martedì 4 febbraio 2014

Barack Obama risponde ad Alejandro Sanz e riconosce l'importanza dell'Artico per il clima terrestre

A luglio 2013 Alejandro Sanz ha visitato l'Artico con Geenpeace e ha promesso che si sarebbe occupato della difesa del suo delicato equilibrio. Prima ha messo in agitazione i suoi fans nelle reti sociali, affinché si sensibilizzassero sulla necessità di proteggere l'Artico dalle trivellazioni petrolifere, quindi è passato all'azione politica.
Il 17 settembre il cantante ha incontrato Barack Obama alla Casa Bianca, per un concerto, e gli ha consegnato una lettera, con cui gli chiedeva di guidare la difesa dell'Artico e di creare un'area protetta, libera da ogni ricerca di petrolio, per salvaguardare il delicato ecosistema, da cui dipende la vita e la sopravvivenza della stessa razza umana (vi immaginate cosa sarebbe delle nostre coste e delle nostre pianure, se i ghiacci dell'Artico si sciogliessero?).
Da alcuni giorni Alejandro giurava su Twitter che aveva una bella sorpresa da raccontare e che lo avrebbe fatto lunedì 3 febbraio, alle 11 spagnole. Così è stato. Ieri mattina ha rivelato di aver ricevuto la risposta alla sua lettera dallo stesso Presidente degli Stati Uniti, che si impegna a difendere l'ecosistema artico. "L'Artico gioca un ruolo importante nei nostri sforzi per far fronte al cambio climatico" gli ha scritto Obama. "Durante troppo tempo c'è stata una relazione intima tra le compagnie petrolifere e l'agenzia federale che ha permesso loro di perforare alla ricerca del petrolio. Sembra come se i permessi fossero dati, spesso, con poche garanzie di sicurezza, da parte delle compagnie petrolifere".
Sanz non nasconde la gioia che gli procurano le parole di Obama: "Lo ringrazio enormemente per la risposta positiva a una richiesta personale che gli ho fatto a nome di Geenpeace e dei milioni di persone che hanno firmato una petizione per la protezione dell'Artico. Il suo impegno rappresenta un appoggio enorme per la nostra causa" ha detto il cantante a El Pais "Normalmente i leaders si impegnano a parole su tutto, ma per iscritto è un'altra cosa. Mi è sembrato coraggioso da parte sua sostenere la nostra causa attraverso una lettera diretta a me".
Nonostante la gioia, Alejandro non perde di vista le possibilità di successo della causa dell'Artico: "E' difficile prevedere le conseguenze di questo sostegno. Ma al momento, il fatto che l'uomo, che è oggi probabilmente il più influente del mondo, si metta al fianco di chi crede che le incursioni delle compagnie petrolifere nell'Artico siano una catastrofe dalle conseguenze irreparabili, è un passo molto importante. Inoltre che la denuncia in sé, mette fine a uno degli alleati di questo tipo di operazioni senza scrupoli, che era il sigillo che permetteva loro di muoversi senza ostacoli, Adesso le compagnie sono osservate da tutto il mondo e, secondo me, hanno un problema".
Anche per Greenpeace è un passo senza precedenti che il presidente degli Stati Uniti riconosca apertamente e in prima persona l'iportanza dell'Artico. Per questo invita Obama ad andare avanti: "E' il momento di diventare il leader mondiale per la protezione del legato da lasciare alle generazioni future, come si è impegnato a fare all'inizio del suo mandato. E' il primo passo per chiudere l'Artico al petrolio" ha detto Pilar Marcos, la responsabile di questa campagna di Greenpeace.
E Alejandro Sanz intende continuare a lavorare per la difesa dell'Artico: "Farò tutto quello che è necessario per non ipotecare il futuro dei miei figli per la fame smisurata in cui viviamo come zombies insaziabili. Spero che sempre di più siamo complici del nostro pianeta e che continui a crecere l'appoggio all'Artico. Hanno firmato già 5 milioni di persone. Se continuano ad aumentare le firme e il sostegno di personalità e politici, possiamo ottenere quello che è già stato ottenuto per l'Antartide nel 1991, la sua trasformazione in santuario per l'umanità".