lunedì 26 agosto 2013

El Pais: L'assenza di un progetto unisce Rajoy e Berlusconi. Il fallimento della destra mediterranea

Quante volte ci si sarà chiesti perché la destra italiana è incapace di uscire dalla logica dell'uomo della Provvidenza, di elaborare un progetto europeo, moderato e liberale e di liberarsi dal bisogno di un padrone? Nel tramonto del berlusconismo, El Pais offre un'interessante analisi sulla destra mediterranea, partendo dal fallimento di Silvio Berlusconi, perché, piaccia o no, quello che succede in Italia, dal fascismo in poi, spiega Víctor Lapuente Giné, professore della Qualità del Governo all'Università di Goteborg e autore dell'articolo, assume sempre una valenza continentale. Secondo Lapuente Giné, Berlusconi non è solo "una persona eccezionale che ha saputo imporsi in circostanze straordinarie". E' anche "la punta di un iceberg enorme che passeggia per il Mediterraneo: la destra senza principi. Una destra senza Dio, se per Dio intendiamo qualcosa che è al di sopra dei nostri interessi egoistici". Un destra che ha trovato appoggio anche in una Chiesa, "che ha lasciato completamente in disparte la promozione della morale sociale", il cui slogan può essere assunto nelle parole di Vittorio Messori, riportate dall'ex corrispondente di El Pais a Roma Miguel Mora: "Meglio un puttaniere che faccia buone leggi per la Chiesa che un cattolico che ci pregiudichi".  
"La destra dell'Europa meridionale promuove un laissez faire, senza restrizioni sul comportamento individuale. Quasi vale qualunque cosa per arricchirsi o vincere le elezioni. Questo si osserva nelle tolleranza che i partiti di destra hanno mostrato davanti alla proliferazione di ogni genere di attività illecite e opache: dalla manipolazione delle statistiche greche fino alla trama Gürtel-Bárcenas, passando per gli scandali di Berlusconi" analizza Lapuente Giné. E poi allarga l'orizzonte verso la destra europea, per osservare come più a nord delle Alpi, dei Pirenei e dei Balcani ci siano "programmi politici di destra retti da principi, siano nati nelle università (da economisti liberali) o dalle Chiese (da intellettuali luterano-cristiano-democratici), che aspirano a costruire una società più virtuosa e giusta". Così il conservatorismo di Cameron "beve direttamente da Edmund Burke", il "thatcherismo e il reaganismo erano fondati sulle idee di intellettuali come Milton Friedman, Friedrich Hayek o William Niskanen, che consacrarono la loro vita a pensare come potremmo tenere società migliori". La stoccata alle destre mediterranee arriva al notare come "la vita politica per molti conservatori europei implichi un dialogo permanente con gli intellettuali". 
Non succede lo stesso a sud, dove sembra che "i nostri si ispirino a un supermercato", il cui obiettivo "non è costruire una storia che mescoli individualismo capitalista con virtù morali e sociali", ma "accontentare le necessità del maggior numero possibile di clienti. Da una parte degli stands ci sono leggi per i gusti della gerarchia della Chiesa. In quella di fronte, offrono Eurovegas e abiti legali su misura a chi porta il business nel Paese". Manca, essenzialmente, un'idea di società. 
O, come scrive El Pais, "non c'è un progetto di trasformazione della società. Questo unisce Berlusconi e Rajoy, nonostante i loro stili siano diametralmente opposti". L'idea della destra mediterranea è essenzialmente vincere le elezioni. Senza un progetto. 
E all'obiezione che la sinistra non naviga in acque migliori, dato che è immersa da anni in una lunga traversata del deserto, che non trova risposte, Lapuente Giné risponde che "la differenza è che intellettuali e politici di sinistra, nel nord come nel sud d'Europa, continuano a cercare senza sosta. Non passa settimana in cui non leggiamo proposte su come ridare vigore al progetto socialdemocratico o di sinistra". Il cammino della sinistra è ispirato a ideali che trascendono l'interesse individuale, una società senza povertà, con uguaglianza di opportunità, ispirata, cioè, dal suo Dio. La destra mediterranea, invece, sembra come se "rinunciando a camminare, avesse deciso di accamparsi in un confortevole supermercato, dedicandosi all'adorazione del vitello d'oro, tra casinò e confetti".