martedì 6 agosto 2013

Graduados trionfa ai Martin Fierro 2013

Le nominaciones erano 14, sono arrivati otto Martin Fierro, tra cui quello per la miglior protagonista (Isabel Macedo), il miglior protagonista (Daniel Hendler), la miglior attrice non protagonista (Paola Barrientos), la miglior telenovela quotidiana e, ciliegina sulla torta, il Martin Fierro de Oro, il più importante di tutti. Così i media argentini possono scrivere senza timore di sbagliare, che ieri sera Graduados arrasó, ha travolto tutti. 
Ed è bello ritrovare Graduados, produzione di Telefe, vari mesi dopo il suo finale, vincitore, meritato, di tanti premi, i più importanti per la tv e la radio argentini. Ho iniziato a vedere questa tira, così gli argentini chiamano le telenovelas, poco più di un anno fa, in tempo reale con l'Argentina, grazie al web. E ho seguito, puntuale, con interesse e convinzione crescenti, la storia di questo gruppo di studenti, diplomati nel 1989, e ritrovatisi per i casi della vita 20 anni dopo. La loro storia inizia (riprende) quando Laura-Loli-Lolucha Falsini, sposata con il vecchio amore del liceo Pablo Cattaneo e madre dell'adolescente Martin, ritrova il vecchio compagno di scuola, Andrés Goddzer; lei, figlia del milionario Clemente Falsini, che ha rivoluzionato la storia argentina del cibo per cani con la sua impresa, MacCan, ha un cane che ha bisogno di qualcuno che lo porti in giro, lui, figlio dei piccolo borghesi e irresistibili Elias e Dana, fa il pasea-perros, il dog-sitter. Il tempo di guardarsi un attimo, sulla porta di casa, e Laura e Andrés si riconoscono: erano compagni della secundaria, della scuola superiore. Laura era la ragazza più popolare della scuola, Andrés uno dei ragazzi più anti-convenzionali; Laura neanche vedeva Andrés, circondata di tanti corteggiatori e inviti e innamorata sin da allora di Pablo, il ragazzo più popolare e più corteggiato, Andrés era cotto di Laura e avrebbe fatto qualunque cosa per lei. Il tempo di iniziare a frequentarsi e si scopre che Andy continua a essere innamorato di Laura, mentre lei, forse resa inquieta da un matrimonio a cui è legata da ragazzina, inizia a guardarlo con nuovi occhi. Soprattutto da quando torna ad assillarla il vecchio dubbio: Martin è figlio di Pablo o è figlio di quell'unica notte trascorsa per dispetto con Andrés, dopo aver scoperto un tradimento di Pablo?
L'incontro di Andrés e Laura rimette in contatto compagni di scuola che si erano persi di vista. Andrés è ancora amico inseparabile di Veronica e Tuca, con cui ha stretto un patto da 20enni, che intorno ai 40 inizia a stare stretto: niente sarebbe stato più importante della loro libertà e della loro amicizia; per questo lui è pasea-perros e, per mantenersi integro e fuori dal sistema, rifiuta gli insistenti inviti di Clemente Farsini a lavorare per lui, grazie alle sue profonde conoscenze su abitudini e alimentazione dei cani; per questo Vero è speaker di una radio di cui è l'unica protagonista, proponendo ai suoi ascoltatori musica alternativa e non necessariamente legata alle grandi case discografiche; per questo Tuca è un milionario surreale, sorprendente e infantile, che  vive dell'eredità paterna, senza fare niente, viziatissimo, come un adolescente, dalla sua governante, la stessa di quando era bambino. Se questo trio di amici non sembra aver superato i vent'anni, da parte di Laura le cose non sono molto diverse. Continua ad essere amica inseparabile di Vicky Lauria (una petulante e travolgente Paola Barrientos, giustamente premiata con il Martin Fierro), la compagna del liceo, che è all'ossessiva ricerca dell'uomo della sua vita, che è una celebre psicoanalista, nel cui studio passano i volti più celebri della tv argentina, e che a volte sembra aver bisogno di una bella seduta più dei suoi pazienti. Riprende a vedere, grazie al suo arrivo in MacCan, Guillermo Almada, l'inseparabile amico della scuola superiore di Pablo, nelle mire sentimentali di Vicky sin dall'adolescenza e diventato un famoso pubblicitario, le cui continue entrate e uscite nella vicenda, spesso esilaranti, si devono agli impegni professionali di Juan Gil Navarro. Su tutti questi amici ritrovati veglia e manovra la bellissima, longilinea e algida Patricia Longo, braccio destro di Clemente Falsini, che altri non è che Jimena Benitez, la compagna di scuola brutta e grassa, che tutti prendevano in giro e isolavano per questo e che era perdutamente (e inutilmente) innamorata di Pablo. Patricia/Jimena, che conosce tutti i suoi compagni di scuola, ma non è riconosciuta da nessuno, si sottopone a rigidissime diete, ha un rapporto squilibrato con il cibo ed è decisa a vendicarsi delle cattiverie subite durante l'adolescenza. 
