Si guarda il vestito da flamenca, si
ammira la sinuosità dei tagli e la femminilità delle scollature, si
continua a pensare che tra le cose più sensuali che si possano immaginare c'è il
movimento di un mantón de Manila, agitato da mano di donna. Però.
Cosa sarebbe del fascino di un traje de flamenca senza i suoi accessori e senza i suoi fiori? Dopo le più importanti sfilate della stagione di moda flamenca, tra Siviglia e Jerez de la Frontera, Rotta a Sud Ovest ne ha parlato con Carmen Sánchez, una delle giovani creatrici di fiori più interessanti e più promettenti (ha disegnato i fiori de Il bacio, la sensuale e audace collezione di Cristina Garcia).
Cosa sarebbe del fascino di un traje de flamenca senza i suoi accessori e senza i suoi fiori? Dopo le più importanti sfilate della stagione di moda flamenca, tra Siviglia e Jerez de la Frontera, Rotta a Sud Ovest ne ha parlato con Carmen Sánchez, una delle giovani creatrici di fiori più interessanti e più promettenti (ha disegnato i fiori de Il bacio, la sensuale e audace collezione di Cristina Garcia).
- Da
1 a 10, quanto sono importanti gli accessori e i fiori in un look
flamenco e perché?
Ovviamente 10, a prescindere dal mio lavoro di
creazione. Per me gli accessori e i fiori sono importantissimi, dato
che un semplice traje de flamenca può migliorare completamente, con
i fiori adeguati e appariscenti, sempre all'interno dello stile del
traje. Ho visto varie volte come può cambiare una collezione a
seconda degli accessori e dei fiori utilizzati. Per me sono
importanti tanto quanto l'abito, anche se, magari mi contraddico, ci sono vestiti così spettacolari che non hanno bisogno neanche di
un fiore tra i capelli.
- Cosa ti ispira nel tuo lavoro? Bisogna
guardare la strada, parlare con i disegnatori, lasciarsi guidare
dall'intuizione? Come funziona?
L'ispirazione non so neanch'io da
dove viene, quello che posso dire è che dipende dalla situazione, dato che
creare fiori o tocados (decorazioni per i capelli, tipo i cappellini) per una collezione di trajes de flamenca di
disegnatori, che hanno un proprio stile, non è come quando creo per le
mie clienti. Nel primo caso mi devo adattare ai bozzetti dei vestiti; ho avuto la fortuna di lavorare con disegnatrici che mi
hanno fatto creare con molta libertà, anche se, ovviamente, il
risultato finale deve piacere totalmente a loro. Quando creo per le
mie clienti, mi ispiro in genere alle tendenze della prossima
stagione, in colori, tessuti, stili e forme del vestito, che mi fanno
immaginare totalmente i fiori o il tocado già terminato. Mi ispiro alla
natura e, soprattutto a immagini che mi trasmettono qualcosa. Mi
aiuta moltissimo parlare con le clienti, gli amici, conoscenti e
famiglie e, grazie a questo, sto sviluppando una grande capacità di
adattarmi al gusto delle persone, senza lasciare da parte il mio,
chiaro.
- Mi affascina il tuo lavoro con Cristina Garcia, che
vedo come la più audace dei nuovi stilisti, senza perdere l'identità
del traje de flamenca. Come è nata della vostra
collaborazione?
Conosco Cristina da prima che si presentasse come
debuttante a SIMOF 2013. Aveva contattato mia madre,
che crea i mantelli e le frange; di lì è nato un rapporto che è
arrivato al punto di farmela considerare un'amica, oltre che una
collega e, ovviamente, una grande disegnatrice, che arriverà molto
lontano
- Si può essere rompedora, audace, anche nella creazione
di fiori, oltre che nel traje de flamenca, sempre rispettando
l'identità del traje?
Ti rispondo con un chiarissimo sì.
