mercoledì 19 ottobre 2011

Dopo i grattacieli, a Città del Messico è tempo di grattasuoli, i grattacieli sotterranei

Il centro di Città del Messico non ha più terreni disponibili per le costruzioni e ha una serie di leggi di tutela del patrimonio storico che impediscono non solo demolizioni e ristrutturazioni degli edifici antichi, ma, nel caso fosse possibile costruire, di realizzare palazzi più alti di 8 piani. Insomma, per l'architettura contemporanea e il rinnovamento sembra non esserci spazio nel centro della capitale messicana. Ma.
Lo studio Bunker Arquitectura ha pensato che se è impossibile costruire verso l'alto, non così verso il basso (questo il sito ufficiale dello studio, se vi incuriosisce conoscere da vicino la sua attività). Così ha progettato una piramide rovesciata, che penetra nel sottosuolo di Città del Messico e che può essere abitata da un migliaio di persone. La localizzazione scelta per l'ipotetica costruzione non potrebbe essere più simbolica: lo Zócalo della capitale messicana, la grande piazza su cui si affacciano gli edifici del potere politico e religioso, il Palacio Nacional, la Cattedrale, costruita sui resti del grande Tempio azteca di Tenochitlán, il Palazzo del Comune di Città del Messico; la grande piazza in cui i messicani celebrano tradizionalmente gli eventi più importanti della storia del Paese. Lo Zócalo non cambierebbe il suo aspetto, dato che la piramide penetra nel sottosuolo, semplicemente costituirebbe la base di 240 metri per 240, da cui la piramide scenderebbe verso il basso, e avrebbe solo un pavimento trasparente, all'essere il grande pozzo di luce che porta l'illuminazione naturale fino all'ultimo piano della piramide, 300 metri più in basso.
Intorno a questo pozzo di luce si sviluppano, nei primi 10 piani, quelli più vicini al livello della terra, servizi e spazi culturali come la stazione della metropolitana, alcuni musei, un centro culturale per i resti archeologici di Tenochitlán trovati durante i lavori (lo Zócalo, il centro nevralgico di Città del Messico, sorge sull'analogo centro del potere religioso e politico di Tenochitlán) e un centro commerciale. Più giù ancora ci sono varie centinaia di appartamenti, dotati della luce naturale proveniente dal pozzo di luce e di tutti i servizi garantiti dalle moderne tecnologie. E, agli ultimi piani, ci sono gli spazi per gli uffici. Il grattasuolo è dotato anche di impianti per il trattamento delle acque e dei rifiuti che ne aiutano la sostenibilità; nel pozzo di luce centrale ci sono numerosi giardini, che aiutano a garantire il ricambio dell'aria.
Il Messico è un'area sismica e nella memoria dei messicani è ancora presente il devastante terremoto che ha colpito la capitale nel 1985. Una costruzione sotterranea di questo tipo sarebbe sicura per i suoi abitanti, non essendolo sempre gli edifici in superficie? Gli architetti di Bunker Arquitectura, Arief Budiman, Diego Eumir, Guillermo Bastian e Adrian Aguilar, diretti da Edmelio Barjau, tutti giovani e creativi assicurano di sì. Lo aiuta la forma a piramide, che resiste meglio alle pressioni delle forze laterali. E, soprattutto, sottolineano gli architetti, sono state le stazioni sotterranee della metropolitana, le strutture che hanno resistito meglio al terremoto del 1985.
La costruzione del grattasuolo richiederebbe 5 anni e un investimento di circa 550 milioni di euro. "La sua costruzione è difficile, ma non impossibile e implica nuove sfide, che, alla fine, sono quelle che fanno avanzare l'architettura" ha detto Barjau ai primi media che hanno iniziato a interessarsi al progetto (la curiosità suscitata dalla sua presentazione nelle riviste specializzate, ha spinto a occuparsene non solo i media in lingua spagnola, ma anche BBC e History Channel).