sabato 3 agosto 2013

L'Argentina piange Renzo, morto a due anni per una miocardiopatia. Inutile il trapianto di cuore

Renzo Antonelli era nato due anni fa, nella provincia di Corrientes, nell'Argentina settentrionale, ed è stato un lottatore coraggioso sin dai primi istanti della sua vita. Era ancora nell'utero materno quando i medici si sono accorti che soffriva di una miocardiopatia grave: il suo cuore non aveva sufficiente forza per pompare il sangue e trasportare ossigeno nel corpo. La sua vita è stata, sin dall'inizio, un entrare e uscire dagli ospedali, di Corrientes prima e di Buenos Aires poi. 
La scorsa primavera la sua storia è diventata di dominio nazionale. Si cercava un cuore per il piccolo ricoverato in ospedale, la cui vita dipendeva dal cuore artificiale a cui era collegato. Immaginate un bambino di due anni, che non ha mai conosciuto altra vita che gli ospedali e che pure non smette di sorridere, di incuriosirsi, di lottare: così i familiari e i dottori raccontavano Renzo, così lo si vedeva nelle foto diffuse dai quotidiani e dalle televisioni del Paese. Tutta l'Argentina si è commossa per la sua vicenda, ha ascoltato con affetto i suoi genitori e il nonno, Jorge Ramos, diventato una sorta di portavoce familiare; le reti sociali si sono innamorate di questo bambino dallo sguardo vivace e gli hanno dedicato numerosi hashtag. Il suo trapianto di cuore, a giugno, è stato seguito con il fiato sospeso dall'intero Paese. 
L'operazione, delicatissima, è durata quattordici ore e tutta l'Argentina ha esultato quando Renzo è uscito dalla sala operatoria, vivo e con un nuovo cuore. 
Ma i problemi sono apparsi pochi giorni dopo. Il nuovo cuore di Renzo non funzionava come sperato e i medici seguivano con preoccupazione la sua evoluzione; non si voleva parlare di un altro trapianto. Nelle ultime settimane la salute del bambino è mano a mano peggiorata. Un paio di giorni fa il nonno Jorge aveva raccontato ai media che Renzo aveva subito due arresti cardiaci, le cui origini i dottori stavano studiando, e che, però, avevano causato danni neurologici. 
Renzo stava andando via, tutti lo sapevano, nessuno voleva accettarlo. "Il suo stato di salute è molto critico, vi chiedo di pregare per lui" aveva detto il nonno a Clarin
E, dopo averlo letto, era venuta in mente Blanca Vicuña, la bambina di sei anni, figlia dell'attore Benjamin Vicuña e della modella Carolina Ardohain, morta a settembre 2012, dopo essere stata colpita da un misterioso virus durante le vacanze in Messico. L'Argentina di sua madre e il Cile di suo padre avevano seguito la sua agonia con intensa partecipazione; a Santiago, dove la bambina era ricoverata, erano arrivate decine di volontari a donare sangue, dopo un tweet di Carolina. La sua morte, pochi giorni dopo, aveva commosso i due Paesi e le reti sociali. 
L'agonia di Renzo Antonelli è stata seguita con uguale affetto e partecipazione. Che la sua lotta era finita come era immaginabile, l'ho scoperto ieri, leggendo un tweet della modella e presentatrice Zaira Nara: Renzo, diceva solo, seguito da un cuore. Perché in Argentina, in questi mesi, bastava dire solo il suo nome e si sapeva che era lui, il piccolo lottatore di Corrientes. Sono passata immediatamente a leggere clarin.com e la prima notizia, a caratteri enormi, era che Renzo era morto nell'Ospedale di Garrahan: lo ha ucciso un terzo arresto cardiaco. Troppo per il suo corpo di due anni. 
"A volte anche i guerrieri smettono di lottare. A volte anche i più piccoli ci insegnano cose che gli adulti non riescono a spiegare. A volte è meglio scegliere di riposare, anche se è per sempre" scrive Clarin. L'Argentina piange il suo Súper Peque (super-bambino); su Twitter, come era già successo per Blanca, si susseguono i tweets di cordoglio e di tristezza di cantanti, atleti, presentatori, politici e famosi vari. A tutti piace pensare che da ieri ci sia nel Cielo d'Argentina un angelito in più. 
Clarin sottolinea una cosa importante, che rimane al Paese dopo la triste storia di Renzo: grazie a lui e ai suoi due anni, è aumentata la sensibilità sull'importanza dela donazione degli organi.