Cristina è l'esempio per il traje de flamenca: basta vedere la sua
collezione, perché per me è rompedora, ma non perde l'essenza del
traje de flamenca. Con i fiori è esattamente la stessa cosa: per me
le rose rosse e le ortensie che hanno sfilato in SIMOF 2014, nella
collezione di Cristina Garcia, sono diversi dal solito, audaci,
rompono con la tradizione, e, anche se non tutte oserebbero
metterseli, so che molte altre le utilizzerebbero come accessori
perfetti per il traje de flamenca e anche come invitate a un
matrimonio.
- Pensando alle passerelle flamenche di quest'anno, se
io sono una straniera che va alla Feria e non vuole sbagliare, cosa
faccio? Fiori di Carmen Sánchez,
ovviamente, e vestito di? Non vale Cristina García!
Se non mi fai
rispondere Cristina, ed è ovvio che adoro i suoi vestiti, ti dirò
la mia umile opinione. Quest'anno un altro buon amico si è
presentato come disegnatore debuttante in We love Flamenco, con una
collezione che, per me e per molte clienti, è stata semplice e, allo
stesso tempo, spettacolare. Mi riferisco alla collezione di Alvaro
del Rey; ho avuto la fortuna di assistere alla sfilata di un altro gran
disegnatore, che
per me ha presentato una proposta per flamenche con personalità, né
classiche né moderne. Ed è Javier Garcia. Per me esiste un
disegnatore totalmente differente dagli altri, Jose Luis Zambonino,
la sua collezione mi ha affascinata! Mi fermo qui altrimenti non
basta lo spazio!
- Oltre agli accessori per la moda flamenca,
disegni i tocados, che in Spagna si usano molto. Come è nata la tua
passione per questo lavoro?
E' una passione che ho da alcuni anni.
E' iniziato tutto come un hobby ed è diventata un lavoro. Mia madre
mi ha spinto ad assistere ad alcuni corsi per creare fiori da
flamenca e tocados, dato che lei, come ho detto, si dedica a
realizzare le frange dei mantones e realizza veri e propri
capolavori. Terminati gli studi, ho lavorato per tre anni
nell'aeroporto di Siviglia e ho cercato di andare avanti con entrambi
i lavori. Ma poi ho dovuto scegliere e ho abbandonato l'aeroporto,
dato che per me era inimmaginabile lasciare i tocados e i fiori.
Dovevo mettere su la mia piccola impresa, cosa che mi appassiona (e
non avrei potuto iniziare senza il mio lavoro all'aeroporto, con il
quale ho potuto seguire i corsi e investire per poter creare). La
presenza in SIMOF negli ultimi anni mi ha aiutato tantissimo, per
questo devo ringraziare molto Cristina Garcia e Mayte Lopez de
Innova. Nel 2012 i miei fiori hanno sfilato con la collezione di
Marta, nel 2013, doppia presenza con Marta e con Cristina, che ha
vinto la sezione degli Stilisti Debuttanti, e quest'anno i miei
lavori con gli orecchini di Moxu, creati da un'amica e compagna di
fatiche che è nella lista delle persone da ringraziare.
- La
cosa che ti piace di più di questo lavoro?
Mi piace che le
clienti si sentano belle e felici con le mie creazioni. Grazie al
rapporto diretto con loro posso conoscerle e ogni tocado ha dietro di
sé storie e sensazioni, per cui è una grande soddisfazione vedere
il risultato finale. Me encanta quando mi mandano le loro foto ai
matrimoni o delle mie piccole clienti durante la loro Prima
Comunione ; mi piace passeggiare per la Feria e trovare flamenche
bellissime con i miei fiori, me encanta la sensazione in una sfilata
di moda flamenca, che mi viene all'apparire la prima modella, mi
piace vedere le nostre cose in uno showroom o in uno stand e vedere
la faccia delle donne e anche degli uomini che osservano il moi
lavoro. E' un mondo che mi appassiona e potrei passare ore
parlandone.
Carmen ha concluso l'intervista con due fotografie a
cui è legata. Nella prima si vede un fiore disegnato da lei insieme
a uno dei mantoncillos realizzato da sua madre (que chicas con arte,
las dos Carmen, eh?!), nella seconda il primo tocado realizzato da
lei, per il Carnevale di Carmona, la cittadina vicino Siviglia di cui
è originaria.