In Graduados entrano ed escono continuamente personaggi, tutti strepitosi e ben disegnati (come non citare Augusto, il fratello di Pablo, o Walter, l'irresistibile assistente cinese di Clemente, o Clarita, la sbrigativa domestica di Laura e Pablo?); si accavallano vicende, in una sceneggiatura divertente, con ritmo e, soprattutto, coerente, che sa cosa vuole raccontare. E vuole raccontare i dubbi e le crisi sentimentali di una generazione che si avvicina alla maturità, senza avere molta voglia di crescere davvero. Ha ripreso la musica degli anni 80, ha ricordato le vacanze bianche a Bariloche, i vecchi Luna Park di Buenos Aires, le mitiche trasmissioni della domenica pomeriggio che intrattenevano negli anni 80. E' stata un'intelligente operazione nostalgia che ha riavvicinato le generazioni argentine: i 40enni hanno ritrovato la propria adolescenza e si sono riconosciuti nelle paure della maturità e nella voglia d'amore di Laura, Pablo, Andrés, Vero & C, i loro figli adolescenti, che hanno seguito i primi amori di Martin e dei suoi amici, hanno scoperto gli anni 80 dei loro genitori, la loro musica, la loro Buenos Aires. E oltre all'operazione nostalgia, c'è stata l'intelligenza di affrontare temi come gli squilibri alimentari, il bullismo a scuola, che danneggia per sempre le sue vittime, la paternità in tutte le sue sfumature, l'omosessualità, con i rifiuti che genera e con annesso matrimonio igualitario.
Graduados ha fermato l'Argentina, battendo anche l'imbattibile Marcelo Tinelli, il conduttore più mediatico del Paese, e ha innamorato chi non è argentino. Lo ha fatto con tono leggero, con ritmo indiavolato, strappando una risata durante e spingendo a pensarci dopo. Lo ha fatto con un cast eccezionale, guidato da Nancy Dupláa (Laura), Daniel Hendler (Andrés) e Luciano Cáceres (Pablo); si distingue, su tutti, Isabel Macedo, una magnifica Patricia/Jimena, che diverte con le sue perfide battute, con le sue espressioni insofferenti e con i suoi doppi giochi e che commuove con i suoi ricordi di adolescente offesa, umiliata e maltrattata perché grassa e brutta. Fa fare un esame di coscienza sul proprio comportamento al liceo, sul modo di trattare le persone che si hanno intorno. Il suo Martin Fierro è meritatissimo. 
A vari mesi dalla sua fine, al vedere il trionfo ai Martin Fierro, viene nostalgia dei Graduados.
Se capite lo spagnolo e amate le telenovelas, Graduados è altamente consigliabile; è online nella pagina che Telefe gli ha dedicato, losgraduados.telefe.com