martedì 4 agosto 2009

Juanes porterà Paz sin Fronteras a L'Avana, a settembre

La conferma arriva direttamente da Granma, l'organo ufficiale del Governo cubano. Il 20 settembre Juanes porterà a L'Avana la seconda edizione di Paz sin Fronteras: l'iniziativa musicale da lui promossa lo scorso anno sulla frontiera tra Colombia e Venezuela per scongiurare la minaccia di guerra e le tensioni tra i due Paesi. Il successo di quella grande manifestazione popolare, oltre 60mila persone arrivate da Colombia e Venezuela per ascoltare la musica di Juanes, Alejandro Sanz, Miguel Bosè, Carlos Vives, Juan Luis Guerra, Ricardo Montaner, tutti icone delle varie espressioni della musica ispanica, dal rock al merengue, dalle ballate al pop, ha spinto il cantante colombiano a replicare l'iniziativa in altre aree del continente latioamericano.
Cuba era uno di suoi obiettivi: l'arrivo al potere di Barack Obama e di Raúl Castro apre alla speranza di una nuova stagione nei rapporti tra Washington e L'Avana, seppure tra alti e bassi, tra accelerate e frenate. Solo alcuni giorni fa, nell'annunciare tagli dolorosi allo Stato Sociale, Raúl Castro ha ricordato "di non essere stato eletto per introdurre il capitalismo", ma si è comunque dichiarato aperto al dialogo con la nuova Amministrazione statunitense, "senza condizioni e con pari dignità, io non chiedo a Washington di rinunciare al capitalismo per poter dialogare con i suoi dirigenti". E in questa nuova tappa che potrebbe aprirsi per la Isla più osservata, più amata e più odiata dell'America Latina, la musica vuole dare il suo contributo. A giugno Juanes ha effettuato un viaggio lampo a L'Avana, ha incontrato il cantautore Silvio Rodriguez, una delle icone della trova cubana, ha parlato con alcuni funzionari dell'Instituto Cubano de la Música, si è fermato con gli habaneros che lo riconoscevano per strada e la sua idea di un grande concerto di Paz sin Fronteras da L'Avana ha iniziato a prendere corpo.
"Ha un grande entusiasmo" ha detto il vicepresidente dell'ICM Osmany López a Granma, anticipando che il concerto inizierà alle 5 del pomeriggio e che durerà un paio d'ore, anche se non ancora noti luogo e altri compagni d'avventura, Silvio Rodriguez a parte: scommettiamo che saranno della partita anche Miguel Bosè, Juan Luis Guerra e Alejandro Sanz, minimo? "Juanes ha mostrato una grande allegria all'idea di cantare al popolo cubano e di fare un concerto nel nostro Paese dedicato completamente alla pace. Vuole che sia un concerto che manifesti solidarietà, amore e tenerezza" ha spiegato Susana Llorente, responsabile delle relazioni internazionali dell'ICM. Llorente ha anche confermato che l'iniziativa è partita dal colombiano: "Ci ha presentato il progetto e noi lo abbiamo accolto con molto interesse".
Un concerto di musica pop ispanica , guidato da uno dei cantanti più popolari del momento, il maggior vincitore di Latin Grammy Awards della storia, è già un evento di per sé. Se poi si realizza a L'Avana, che per ovvie ragioni, non ultime l'embargo statunitense, non è inserita nel circuito dei tour dei grandi artisti ispanici, e che nonostante tutto l'isolamento a cui la costringono regime e boicottaggio nordamericano, continua ad essere uno dei riferimenti più importanti della musica latinoamericana, si può capire perché un concerto così simbolico come Paz sin Fronteras acquisti automaticamente una visibilità mediatica senza precedenti. Non per niente nel web sono iniziate le minacce di boicottaggio alla musica di Juanes da parte degli anti-castristi (hanno capito tutto circa il significato della musica e degli obiettivi del concerto), non per niente la curiosità suscitata da Paz sin Fronteras ha raggiunto tutti i siti di informazione, del continente, dagli Stati Uniti all'Argentina. Ci sarà modo di riparlarne mano a mano che saranno resi noti i dettagli della kermesse (con la speranza che ci sia anche una diretta web...).