C'era anche re Juan Carlos, in una delle sue rare apparizioni pubbliche in
questo periodo di riabilitazione, dopo l'operazione dell'ernia del disco,
all'omaggio che ieri sera il Real Madrid ha regalato a Raúl. Il mitico capitano
è tornato al Santiago Bernabéu per la festa d'addio al suo club, in ritardo di
tre anni, ma calorosa e affettuosa come se il tempo non fosse passato.
Prima nel tedesco Schalke04, adesso nell'Al Sadd del Qatar, Raúl è arrivato a
Madrid un paio di giorni fa, ha offerto una conferenza stampa in cui ha augurato
ogni bene al Real Madrid, difendendo anche il ruolo di Iker Casillas, suo
successore nel ruolo di capitano e adesso messo in discussione dal nuovo
allenatore, Carlo Ancelotti, che lo ha lasciato in panchina come il vecchio,
José Mourinho.
Santiago Bernabéu pieno come ai bei tempi, cori ed enormi striscioni per
ringraziare capitán Raúl, il suo mitico numero 7, che Cristiano Ronaldo gli ha
generosamente ceduto in questa partita di festa, persino un gol, il primo dei
cinque che il Real Madrid ha rifilato all'Al Sadd (gli altri sono stati di Isco,
Benzema, e doppietta di Jesé), ammirabile per aver accettato di essere il toro sacrificale in questa corrida che il Real Madrid ha regalato al suo toreador più amato
degli ultimi anni (impossibile guardare a questa festa senza l'idiosincrasia
taurina, e infatti Raúl ne ha ampiamente fatto sfoggio quando ha usato simbolicamente un capote).
Il momento più emozionante, quando Raúl ha posato davanti a tutte le coppe
vinte con il Real Madrid (nel suo incredibile palmarés, mancano solo i
Campionati Mondiali e d'Europa, arrivati, perfidia della sorte, proprio quando
lui ha abbandonato la Nazionale). Poi c'è stato il saluto in tribuna di re Juan
Carlos e lì Raúl non ha più potuto contenere le lacrime.
Su elmundo.es, una bella e lunga galleria fotografica della serata.