mercoledì 4 febbraio 2009

L'Andalusia, ultimo rifugio dei Neanderthal, già assediati dall'homo sapiens?

La Spagna è da tempo una vera e propria miniera di informazioni sulla preistoria. La Grotta di Altamira, in Cantabria, conserva i disegni più antichi del continente, in Cantabria il giacimento di ambra scoperto pochi mesi fa nei pressi di Rábago ha aperto una nuova stagione di studi su insetti e ecosistemi di milioni di anni fa, nella sierra di Atapuerca, nella Castilla y León, sono stati trovati i resti di numerosi individui che, vissuti migliaia di anni fa, il più vecchio 1,2 milioni di anni fa e il più giovane 500mila anni fa, fanno pensare a una specie umana europea, vissuta nella Penisola Iberica e di collegamento tra l'uomo di Neanderthal e l'homo sapiens. L'ultima notizia è di pochi giorni fa e conferma il ruolo privilegiato della Spagna nella preistoria europea.
Secondo studi dell'università di Murcia diretto dal ricercatore José S. Carrión e apparsi su Quaternary Science Reviews, il sud-ovest della penisola iberica sarebbe stato, circa 24mila anni fa, l'ultimo rifugio dei Neanderthal, condannati ormai all'estinzione dal cambio climatico, dall'isolamento genetico e dall'arrivo dell'homo sapiens. Per la ricerca sono stati utilizzati i fossili di pianta trovati nella grotta di Gorham, a Gibilterra, che hanno permesso di individuare le specie vegetali presenti nell'area durante il Pleistocene. E' risultato che c'erano pini, querce e varie specie caducifoglie tipiche dei climi caldi, mentre il resto d'Europa era immerso nell'era glaciale.
L'attuale Andalusia, semiboscosa, conservava un habitat noto ai Neanderthal e al quale si erano ben adattati: "Questa specie umana non amava gli spazi aperti, più affini alla nostra specie" ha spiegato Carrión a El Mundo "probabilmente è proprio per questo che si sono estinti, perché il paesaggio dominante nell'ultimo periodo glaciale era stepposo ed è probabile che siano sopravvissuti in quest'ultimo ridotto della vegetazione forestale europea che fu il sud-ovest spagnolo". 24mila anni fa le temperature erano in media 4-5°C più basse di adesso e il livello del mare era molto più basso, per cui le grotte del Pennone in cui i Neanderthal erano riparati sono oggi invasi dal mare.