sabato 26 ottobre 2013

A Madrid in crisi anche il turismo: -22% ad agosto. Manca un simbolo riconoscibile

Il turismo è uno dei fiori all'occhiello dell'economia spagnola e, anche in questi anni di crisi, non ha tradito le aspettative. Ad agosto, per esempio, le visite straniere hanno battuto tutti i record, sia sulle coste che nelle città d'arte. Fa eccezione Madrid. 
La crisi della capitale si ripercuote anche sui numeri del turismo: ad agosto, il mese turistico per eccellenza, l'ha visitata il 22% in meno di turisti rispetto allo stesso mese del 2012; nella sua regione la discesa è stata del 6,7%. L'occupazione alberghiera è stata solo del 42%, con una ripresa fino al 51% in settembre. Cosa succede a Madrid, fino a pochi anni fa una delle capitali più frequentate e apprezzate d'Europa? 
El Pais, che sta analizzando da settimane la crisi della città spagnola, dà la parola a Gabriel Escarrer, vicepresidente e amministratore delegato di Meliá Hotels International, la più importante catena alberghiera spagnola, secondo il quale quattro sono i fattori che spiegano la crisi turistica madrilena. La prima è la mancanza di promozione all'estero a causa dei tagli negli investimenti, che sono stati confermati anche nella nuova legge di stabilità, dunque, non ci saranno miglioramenti nel 2014. La seconda è la crisi di Iberia e, di conseguenza, di Barajas, l'aeroporto di Madrid, che ha perso il 20% del traffico aereo negli ultimi due anni e che, a causa dell'aumento delle tasse aeroportuali, ha perso buona parte dei voli un tempo garantiti dalle due principali compagnie low-cost d'Europa, Ryanair e Easyjet. A Madrid mancano anche Fiere e Congressi di interesse nazionale, "a causa della mancanza di coordinamento tra il Comune e la Regione di Madrid, che hanno chiuso Palazzi dei Congressi o organizzato male i calendari. Infine, la pecca più incredibile: Madrid manca di un marchio o di un simbolo che la renda riconoscibile sul mercato turistico internazionale. 
E questo è il punto davvero interessante. Come possono i russi o i cinesi, due dei mercati emergenti più corteggiati dalla Spagna, riconoscere Madrid nel mare dell'offerta turistica internazionale? Se Parigi ha la Tour Eiffel, Roma il Colosseo o Londra il Big Ben, cosa permette ai turisti di identificare Madrid? La Puerta del Sol, la Plaza Mayor, la Porta di Alcalá o la fontana della Cibeles sono simboli riconoscibili per il turismo nazionale, ma non hanno sufficiente fama né capacità di identificazione come succede con i simboli delle capitali europee, compresa la Porta di Brandeburgo di Berlino. Non aiuta neanche il cinema: Vacanze romane continua a spingere migliaia di turisti a salire su una Vespa per conoscere Roma, le commedie romantiche invitano a scoprire Montmartre o Notting Hill, King Kong sulla cime dell'Empire State Building è un potente richiamo per visitare New York. Madrid non ha un cantore che la esalti in storie romantiche o che inviti a scoprire i suoi quartieri più vivaci. 
Fernando Bayón Mariné, direttore generale della Scuola d'Organizzazione Industriale (EOI), analizza questa lacuna madrilena, che attribuisce a una mancanza di "definizione strategica del suo modello turistico". Ci vorrebbe "un'icona che definisca la città, come la Torre Eiffel definisce Parigi. Un racconto. Questa sarebbe la prima misura e poi bisognerebbe investire in essa. Forse la città non ha una sola icona, ma ha vari punti d'attrazione che potrebbe sfruttare, come la cultura, la pittura, l'architettura, la gastronomia, il tempo libero, la notte... Pensiamo al Barrio de Las Letras, che riunisce alcuni dei migliori musei d'Europa, è unico in Spagna e in Europa. E se Parigi sfrutta Versailles, perché Madrid non può fare lo stesso con città vicine come Toledo, Ávila o Segovia..." Tutte città vicine a Madrid e tutte perfettamente raggiungibili anche con i treni, per escursioni che si possono risolvere in giornata o in un fascinoso weekend. 
Gli operatori turistici hanno numerose proposte affascinanti, che passano per uno stretto coordinamento tra istituzioni pubbliche e imprese private; tra queste ci sono gli investimenti per portare a Madrid grandi eventi sportivi internazionali, grandi concerti o eventi in grado di spostare grandi folle. Certo, dovrebbero trovare il sostegno del pubblico. "Madrid non può permettersi di perdere quasi 5 milioni di turisti, quanti ne ha persi quest'anno, finora, quando il turismo rappresenta oltre l'11% del suo PIL. E' inaudito. La pena è che i bilanci del Ministero per il Turismo sono stati tagliati del 5% e quelli dedicati alla promozione da parte di Turespaña del 16%. Stiamo vivendo un anno fantastico come industria e ci ripagano con un taglio delle promozioni, una cosa che va contro ogni logica di gestione nell'impresa privata". dice Escarrer a El Pais, che ricorda come i 22 alberghi madrileni della catena Meliá, "vanno peggio dell'anno scorso e abbassano i prezzi". Bayón, invece, lamenta che i piani turistici vengano fatti sul breve termine e che non si considerino le esigenze di un settore che produce oltre il 10% del PIL in Spagna.