mercoledì 9 novembre 2011

Iñaki Urdangarín imputato per malversazione di fondi pubblici alle Baleari

Adesso è ufficiale: la Fiscalía Anticorrupción delle Baleari, una specie di Procura spagnola, ha dichiarato imputato Iñaki Urdangarín, marito dell'Infanta Cristina di Spagna, per aver avviato un'attività per "impadronirsi" di "fondi pubblici". Il genero di re Juan Carlos è tra i fondatori dell'Instituto Nóos, società senza scopo di lucro che organizzava eventi a sfondo sportivo, di cui è stato presidente tra il 2005 e il 2006, gli anni che interessano i magistrati.
In questo periodo la società ha ottenuto l'incarico di realizzare per il Governo delle Baleari due giornate su Turismo e Sport che sono costate alle casse pubbliche 2,3 milioni di euro. Secondo fonti delle indagini, citate dai media, la differenza tra il costo reale delle due manifestazioni e il denaro versato all'istituto potrebbe essere di circa 2 milioni di euro.
E come hanno giustificato Urdangarin e soci questi costi gonfiati? Qui sta il loro problema. I magistrati hanno rilevato sufficienti indici per accusarli di falsificazione di documenti e per aver gonfiato le spese. Secondo le indagini, riporta elmundo.es, il genero di re Juan Carlos aveva messo su una struttura che si impadroniva di fondi pubblici, "utilizzando fatture false e gonfiate e utilizzando bilanci e servizi fittizi. L'operativo impiegato dal Duca di Palma consisteva nell'"accordarsi" con i "responsabili politici" per sviare il denaro a una "trama di società" appositamente organizzata" e gestita da Iñaki Urdangarín e dal suo braccio destro, e attuale presidente di Nóos, Diego Torres. E risulta che tra le varie società coinvolte c'è anche l'Aizoon, attiva nel settore immobiliare e fondata da Iñaki e dalla stessa Infanta Cristina. Era al corrente la secondogenita del re della presunta attività criminale del marito? Questo è il mistero, questo è quello che aumenta l'imbarazzo della Casa Reale.
Il coinvolgimento del Duca di Palma nella trama era atteso da tempo, non per niente re Juan Carlos lo ha spedito a Washington un paio di anni fa, ma ha avuto un'accelerata dopo le perquisizioni effettuate un paio di giorni fa negli uffici barcellonesi di Nóos. Qui sono stati raccolti documenti che, come spiega elpais.com, "rendono inevitabile la citazione come imputato del Duca di Palma affinché spieghi ai giudici le irregolarità emerse nella fatturazione dei servizi di Nóos al Governo baleare".
La Casa Reale non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull'argomento, preferendo seguire le indagini dei magistrati. L'avvocato di Diego Torres, imputato con Urdangarín, ha già annunciato un ricorso per farsi restituire il materiale e la documentazione sequestrata dai magistrati durante le perquisizioni negli uffici di Nóos e, soprattutto, di Aizoon (e per mostrare con che personaggi sono in affari i Duchi di Palma alcuni giorni fa la stampa spagnola ha riportato che Aizoon ha l'1% delle azioni di di Mixta Africa, una società immobiliare controllata dal principe saudita, Alwaleed bin Talal, accusato di violenza sessuale da una modella spagnola).
Iñaki, laureato in Amministrazione e direzione d'Impresa, ha un passato da sportivo di altissimo livello: è stato giocatore di pallamano per il Barça per 14 anni e ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta, durante le quali ha conosciuto Cristina,  di Sydney 2000, oltre che in un Europeo. Secondo calcoli di stamattina di elconfidencial.com potrebbe rischiare fino a 15 anni di carcere per i reati di malversazione, traffico d'influenze e falsificazione di documenti.
Lo scandalo che lo coinvolge non arriva in un buon momento per la monarchia spagnola: a ottobre, nell'apposito sondaggio periodico del CIS, è stata per la prima volta è stata bocciata dai cittadini ricevendo una valutazione di 4,89 punti (la sufficienza è 5).