ucciso da un
infarto nel 1974.
La carriera di Michelle Bachelet, laureata in Medicina, si è sempre mossa
all'interno del socialismo, fino alla presidenza del Cile, conquistata
con la Concertación. La carriera di Evelyn Matthei, laureata in Ingegneria, si
è sviluppata all'interno della destra, fino a raggiungere i vertici di
Parlamento e Governo, grazie a un carattere di ferro e a una personalità
travolgente: ancora durante la dittatura, alla fine degli anni 80, Matthei è
stata una dei giovani rampanti della Patrulla Juvenil, la Pattuglia Giovanile, di Renovación Nacional,
insieme allo stesso Piñera, e ha lasciato il partito per dissidi con il futuro
presidente. Dissidi che non le hanno impedito di diventare Ministro del Lavoro e
della Previsione Sociale del Governo dell'ex collega di partito; e come Matthei sia
una personalità indipendente e forte lo dimostra anche il fatto che un paio di anni fa abbia firmato una proposta di legge per introdurre in Cile l'aborto terapeutico, perché "è una violenza assolutamente inaccettabile contro le donne che lo Stato le obblighi a portare la gravidanza fino alla fine".
Nel disastro che il Governo Piñera è stato per la destra cilena (è uno dei Governi meno popolari di Latinoamérica e lo stesso presidente non supera il 30% di accettazione, a causa dei conflitti sociali scatenatisi sotto la sua gestione, sia con gli studenti che con i mapuche), Matthei si è distinta per essere uno dei Ministri più apprezzati, con punte del 59% di accettazione.
Nel disastro che il Governo Piñera è stato per la destra cilena (è uno dei Governi meno popolari di Latinoamérica e lo stesso presidente non supera il 30% di accettazione, a causa dei conflitti sociali scatenatisi sotto la sua gestione, sia con gli studenti che con i mapuche), Matthei si è distinta per essere uno dei Ministri più apprezzati, con punte del 59% di accettazione.
Michelle ed Evelyn tornano a incontrarsi, esattamente 40 anni dopo il golpe che
ha separato i loro destini. I rapporti personali, nonostante le evidenti
differenze politiche, sono buoni; i media cileni raccontano che Bachelet chiama il generale Matthei "lo zio Fernando" e che sua madre assicura come
Fernando Matthei sia sempre stato un amico di famiglia. A separare le due
candidate ci sono state solo le recenti polemiche sulla morte del generale
Alberto Bachelet, su cui sono state aperte le indagini di una magistratura
decisa a chiarire ogni dubbio sul passato (per questo sono stati recentemente
analizzati i resti di Salvador Allende e di Pablo Neruda).
La prima lotta tutta femminile per la presidenza del Cile incuriosisce i media e
spinge gli analisti ai primi confronti. "Mentre Bachelet ha carisma e
personalità, che le permettono di arrivare direttamente alla gente, Matthei ha
uno stile diretto che può creare discussioni, perde la pazienza con facilità e
questo può crearle problemi" commenta Alejandro Olivares, politologo dell'Universidad
de Chile a terra.cl "Matthei ha un'ampia traiettoria politica, che le
permette di affrontare scenari avversi con molta facilità e la sicurezza che
trasmette può essere un forte punto di attrazione, mentre l'ex presidente, per
il modo in cui risponde e affronta gli argomenti, può sembrare debole e
insicura".
Per il politologo Eduardo Vergara è "uno scontro tra due tremende leaders politiche, con un gran peso specifico, che avrebbe potuto essere molto interessante, se non fosse che il poco tempo disponibile giocherà contro Matthei e contro la sua possibilità di conquistare la destra più moderata, chiave per arrivare al secondo turno".
Michelle Bachelet ha tutti i sondaggi dalla sua parte, ma Evelyn Matthei, ancora in attesa della risposta di RN sulla sua candidatura unitaria, non si fa spaventare: "Sono già al lavoro e Michelle Bachelet è totalmente vincibile" ha detto.
Per il politologo Eduardo Vergara è "uno scontro tra due tremende leaders politiche, con un gran peso specifico, che avrebbe potuto essere molto interessante, se non fosse che il poco tempo disponibile giocherà contro Matthei e contro la sua possibilità di conquistare la destra più moderata, chiave per arrivare al secondo turno".
Michelle Bachelet ha tutti i sondaggi dalla sua parte, ma Evelyn Matthei, ancora in attesa della risposta di RN sulla sua candidatura unitaria, non si fa spaventare: "Sono già al lavoro e Michelle Bachelet è totalmente vincibile" ha detto.