Quando Jorge Mario Bergoglio era il cardinale di Buenos
Aires, i rapporti con la Presidenza de la Repubblica Argentina non
erano così fluidi. Più per freddo atteggiamento dei Kirchner che
per desiderio del prelato: le cronache argentine raccontano delle
varie volte che Bergoglio chiese udienza e i coniugi Kirchner fecero
orecchie da mercante. Poi.
Un anno fa il cardinale di Buenos Aires
è diventato Francesco, il primo Papa latinoamericano di Roma, e da allora
Cristina Fernáandez de Kirchner dev'essere il Capo dello Stato che lo ha
visitato più volte (ben tre dall'insediamento); deve essere stata ricevuta più volte dello stesso
inquilino del Quirinale, che pure abita sull'altra riva del Tevere.
L'ultima visita della presidente argentina al connazionale salito sul
soglio di Pietro è stata ieri ed è stata accompagnata da una
conferenza stampa tenuta da Cristina all'aeroporto di Ciampino, in
cui ha raccontato lo spirito del suo incontro con Francesco.
Il
Papa le ha parlato delle sue preoccupazioni, delle cose che lo
angustiano e non lo fanno dormire, tra queste la disoccupazione
giovanile, che "in Europa ha cifre allarmanti, con tutto quello che
comporta in tema d'esclusione e anche di violenza".
Uno degli
argomenti cari a entrambi è stato Latinoamérica: "Il Papa ha come
obiettivo fondamentale, indipendentemente dalle diverse sfumature dei
Governi della regione, che la regione si mantenga unita, solidale,
che ci sia un dialogo permanente tra di noi. Non solo ce lo ha
chiesto, ma è il suo augurio. Dovete rimanere uniti, non separarvi,
dialogare costantemente, ha detto, riferendosi ovviamente ai Governi
dell'America del Sud. E' stato un appello costante, un tema che non
lo fa dormire e che lo preoccupa, lo dico pubblicamente perché mi ha
autorizzato a farlo, ma non ha fatto riferimento a nessun Paese in
particolare" ha detto quando le hanno chiesto se hanno parlato del
Venezuela.
Cristina ha anche detto di aver visto il Papa "molto
bene, stava bene la prima volta che ci siamo visti e sta molto bene
anche adesso. Magari adesso è molto più organizzato, ha i suoi
collaboratori e la sua squadra. Ha preso decisioni, lo vedo con più
aplomb, maggiore tranquillità, maggiore organizzazione. Molto
tranquillo, molto sicuro, davvero l'ho visto bene".
Lasciata
Roma, la presidente argentina è volata in Francia, dove assisterà
all'inaugurazione del Salone del Libro di Parigi, con l'Argentina
come invitata d'onore.