sabato 26 ottobre 2013

Felipe ai Premi Principe delle Asturie: La Spagna, un Paese in cui vale la pena vivere

La Spagna è come Angrois, il quartiere di Santiago de Compostela che quest'estate ha emozionato il Paese al scendere in strada, per soccorrere i feriti dell'incidente del treno ad alta velocità, in attesa dei soccorsi professionali. Acqua, coperte, primo ristoro e primo conforto: gli abitanti di Angrois hanno dimostrato una solidarietà e un'umanità tali da farli considerare candidati a Premi come il Principe de Asturias o il Nobel. Li ha ricordati il Principe Felipe, ieri sera, durante il suo discorso alla cerimonia di consegna dei Premi Principe de Asturias, a Oviedo. Sono loro, "un esempio di coraggio e solidarietà", che rispecchiano le migliori virtù della Spagna. "Sono convinto che qualunque paese o città di Spagna avrebbe agito come Angrois, in circostanze ugualmente tragiche" ha detto il Principe, per invitare gli spagnoli a non arrendersi "al pessimismo, alla frustrazione o alla sfiducia" di questi anni di crisi. "Abbiamo bisogno degli sforzi e della collaborazione di tutti, ma quello di cui abbiamo davvero bisogno è recuperare l'illusione e la fiducia, che sono alla base di qualunque successo, individuale o collettivo" ha commentato. 
Così ha ricordato che il maggiore attivo del Paese è "la gente, la società spagnola nel suo insieme". Una società che sta dando, "ancora una volta", un esempio di maturità, responsabilità e coscienza civile. Il Principe ha voluto elogiare la solidarietà di chi "sta dedicando una parte del suo tempo per aiutare gli altri", compresi i "molti giovani volontari" o i più anziani, che "danno un esempio di generosità al condividere, nelle famiglie, gli sforzi di una vita piena di sacrifici". E' una società in movimento, "in cui non si è installato un pessimismo insuperabile", che è attenta e "non è indifferente alla gestione degli interessi generali, è vitale e ha polso". Secondo Felipe la crisi ha permesso l'esaltazione dei sentimenti di fraternità, di amicizia, di comprensione, che "si devono alimentare e preservare sempre, al di là delle tensioni e delle incomprensioni": sarà un messaggio indiretto alla Catalogna? Il Principe, del resto, è sempre stato più aperto del padre, anche per questioni generazionali, a una Spagna federale, in cui la Corona sia simbolo di unità nazionale. 
Il discorso ai Premi Principe de Asturias è il più importante che Felipe pronuncia durante l'anno. Ieri TVE1 lo ha ripetuto numerose volte, nel caso fosse sfuggito ai telespettatori. Ascoltandolo da anni, fa pensare a un Principe di simpatie più progressiste che conservatrici, attento alla solidarietà, alla giustizia e all'inclusione sociale. Non ha fatto eccezione quest'anno, in cui Felipe ha percorso la carriera dei premiati, esaltando l'impegno, lo sforzo e il talento come elementi di affermazione: non può esistere successo senza sforzo, un concetto caro al Principe da anni. Ma la parte più appassionata è quella che ha dedicato alla Spagna, con l'ottimismo di chi crede nelle risorse del Paese per uscire dalla crisi economica e di chi la guarda da una posizione privilegiata, che gli permette di stringere rapporti e contatti con i rappresentanti di buona parte della società. Sono state molte le parole di stima e di riconoscimento per la capacità di sacrificio e di sforzo degli spagnoli. Per loro è stato anche il finale del discorso di un Principe che non ha perso l'aplomb neanche quando un incidente tecnico al teleprompter lo ha costretto a una breve pausa, prima che un aiutante recuperasse i tradizionali fogli di carta e potesse riprendere, come se nulla fosse accaduto, il filo delle sue parole.  
"Gli uomini e le donne di Spagna hanno fatto fronte con grande coraggio alle avversità e hanno mostrato una capacità di sacrificio fuori di ogni dubbio. Sono molti, sono milioni gli spagnoli che ogni giorno lottano per andare avanti con onestà, con sforzo, con coraggio e con umiltà. Sono loro che fanno davvero della Spagna una grande Nazione, in cui vale la pena vivere e per cui vale la pena lottare".
Una frase finale d'impatto e d'effetto, che già da ieri ha offerto ai media i titoli per gli articoli da Oviedo.