Il turismo è una grande risorsa culturale ed economica, ma
può essere causa di grandi danni ecologici se viene praticato in modo non
consapevole. Succede nel tratto di mare che separa Ibiza e Formentera. D'estate
è uno dei luoghi a più alta densità di imbarcazioni, piccoli yacht, barche a
vela, che si muovono tra le isole Baleari in cerca di spiagge isolate e di
bagni in alto mare.
Solo che in questo tratto di mare, avvertono le associazioni ambientaliste, ci
sono fondali preziosissimi che non vengono segnalati dalle carte nautiche. Ci
sono intere praterie di posidonie, che vengono danneggiate continuamente dalle
ancore delle imbarcazioni e adesso una petizione chiede all'Assessorato
all'Agricoltura e all'Ambiente delle Baleari di intervenire a protezione dei
fondali.
La richiesta individua sei punti principali per tutelare le posidonie:
la loro identificazione nelle carte nautiche, in modo che i naviganti sappiano
della loro presenza; la proibizione di ancorare nei fondali delle posidonie
nelle carte nautiche; la proibizione di pesca negli stessi fondali e presente
nelle carte nautiche; il compimento delle norme previste in queste zone di
praterie di posidonie; la proibizione di scaricare in queste aree gli scarichi
inquinanti e la vigilanza per il rispetto delle norme.
Il fatto che le praterie di posidonie siano indicate nelle care nautiche come
alghe, induce i naviganti ad ancorare le proprie imbarcazioni senza commettere
illegalità; ma la mancata sensibilizzazione dei turisti genera danni enormi all'ambiente e bisogna trovare un nuovo equilibrio tra risorse naturali e presenza turistica nell'area. "A maggio 2006 è stato trovato un esemplare di posidonia largo
8 km, l'essere vivo più grande della Terra, che cresce al ritmo di 2 cm
all'anno. La sua età è stata stimata in 100mila anni" si legge nella
petizione di tutela di questo tratto di mare, pubblicata su change.org "La
qualità della biodiversità, la trasparenza delle acque, l'equilibrio della
linea di costa e il mantenimento della principale fonte di entrate di
Formentera e Ibiza (il turismo) dipende in gran parte dalla conservazione delle
praterie di posidonie. Per molti anni l'ignoranza sull'importanza della
posidonia ha reso impossibile sviluppare politiche attive di conservazione;
l'attuale conoscenza scientifica sul ruolo chiave che hanno nel mantenimento
dell'ecosistema delle isole, e la certezza di come il cambio climatico e
l'assoluta inefficacia delle misure di protezione adottate, permettendo a
qualunque imbarcazione di ancorare, anche in modo massiccio, su estese one di
posidonie, sta mettendo fine velocemente a un bene comune insostituibile".
Le posidonie sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
L'appello all'Assessorato all'Ambiente delle Baleari è su change.org. Da
vimeo, un video, che racconta i fondali in pericolo (è in inglese con
sottotitoli in spagnolo, ma le immagini parlano un linguaggio universale).