mercoledì 7 dicembre 2011

Camila Vallejo sconfitta alle elezioni universitarie cilene

Camila Vallejo, la studentessa di Geografia diventata famosa in tutto il mondo come leader della protesta studentesca cilena, ha perso le elezioni e non è più la presidente della Federación de Estudiantes de la Universidad de Chile (Fech), la più importante associazione degli studenti universitari cileni. I 13 mila studenti della Universidad de Chile hanno preferito alla 23enne carismatica presidente, lo studente di Diritto Gabriel Boric, candidato della lista della sinistra autonoma Creando Izquierda (creando la sinistra). La sconfitta inaspettata di Camila è arrivata per per soli 198 voti (4053 voti alla lista di Boric contro i 3864 di quella di Vallejo); dal 19 dicembre Vallejo sarà vicepresidente dell'organizzazione, che rimane comunque nelle mani degli studenti di sinistra.
E' questo che consola la presidente uscente nel giorno dell'inaspettata sconfitta: "Secondo i dati che abbiamo noi nel tavolo di presidenza ci saranno puri militanti di sinistra, tanto dalla lista F, la nostra, che dalla lista I. Sono entrambe pure liste di sinistra, il che è un buon risultato" ha detto la presidente uscente della Fech. Secondo la sua analisi, il risultato elettorale "dimostra che una maggioranza di sinistra si sta esprimendo in queste votazioni e ovviamente rappresenta quello che è stato in grande maggioranza questo movimento, tanto dentro quanto fuori dall'università. Tutto questo è piuttosto positivo per noi, per cui siamo contenti e ottimisti".
Il nuovo presidente della Fech ha invitato i compagni universitari "a lavorare uniti per il 2012, sappiamo che gli avversari oggi non sono nell'università, al di là delle differenze, ma nel Governo e in Parlamento". Boric intende trasformare il 2012 nell'anno delle proposte studentesche, per questo ha chiesto agli universitari di tutto il Cile a rimanere uniti perché "ci interessa vedere come cambiare l'educazione e la democrazia nel nostro Paese". Ha anche chiesto al movimento di riprendere l'iniziativa perché "la gente quest'anno è stata d'accordo con le nostre proteste non per le figure che rappresentavano il movimento, ma per le domande di fondo che abbiamo presentato. Dobbiamo recuperare queste domande perché, bisogna essere chiari, il movimento studentesco ha perso l'iniziativa, negli ultimi tempi".
Mentre adesso i media cileni, ancora sedotti dal fascino personale della carismatica e bella Camila Vallejo si chiedono se il voto studentesco non sia stato più un voto anti-Camila, data la sua militanza nel Partito Comunista e la sua enorme visibilità mediatica, quello che è certo è che sono cambiati i volti di riferimento del movimento studentesco cileno e chissà se questo significherà qualcosa per il muro contro muro che ormai da mesi separa il Governo e il sistema scolastico e universitario cileno. Non solo Camila Vallejo è stata battuta dal candidato della sinistra autonoma Gabriel Boric, ma, lo scorso fine settimana, Giorgio Jackson, il carismatico leader della Federación de Estudiantes de la Universidad Católica (Feuc), ha ceduto la presidenza a Noam Titelman, appartenente, come lui, alla lista di centrosinistra Nueva Acción Universitaria, avendo scelto di lasciare il primo piano della lotta studentesca e di non ripresentarsi alle elezioni. Cosa sarà del movimento studentesco cileno senza i carismatici Camila e Giorgio, che il Cile si è abituato a chiamare con i loro soli nomi di battesimo e a riconoscere nei programmi televisivi e nei media che hanno seguito con passione il loro impegno e la loro lotta?
Dopo la contrapposizione che loro hanno rappresentato, i loro successori sembrano voler assumere posizioni più propositive e moderate. Boric intende liberare la Fech dei partiti politici, Titelman appare più tranquillo di Jackson. Con i nuovi leaders il movimento studentesco sembra passare dalla fase appassionata ed emotiva di Camila e Giorgio a quella riflessiva e includente di Titelman e Boric.