giovedì 19 settembre 2013

Dispara, yo ya estoy muerto, l'ultimo libro di Julia Navarro: un'epopea dalla Russia a Israele

"Ci sono momenti nella vita in cui l'unico modo di salvare se stessi è morire o uccidere". Inizia così Dispara, yo ya estoy muerto (Spara, io sono già morto), il nuovo libro di Julia Navarro, uscito in questi giorni in Spagna (uscirà nei principali Paesi di Latinoamérica nelle prossime settimane), a tre anni dall'ultimo successo, Dime quien soy.
Il titolo ha un significato enigmatico, svelato solo nell'ultima delle oltre 900 pagine del libro.
La storia si sviluppa tra la fine del XIX secolo al 1948, dai pogrom russi fino alla nascita di Israele. Al centro c'è la famiglia Zucker, espulsa dalla Russia da uno degli ultimi pogrom del XIX secolo e arrivata in Terra Santa, dove decide di acquistare le terre di una famiglia araba, capeggiata da Ahmed. In mezzo, una trama ricca di avvenimenti anche storici, come la Rivoluzione Russa, le due Guerre Mondiali, il nazismo, la nascita di Israele, che condizionano le scelte dei protagonisti; una storia che si muove tra Israele, la Russia, la Mitteleuropa e la Spagna, tra Varsavia, San Pietroburgo, Gerusalemme, Toledo, Londra, Vienna, Salonicco, Amman; intervengono personaggi storicamente esistiti come Bakunin, Ben Gurion, Lawrence d'Arabia, il Gran Mufti, Mengele. "Mi piacciono i racconti che sono allo stesso tempo un grande ritratto del loro tempo" spiega la scrittrice madrilena "La mia non è una lezione di storia, ma un racconto di personaggi, di gente comune, che soffre le grandi decisione prese nel suo tempo. Mi piace mostrare come la storia con la S maiuscola condiziona noi che la attraversiamo a piedi, come ci determina. E dare voce alle persone comuni, che non l'hanno mai". 
Diventata famosa anche in Italia con La fratellanza della Sacra Sindone, ennesimo libro su società segrete e misteri occulti della Chiesa, sulla scia di Dan Brown, Julia Navarro ha virato verso il romanzo storico, con i libri seguenti, tradotti anche in italiano, La Bibbia d'argilla, Il sangue degli innocenti, Dimmi chi sono, in cui i personaggi si muovono all'interno di precisi periodi storici, aiutando a costruire un grande affresco della loro epoca. 
Dispara yo ya estoy muerto è costato a Navarro tre anni di lavoro e potrebbe essere considerato una grande cavalcata nella prima metà del XIX secolo, tra Europa e Israele, ma l'autrice spiega come la scelta di un protagonista ebreo, legato da profonda amicizia a una famiglia palestinese, non sia stata voluta per raccontare il conflitto arabo-israeliano: "Volevo semplicemente uno sfondo per raccontare una storia di amicizia e affetti collegati alle vicissitudini della storia. Sul conflitto arabo-israeliana mi mostro equidistante, non prendo partito né offro soluzioni, mi limito a mostrare come si sono sviluppati gli eventi". A El Pais Navarro segnala come non sia vero che preferisca Samuel, "più moderno, cosmopolita e liberale" all'amico arabo, Ahmed: "Non ho più simpatia per gli ebrei, di fatto, se dovessi scegliere il personaggio per cui ho maggiore simpatia, sarebbe Ahmed, l'ho trattato con particolare cura. Se c'è un buono nel romanzo, è lui".
Secondo El Pais, Dispara, yo ya estoy muerto "inizia come Il dottor Zhivago e finisce come Éxodus".