venerdì 16 agosto 2013

A 40 anni dal golpe di Pinochet: Las imágenes prohibidas è il programma più visto della tv cilena

L'11 settembre 2013 saranno passati 40 anni dal golpe di Augusto Pinochet contro il Governo del Presidente Salvador Allende. Il canale tv Chilevisión, uno dei più importanti del Paese sudamericano, ha iniziato a ricordare l'anniversario un paio di giorni fa, con la trasmissione della prima delle quattro puntate di Chile, las imágenes prohibidas, un programma di interviste e immagini inedite condotto da Benjamín Vicuña. L'obiettivo è analizzare gli eventi dall'11 settembre 1973 al 1990, quando il Cile recuperò la democrazia, non tanto da un punto di vista storico, quanto dal punto di vista della gente comune, attraverso le testimonianze di chi ha vissuto quegli anni.
Ci sono anche numerose immagini inedite, provenienti dalla Francia, dagli Stati Uniti o dal Regno Unito. Pedro Azócar, responsabile del programma, spiega al quotidiano La Segunda che la realizzazione di questo progetto è iniziata un anno fa, proprio con la ricerca di questo materiale, perché "in quel periodo i media che operavano nel Cile non coprivano molte delle cose che avvenivano. I corrispondenti hanno lavorato fino al 1975, poi si ritirarono e ritornarono all'inizio degli anni 80, con le prime proteste. Abbiamo dovuto fare una grande produzione tecnica, dato che esisteva materiale in diversi formati. Lo abbiamo omologato e quindi digitalizzato per migliorarne la qualità. E' a colori e in buono stato e si vedrà bene, perché abbiamo lavorato in alta definizione". 
Il filo conduttore di questo racconto di storie e immagini inedite è l'attore Benjamin Vicuña, che si trova curiosamente a vivere ruoli d'avanguardia sui due lati delle Ande. Nel suo Cile conduce questo programma di ricordi degli orrori della dittatura di Pinochet, 40 anni dopo il golpe, nell'Argentina della sua compagna, la modella Carolina Pampita Ardohain, è il protagonista della prima storia d'amore omosessuale raccontata come storia principale in una telenovela, Farsantes.
Vicuña ha 34 anni, dunque non ha vissuto gli anni del golpe ed è stato bambino negli ultimi anni della dittatura. Afferma che essere tornato in luoghi simbolo della violenza della dittatura come lo Stadio Nazionale o Villa Grimaldi è stato anche un percorso di crescita personale, vissuto con molta emozione. "Ho percorso La Victoria e Villa Grimaldi con le persone che sono state lì, con molta emozione. Visitare questi posti con i protagonisti, tornare per la prima volta dopo molti anni e con l'emozione che implica. Ho vissuto tutto questo anche come un cileno che non ha vissuto questa tappa e che però si aveva un'idea di quello che era successo". Per lui c'è stato un lavoro di preparazione: "Le ricerche, il materiale raccolto, lo studio dei veri protagonisti di questi 40 anni, caso per caso, e poi ho interiorizzato tutto questo". Il momento più difficile e più emozionate, per lui, sono state le interviste: "Poter percorrere l'umanità degli intervistati, le loro paure, i loro sogni, la loro illusione di poter tornare a stare con le persone amate. La loro visione sulla vita, la morte, la convivenza con il dolore. Mi commuove come l'essere umano sia capace di risollevarsi e andare avanti". Le storie raccontate nella prima puntata sono state dolorose ed emblematiche: il cittadino che ritorna nello Stadio Nazionale, in cui era stato rinchiuso, l'ex soldato che nello Stadio Nazionale ricorda come aveva trovato suo fratello tra i detenuti e questi lo aveva spinto a fingere, per evitare che fosse a sua volta arrestato, mentre la madre, che aveva già perso il marito, aspettava fuori, il sacerdote progressista ucciso negli anni 80, probabilmente dalla Polizia. 
Il documentario viene trasmesso fino all'11 settembre, termina cioè poche settimane prima delle elezioni presidenziali cilene; elezioni a loro volta storiche per il Cile, per Latinoamérica e probabilmente per l'intero pianeta, perché, a memoria, è probabilmente la prima volta che lotteranno per la presidenza due donne, Michelle Bachelet ed Evelyn Matthei, entrambe figlie di generali che al momento del golpe assunsero posizioni diverse, il padre di Bachelet si oppose e per questo fu arrestato e torturato, fino alla morte, il padre di Matthei lo appoggiò ed entrò nella Giunta Militare. Bachelet ha già fatto sapere che c'è del sessismo al sottolineare il fatto che sono due donne le protagoniste della campagna elettorale, perché non si è mai sottolineato in passato che c'erano due uomini in lotta per La Moncloa; ma anche a lei non deve sfuggire la portata storica di queste elezioni. Benjamin Vicuña sottolinea come Chile, las imágenes prohibidas non abbia alcun interesse a dare un giudizio politico né a incidere nelle elezioni: "Quello che si cerca, e speriamo che venga capito così, è poter costruire, rivedere il passato, affinché non si commettano mai più violazioni ai diritti umani nel Cile, affinché possiamo crescere e maturare come Paese e come società"
Si può scommettere su un programma che punta sulla storia, sui ricordi, sulle immagini inedite per raccontare dolore, violazioni e dittatura, in prime time? Sì. La prima puntata di Chile, Las Imágenes Prohibidas ha vinto la concorrenza di reality-shows e telenovelas: ha avuto una media del 17%, con un picco del 21%, mentre Canal 13 e TVN, le altre due principali tv cilene, si sono fermate rispettivamente al 16 e al 12%. E per tutta la serata #imagenesprohibidas è stato l'hashtag più popolare nel Cile.
Chilevision ha preparato una pagina web per Chile, Las Imágenes Prohibidas, in cui è possibile vedere già la prima puntata, ovviamente in spagnolo.