Quando si legge il titolo, Mi primera boda (Le mie prime nozze), vengono alla
mente due domande. Quanti film sul giorno delle nozze si saranno già visti, a
cominciare da Il padre della sposa, con Spencer Tracy ed Elizabeth Taylor, per continuare con matrimoni greci, dei migliori amici e accoppiati ai funerali? Tanti, quindi non
si considera così necessario vederne un altro. Poi ci si chiede: quanti film
argentini, visti negli ultimi anni, hanno deluso? E bisogna essere onesti:
nessuno.
Dunque, l'ennesimo film sul matrimonio merita essere visto grazie al Paese che
lo ha prodotto un paio di anni fa, l'Argentina.
E si finisce così nei dintorni di Buenos Aires, in una villa di campagna, dove
l'ebreo Adrián e la cattolica Leonora, si preparano al giorno più importante delle loro vite. Ci
addentriamo nello stereotipo che piace al cinema. Lei cita continuamente gli antichi romani, secondo i quali così come andrà il giorno delle nozze andrà il matrimonio, per cui esige che tutto sia perfetto. "Ho iniziato a
organizzare tutto un anno fa!" esclama guardando la telecamera. Lui, che
sì vuole sposarsi, ma non aspira alla perfezione, pensa soprattutto ai conti e
agli sprechi evitabili, che mandano in visibilio la fidanzata; e lei, che ha
pure fisse di psicologia, interpreta le preoccupazioni economiche di lui come
sintomo della paura dell'impegno e del matrimonio.
Essendo non praticanti e sostanzialmente agnostici di religioni diverse, Leonora
e Adrián organizzano una cerimonia mista, con un sacerdote e un rabbino, che,
teoricamente non dovrebbero celebrare insieme una cerimonia matrimoniale, ma, si
sa come funzionano queste cose e come se si è amici del
cognato del cugino, tutto sia possibile. Il film si svolge tutto nelle ore in
attesa dell'arrivo dei due religiosi.
E la storia inizia quando Adrián, senza volere, commette un errore che può
essere fatale per il suo matrimonio (meglio non dirlo, per non rovinare il film
a chi non vuole conoscere la trama in anticipo). Cosa fare quando si commette un
errore che si sa causerebbe solenni collere del proprio amore? Si raccoglie
coraggio e se ne parla sinceramente o si cerca di nasconderlo per risolverlo?
Quale che sia la vostra scelta, Adrián preferisce nasconderlo a Leonora, solo
che i suoi tentativi di nasconderlo complicano la sua vita e il giorno del suo
matrimonio. La prima cosa che viene in mente, a questo sposo che non vuole deludere le smanie di perfezione della sposa e che ha un problema da risolvere, è
guadagnare tempo, per cui fa in modo che il rabbino e il sacerdote non arrivino
nei tempi previsti dalla rigorosa organizzatrice del matrimonio (ma potevamo inventarci una figura più insopportabile? Una persona che ti dica quello che devi
fare il giorno del tuo matrimonio, organizzandotelo minuto per minuto, manco
fosse una visita di Stato della regina d'Inghilterra allo zar di tutte le Russie?!).
E poi, contando sulla complicità e sulla collaborazione del cugino Federico,
studia tutto il possibile per rimediare al suo errore, insospettendo sempre di
più Leonora, che vede sfuggirsi la perfezione delle sue nozze e,
conseguentemente, guarda con terrore alla futura vita matrimoniale. Contro il
buon Adrián rema anche il saccente e presuntuoso Miguel Ángel, un vecchio
professore di Leonora, che passa il tempo a disprezzare il matrimonio e chi si
sposa e che avrà, però, un ruolo fondamentale nello svolgersi degli eventi.
Sul finale, quando i destini di Adrián e Leonora sembrano separarsi, ci sono le
parole di un invitato cinese, che illuminano la sposa e dimostrano come l'uomo
sembrato fino ad allora un mediocre abbia passato tutto il film a farle
un'enorme dichiarazione d'amore. Le cose dipendono sempre dal punto di vista da
cui si guardano e la saggezza orientale ha sempre il suo fascino e, soprattutto,
la sua poesia.
Mi primera boda, in realtà, non aggiunge molto al cinema sui matrimoni, propone
situazioni in fondo già viste, in cui tutto quello che può venire male risulta
anche peggiore. Ma è una commedia deliziosa, ben interpretata, con un ritmo che
non cade mai, con battute e trovate divertenti. Chi ama le telenovelas sente
anche di giocare in casa: Leonora è interpretata da Natalia Oreiro, fresca,
sorridente e pericolosa come sanno esserlo le sue eroine da Muñeca brava a Sos
mi vida; Adrián è Daniel Hendler, che, un paio di anni prima di Graduados,
disegna un Andy Goddzer ante litteram, solo più elegante e più pulito; tra gli
invitati si riconoscono vari attori di Graduados, mentre la madre della sposa è
una sorprendente Soledad Silveyra, meno petulante del solito e molto più
divertente, nei panni di una signora che non accetta il tempo che passa né la
conseguente perdita di protagonismo. La Spagna, che non manca mai nei film
argentini, grazie alle coproduzioni, è rappresentata da Imanol Arias, con la
sua voce splendida e con il suo fascino declinante di 50enne regalati
all'antipaticissimo Miguel Ángel; Martin Piroyansky, che interpreta il cugino
Federico, considerato tonto, ma leale e fedele fino alla fine, è una delle
belle sorprese del film; il rabbino e il sacerdote sono interpretati da due
attori de Los Luthiers, Marco Mundstock e Daniel Rabinovich, e i loro dialoghi,
sempre più amichevoli e surreali, mentre girano inutilmente nella nada in cui
li ha spediti Adrián, in attesa di risolvere i suoi problemi, sono tra le cose
più divertenti del film.
Mi primera boda si trova nel web, anche con i sottotitoli in italiano, ed è una
piacevole commedia per una serata di mezza estate.