mercoledì 26 febbraio 2014

Il colombiano El Espectador: Matteo Renzi, un uomo che aspira alla grandezza

Come ci vedono non solo i grandi quotidiani internazionali in lingua spagnola, dallo spagnolo El País all'argentino Clarín, ma anche i prestigiosi quotidiani generalmente meno citati. Come il colombiano El Espectador.
Oggi la testata di Bogotà dedica un interessante articolo a Matteo Renzi, definito nel titolo Il nuovo volto della politica italiana. Un uomo che ha scalato il potere "con una carriera breve, che più che meteorica risulta improbabile: un percorso nella politica italiana, che lo ha portato da consulente di marketing in un'impresa familiare a sindaco di Firenze e da lì alla guida del Partito Democratico". E in meno di due mesi da allora, Renzi "è diventato il terzo Primo Ministro in due anni" (come bastano poche parole per descrivere un Paese e la sua instabilità, no?) e "il più giovane della storia di questa Repubblica".
Anche il ritratto di Renzi viene tracciato con poche parole: "Il suo discorso, disinvolto e articolato davanti alle telecamere (come nelle reti sociali), dà conto della grande ambizione di un uomo, che sembra aspirare non solo alla buona amministrazione, ma anche alla grandezza". L'impressione è dovuta al fatto che Renzi "parla costantemente dei drastici cambi che sono necessari alla politica italiana per recuperare la fiducia, in u Paese che, catalogato come la terza economia d'Europa, ha livelli di disoccupazione che non registrava dal 1970 e il PIL più basso degli ultimi 10 anni, fattori che hanno contribuito ad affondarlo nella peggior recessione dalla Seconda Guerra Mondiale".
Buona parte del suo programma di Governo, spiega El Espectador, "è marcato dall'enorme fiducia che ha in se stesso, un politico che non ha mai servito nel Parlamento italiano e che descrive se stesso come il rilievo generazionale". Così ricorda la tabella di marcia che Renzi si è imposto nei primi 100 giorni, con una riforma al mese, dalla legge elettorale al lavoro al fisco, e si sofferma sulla caduta di Enrico Letta, di cui Renzi viene descritto come "l'architetto".
Il premier ha ottenuto l'incarico dal Presidente Giorgio Napolitano, con la richiesta di "due nomi fissi per i Ministeri di Economia ed Esteri". Ma "Renzi ha conservato solo uno dei due suggeriti e ha diviso i 16 ministeri in modo paritario, tra uomini e donne (cosa inedita nel Paese)".
Una delle ragioni del prolungarsi della crisi, spiega El Espectador, è "l'inusuale rotazione del potere, con tre Presidenti del Governo in due anni, che non sono stati eletti, ma designati dal Presidente" (be', in Italia i Primi Ministri sono sempre designati dal Presidente della Repubblica e non dalle elezioni, che stabiliscono le maggioranze al Parlamento: è il Presidente che verifica che in Parlamento ci siano le maggioranze per eventuali Governi e designa il Premier in base alle indicazioni che derivano dalle consultazioni, non dalle elezioni). Dopo Monti e Letta, adesso tocca a Renzi essere "una nuova speranza per rilanciare il Paese".
Vedremo…