mercoledì 19 marzo 2014

La creatrice di fiori Carmen Sánchez: il traje de flamenca è impensabile senza i fiori tra i capelli

Si guarda il vestito da flamenca, si ammira la sinuosità dei tagli e la femminilità delle scollature, si continua a pensare che tra le cose più sensuali che si possano immaginare c'è il movimento di un mantón de Manila, agitato da mano di donna. Però.
Cosa sarebbe del fascino di un traje de flamenca senza i suoi accessori e senza i suoi fiori? Dopo le più importanti sfilate della stagione di moda flamenca, tra Siviglia e Jerez de la Frontera, Rotta a Sud Ovest ne ha parlato con Carmen Sánchez, una delle giovani creatrici di fiori più interessanti e più promettenti (ha disegnato i fiori de Il bacio, la sensuale e audace collezione di Cristina Garcia).
- Da 1 a 10, quanto sono importanti gli accessori e i fiori in un look flamenco e perché?
Ovviamente 10, a prescindere dal mio lavoro di creazione. Per me gli accessori e i fiori sono importantissimi, dato che un semplice traje de flamenca può migliorare completamente, con i fiori adeguati e appariscenti, sempre all'interno dello stile del traje. Ho visto varie volte come può cambiare una collezione a seconda degli accessori e dei fiori utilizzati. Per me sono importanti tanto quanto l'abito, anche se, magari mi contraddico, ci sono vestiti così spettacolari che non hanno bisogno neanche di un fiore tra i capelli.
- Cosa ti ispira nel tuo lavoro? Bisogna guardare la strada, parlare con i disegnatori, lasciarsi guidare dall'intuizione? Come funziona?
L'ispirazione non so neanch'io da dove viene, quello che posso dire è che dipende dalla situazione, dato che creare fiori o tocados (decorazioni per i capelli, tipo i cappellini) per una collezione di trajes de flamenca di disegnatori, che hanno un proprio stile, non è come quando creo per le mie clienti. Nel primo caso mi devo adattare ai bozzetti dei vestiti; ho avuto la fortuna di lavorare con disegnatrici che mi hanno fatto creare con molta libertà, anche se, ovviamente, il risultato finale deve piacere totalmente a loro. Quando creo per le mie clienti, mi ispiro in genere alle tendenze della prossima stagione, in colori, tessuti, stili e forme del vestito, che mi fanno immaginare totalmente i fiori o il tocado già terminato. Mi ispiro alla natura e, soprattutto a immagini che mi trasmettono qualcosa. Mi aiuta moltissimo parlare con le clienti, gli amici, conoscenti e famiglie e, grazie a questo, sto sviluppando una grande capacità di adattarmi al gusto delle persone, senza lasciare da parte il mio, chiaro.
- Mi affascina il tuo lavoro con Cristina Garcia, che vedo come la più audace dei nuovi stilisti, senza perdere l'identità del traje de flamenca. Come è nata della vostra collaborazione?
Conosco Cristina da prima che si presentasse come debuttante a SIMOF 2013. Aveva contattato mia madre, che crea i mantelli e le frange; di lì è nato un rapporto che è arrivato al punto di farmela considerare un'amica, oltre che una collega e, ovviamente, una grande disegnatrice, che arriverà molto lontano
- Si può essere rompedora, audace, anche nella creazione di fiori, oltre che nel traje de flamenca, sempre rispettando l'identità del traje?
Ti rispondo con un chiarissimo sì. Cristina è l'esempio per il traje de flamenca: basta vedere la sua collezione, perché per me è rompedora, ma non perde l'essenza del traje de flamenca. Con i fiori è esattamente la stessa cosa: per me le rose rosse e le ortensie che hanno sfilato in SIMOF 2014, nella collezione di Cristina Garcia, sono diversi dal solito, audaci, rompono con la tradizione, e, anche se non tutte oserebbero metterseli, so che molte altre le utilizzerebbero come accessori perfetti per il traje de flamenca e anche come invitate a un matrimonio.
- Pensando alle passerelle flamenche di quest'anno, se io sono una straniera che va alla Feria e non vuole sbagliare, cosa faccio? Fiori di Carmen Sánchez, ovviamente, e vestito di? Non vale Cristina García!
Se non mi fai rispondere Cristina, ed è ovvio che adoro i suoi vestiti, ti dirò la mia umile opinione. Quest'anno un altro buon amico si è presentato come disegnatore debuttante in We love Flamenco, con una collezione che, per me e per molte clienti, è stata semplice e, allo stesso tempo, spettacolare. Mi riferisco alla collezione di Alvaro del Rey; ho avuto la fortuna di assistere alla sfilata di un altro gran disegnatore, che per me ha presentato una proposta per flamenche con personalità, né classiche né moderne. Ed è Javier Garcia. Per me esiste un disegnatore totalmente differente dagli altri, Jose Luis Zambonino, la sua collezione mi ha affascinata! Mi fermo qui altrimenti non basta lo spazio!
- Oltre agli accessori per la moda flamenca, disegni i tocados, che in Spagna si usano molto. Come è nata la tua passione per questo lavoro?
E' una passione che ho da alcuni anni. E' iniziato tutto come un hobby ed è diventata un lavoro. Mia madre mi ha spinto ad assistere ad alcuni corsi per creare fiori da flamenca e tocados, dato che lei, come ho detto, si dedica a realizzare le frange dei mantones e realizza veri e propri capolavori. Terminati gli studi, ho lavorato per tre anni nell'aeroporto di Siviglia e ho cercato di andare avanti con entrambi i lavori. Ma poi ho dovuto scegliere e ho abbandonato l'aeroporto, dato che per me era inimmaginabile lasciare i tocados e i fiori. Dovevo mettere su la mia piccola impresa, cosa che mi appassiona (e non avrei potuto iniziare senza il mio lavoro all'aeroporto, con il quale ho potuto seguire i corsi e investire per poter creare). La presenza in SIMOF negli ultimi anni mi ha aiutato tantissimo, per questo devo ringraziare molto Cristina Garcia e Mayte Lopez de Innova. Nel 2012 i miei fiori hanno sfilato con la collezione di Marta, nel 2013, doppia presenza con Marta e con Cristina, che ha vinto la sezione degli Stilisti Debuttanti, e quest'anno i miei lavori con gli orecchini di Moxu, creati da un'amica e compagna di fatiche che è nella lista delle persone da ringraziare.
- La cosa che ti piace di più di questo lavoro?
Mi piace che le clienti si sentano belle e felici con le mie creazioni. Grazie al rapporto diretto con loro posso conoscerle e ogni tocado ha dietro di sé storie e sensazioni, per cui è una grande soddisfazione vedere il risultato finale. Me encanta quando mi mandano le loro foto ai matrimoni o delle mie piccole clienti durante la loro Prima Comunione ; mi piace passeggiare per la Feria e trovare flamenche bellissime con i miei fiori, me encanta la sensazione in una sfilata di moda flamenca, che mi viene all'apparire la prima modella, mi piace vedere le nostre cose in uno showroom o in uno stand e vedere la faccia delle donne e anche degli uomini che osservano il moi lavoro. E' un mondo che mi appassiona e potrei passare ore parlandone.
Carmen ha concluso l'intervista con due fotografie a cui è legata. Nella prima si vede un fiore disegnato da lei insieme a uno dei mantoncillos realizzato da sua madre (que chicas con arte, las dos Carmen, eh?!), nella seconda il primo tocado realizzato da lei, per il Carnevale di Carmona, la cittadina vicino Siviglia di cui è originaria.