domenica 4 agosto 2013

Susan George a El Pais: Non abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, che sciocchezza!

Su elpais.com c'è un'interessante e lunga intervista all'attivista statunitense Susan George, la 79enne presidente onoraria di ATTAC. El Pais la presenta scrivendo che, "residente a Parigi dal 1954, ha lottato per tutta la vita, agitando coscienze". Nell'intervista spiega il suo punto di vista sulla crisi economica e sociale e chiede di mettere sotto controllo il sistema finanziario mondiale, che si sta appropriando di milioni di vite, per garantire i privilegi "dell'1% dell'1%". 
"Abbiamo permesso al capitalismo di appropriarsi, virtualmente, di ogni aspetto dell'esistenza umana; abbiamo un sistema finanziario completamente fuori controllo e nessuna autorità sembra voler controllarlo; c'è una corsa delle multinazionali a impossessarsi delle risorse che rimangono, siano energia, cibo, terra, acqua, metalli, oro... E 10 anni fa sembrava si stesse producendo una presa di coscienza ecologica, ma adesso sembra essere sparita completamente" dice a El PAis, per spiegare cosa succede. 
La crisi in cui siamo immersi è "una crisi generalizzata, una convergenza di varie crisi: la finanziaria, quella delle crescenti disuguaglianze, generata dal capitalismo, e la ecologica. C'è una crisi alimentare e dell'acqua che ogni volta riguarda più gente, non solo quello che chiamiamo Terzo Mondo, ma anche i Paesi ricchi. E su tutto questo c'è la crisi della democrazia: autorità illegittime che non sono state scelte dai cittadini sono quelle che creano le regole del gioco. Il mondo cammina verso questo e non è una bella direzione".
George attacca anche l'ideologia liberista, "che genera idee che la gente finisce con il credere, come questa che si ascolta tanto in Spagna, cioè che "abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità" E' una stupidaggine!" E perché è una stupidaggine? Semplice, spiega Susan George, rimanendo all'esempio della Spagna e approfittandone per attaccare anche la UE e la Bundesbank: "Lo Stato spagnolo non ha chiesto prestiti per migliorare il sistema educativo, il sistema sanitario o culturale o cose che darebbero benefici alla popolazione; ha chiesto un prestito per salvare il sistema bancario dopo la crisi immobiliare. La Spagna non era molto indebitata prima della crisi. Proporzionalmente era meno indebitata dei virtuosi tedeschi, che sono quelli che hanno tirato fuori i numeri magici che appaiono nel Trattato di Maastricht: c'è una cifra, il 3%, che marca il limite del deficit che i Paesi non devono superare; l'altra è che non devono indebitarsi oltre il 60% del PIL. Nessuno sa da dove arrivino queste cifre, dalla Bundesbank, probabilmente; ma perché il 3% invece del 4% o il 60% invece del 65%? Sono cifre arbitrarie, che sono state battute. Poco tempo fa il FMI ha detto che ci siamo sbagliati sul salvataggio della Grecia (ma intanto ha chiesto il licenziamento di migliaia di impiegati pubblici alla Grecia e la riduzione del 10% del salario degli spagnoli, mentre un paio di anni fa lo ha aumentato dell'11% a Lagarde, come denunciano gli indignados spagnoli). ATTAC ha pubblicato uno studio che mostra come dei 153 miliardi di euro consegnati alla Grecia, il 77% sia andato alle banche. Tutto questo è basato sull'ideologia. Il sostegno dell'austerità è una fandonia. Sì, una fandonia matematica ed economica". 
Susan George ha le idee chiare su come risolvere la crisi economica e, di passo, cambiare la direzione al mondo, avviandolo verso la sostenibilità, politica, economica ed ecologica. La prima misura è mettere sotto controllo il sistema finanziario, che se continua "a operare secondo le proprie regole ci porterà oltre il bordo del precipizio"; ci devono essere pene certe per i banchieri, in modo che non facciano più follie, ci deve essere una divisione tra la banca d'investimenti e la banca commerciale, in modo che se la prima fallisce non ci siano conseguenze sulla seconda. Risolto il problema, bisogna "obbligare le banche a contribuire alla transizione verde". Il controllo del sistema finanziario, affinché "la gente non perda i propri risparmi, le proprie assicurazioni e il proprio salario, e la transizione verde nei trasporti, nell'agricoltura e nelle case, "permetterebbe la creazione di posti di lavoro". Il sistema produttivo attuale è "stupido, male organizzato e permette tremende disuguaglianze". Ma al momento "i Governi guardano dall'altra parte, i dirigenti delle imprese pensano che la catastrofe arriverà quando non ci saranno più loro... Il capitalismo è un sistema che non permette di pensare a lungo termine". 
L'intervista è lunga, bella e ricca di spunti interessanti; se capite lo spagnolo e vi interessano questi argomenti, non perdetela. Su elpais.com.