venerdì 7 agosto 2009

Paz sin Fronteras a L'Avana: l'esilio cubano a Miami si infuria con Juanes

C'era da aspettarselo. Juanes organizza il mega-concerto di Paz sin Fronteras da L'Avana e l'esilio cubano di Miami si infuria e minaccia di boicottare la musica del colombiano. Di più: alcune associazioni minacciano manifestazioni di piazza con tanto di CD di Juanes bruciati in segno di ripudio (del resto i messicami avevano bruciato i CD di Tiziano Ferro perché aveva osato dire che secondo lui le messicane non sono le più belle del mondo). Al cantare a Cuba il cantante diventerà "complice" del regime, poiché non denuncerà "le violazioni che si commettono"; secondo Ninoska Pérez del Consejo por la Libertad de Cuba i cubani della Isla hanno bisogno di democrazia e solidarietà, non di un concerto che ignorerà l'oppressione a cui sono sottomessi da 50 anni: "I concerti apolitici non esistono, l'indolenza è il peggiore dei mali perché al non prendere una posizione davanti a una dittatura e a un regime che è criminale, ci si sta trasformando in suoi complici". Insomma, ai cubani della Isla, che già dovranno sopportare i forti tagli alla sanità e all'istruzione pubblica imposte dalla forte crisi economica, neanche il conforto della musica che suona in tutto il mondo e l'allegria di un pomeriggio di un concerto dal vivo trasmesso in tutta l'America. "Voler ignorare 50 anni di oppressione con una fraseologia da concerto bianco o concerto per la pace è un tradimento al popolo cubano" ha dichiarato Orlando Gutiérrez del Directorio Demócratico Cubano; mentre Miguel Saavedra dell'Associazione Vigilia Mambisa ha commentato che "Juanes ha cambiato la camisa negra con quella roja".
A rispondere con un po' di polemica è stato il manager del cantante colombiano, Fernán Martinez: recentemente sono stati a Cuba l'Orchestra Filarmonica di New York e Benicio del Toro, che ha ritirato un premio. Perché non protestare anche contro di loro?
Dal suo miniblog su Twitter, Juanes, che scrive tantissimo perché, spiega, è fantastico avere un rapporto diretto con le persone, senza mediazioni e senza gossip (il suo miniblog conta già su 13mila followers in poche settimane), alterna l'entusiasmo per il disco in preparazione con l'euforia mista ad amarezza per il concerto cubano. "Porque le molesta al mundo cuando se habla de paz? porque promover la unión entre los pueblos y derribar las fronteras es una molestia?", Perché dà fastidio al mondo quando si parla di pace? perché promuovere l'unione tra i popoli e abbattere frontiere è un fastidio? si chiede, pensando alla reazione degli esiliati di Miami. E nell'ultimo post inviato, solo 6 ore fa, scrive: yo no voy hacia el pasado... es parte de la historia y se debe conocer...voy hacia el futuro.. el de Cuba y el de toda la region (io non vado verso il passato... è parte della storia e bisogna conoscerlo... vado verso il futuro... quello di Cuba e di tutta la regione).
A Cuba, dove hanno preso il concerto molto sul serio, anche perché è un'evidente occasione mediatica per rompere l'isolamento a cui i cubani sono sottoposti da oltre 40 anni, si lavora a pieno regime per la sua organizzazione. Ne parlano con partecipazione nei blog e nelle pagine di informazione. Il luogo della kermesse è già stato deciso, sarà la storica e simbolica Plaza de la Revolución. Per il cantautore cubano Amaury Pérez, che ha preso in mano l'organizzazione di Paz sin Fronteras, essendogli stata affidata da Juanes la direzione artistica, la scelta di Plaza de la Revolución ha un grande valore simbolico: "E' la stessa piazza in cui nel 1998 il nostro amato Giovanni Paolo II ha detto a Cuba di aprirsi al mondo e al mondo di aprirsi a Cuba". La durata del concerto è passata dalle due ore previste inizialmente alle oltre cinque ipotizzate adesso. Per questo si inizierà a suonare intorno a mezzogiorno, cosa che, fanno notare in cubadebate.com, potrebbe essere un delirio: "E' troppo presto con il nostro clima e tante ore in piedi: invece di godersi lo spettacolo potrebbe essere angosciante". Ci sarà tempo per studiare meglio gli orari.
Alla tv de L'Avana Amaury Pérez ha confermato che ci saranno "molti artisti" e che non è "ancora autorizzato" a fare i nomi, anche, ha anticipato, se saranno presenti "cantanti molto importanti" di Spagna, Messico, Venezuela, Argentina e Stati Uniti. In varie pagine web ispaniche si legge che Juanes avrebbe confermato nel suo blog (ma su Twitter non c'è traccia) la presenza di Carlos Vives, Luis Fonsi, Miguel Bosè ed Enrique Iglesias. Basterebbero già loro per parlare del concerto dell'anno in terre latinoamericane. Secondo Amaury Pérez, che rappresenterà Cuba in Paz sin Fronteras con il fondatore della Trova Silvio Rodriguez e il gruppo di salsa Los Van Van, il concerto è "il recital internazionale più importante nella storia culturale cubana" e sottolinea che sarà gratuito: "Chiunque voglia andare può farlo, non si saranno zone VIP per nessuno: quelli che arriveranno per primi staranno sotto il palcoscenico". Con prudenza gli organizzatori stimano una presenza di almeno 500mila persone in Plaza de la Revolución e sottolineano che si tratta di una stima conservadora. Per la conferma dei nomi dei partecipanti, ancora qualche giorno: Pérez, che è in contatto quotidiano con Juanes via telefono e email, incontrerà il colombiano nei prossimi giorni a Medellin e allora verranno definiti partecipanti e scalette.