venerdì 30 dicembre 2011

Facundo Arana: ho la famiglia più bella del mondo

Cuando me sonreís, la telenovela con cui è tornato alla tv, dopo due anni di assenza, non ha funzionato come Telefe sia spettava ed è finita ieri, "tagliata" nella sua versione argentina (il cast continuerà a lavorare fino al 20 gennaio per la versione internazionale, che si spera di vedere su Internet). Ma Facundo Arana non ha perso né il sorriso né l'aria di buen tipo che l'ha reso famoso in patria e nei Paesi in cui le sue telenovelas sono andate in onda, Medio Oriente ed Europa dell'Est in primis (adesso, grazie al canale del pacchetto Sky Lady Channel, che ha trasmesso Padre Coraje, Vidas robadas e 099 Central inizia a godere di una certa popolarità anche in Italia: gli ingressi su Rotta a Sud Ovest di chi cerca informazioni su di lui stanno lì a dimostrarlo).
Nonostante Cuando me sonreís non sia stato il successo che tutti si aspettavano, visti i dialoghi brillanti, il ritmo rapido e il cast, che riunisce attori solidi come Julieta Diaz e Mario Pasik e giovani promesse già molto popolari come Lali Esposito e Benjamin Rojas, per Facundo Arana il 2011 è stato un buon anno e il 2012 è ancora più promettente se, come svela, dopo la fine delle riprese della telenovela dovrà decidere quali proposte accettare tra quelle arrivategli da teatro, cinema e tv. "Come posso negare che è stato un buon anno?" si chiede il biondo attore "In questa professione molte volte tiriamo la canna e la borsa si riempie di pesci, altre volte facciamo lo stesso, con un tempo migliore e migliori ami, e succede il contrario" commenta con filosofia. Niente da rimproverare neanche ai colleghi, con cui ha creato un clima disteso e divertito sul set. Ha parole di riconoscimento e stima soprattutto per la partner, Julieta Diaz, con cui aveva già lavorato in 099 Central, "senza rendermi conto di quale gran talento fosse e di quanto sia incredibile: si è sposata durante le riprese e non ha mai abbassato la guardia. E' un sole"
Fra tre mesi, a marzo, compirà 40 anni. Un compleanno importante, che i media argentini hanno già iniziato a ricordargli e a cui lui arriva con serenità, consapevolezza e felicità. "Sto vivendo la vita che avevo progettato" dice al quotidiano La Nueva, in una bella intervista di qualche giorno fa "ho esperienza e possibilità di decidere". Buona parte di questa serenità arriva dalla vita privata e dalla paternità, arrivata recentemente nella sua vita. Facundo è un uomo di lunghe relazioni; per dieci anni è stato legato alla collega Isabel Macedo, erano una delle coppie più belle e invidiate della tv argentina. Poi l'amore è finito e pochi mesi dopo Facundo ha conosciuto Maria Susini, rimasta incinta quasi immediatamente di India, la loro primogenita, nata a maggio di tre anni fa. Un anno e mezzo fa sono arrivati i due gemellini, Moro e Yac. E adesso il bell'attore commenta che essere padre alle soglie dei 40 anni è la cosa migliore: "Godo ogni momento con i miei figli, mi piace così tanto essere padre! sono belli, felici, con un sorriso permanente sulle labbra. Penso di essere diventato padre all'età giusta, perché, insisto, ho esperienza e capacità di decidere".
La famiglia che ha creato vive vicino al Rio de la Plata: "Il posto è una benedizione, un cavo a terra per chi ha una professione così esposta come la mia. La nostra casa, la nostra famiglia è la più bella del mondo, un vero caos!" Con Maria, che, dopo aver trascurato per qualche tempo la carriera per la famiglia, è tornata a condurre programmi tv sui canali via cavo, hanno deciso di non esporre i bambini alla loro fama: "Sono molto piccoli e sento che se li mostrassi starei mancando loro di rispetto o starei violando la loro intimità. Non mi piacerebbe che, tra 20 anni, possano dirmi: "Papà, io non volevo questo". Che decidano loro più avanti" spiega a La Nueva.
Se preferisce mantenere la famiglia in una zona d'ombra, non così le sue attività di solidarietà. Facundo Arana è da tempo testimonial della donazione del sangue e non c'è iniziativa benefica che lo contatti che non possa contare su di lui, soprattutto se aggiunge qualche impresa avventurosa all'attività. Per la donazione del sangue l'attore ha scalato un paio di volte l'Aconcagua e ha percorso vari Paesi in cui sono state trasmesse le sue telenovelas. "Credo che si debba fare tutto quello che è legato alla solidarietà. Partecipo perché sento che sarebbe triste arrivare alla vecchiaia e rendermi conto che, avendo avuto l'opportunità di fare qualcosa di buono, l'ho gettata via..." E anche le imprese a cui partecipa, dall'Aconcagua fino all'Antartide, lo rendono felice: "Arriviamo a tantissimi posti del Paese, con campagne che non sono mie, ma di tutte le persone che si impegnano senza sosta. Raggiungiamo risultati tangibili e importanti. Per esempio, il 14 giugno, Giornata Mondiale della Donazione del Sangue, i Ministri della Santità nazionale e provinciale hanno raggiunto un accordo, secondo il quale a partire dal 2012 le scuole dovranno trasmettere l'importanza del tema. Non potrebbe esserci corollario più importante alla nostra attività". Ed è questa scelta dei Governi che lo rende ottimista, perché il popolare Facu è convinto che la solidarietà appartenga alla natura degli argentini: "Ho potuto viaggiare in tanti posti del nostro enorme Paese e mi sono reso conto che la solidarietà esiste e che l'argentino è generoso. E' vero che è basso l'indice dei donatori del sangue, ma perché manca informazione".
Il fatto di aver avuto la leucemia da ragazzino dice che non lo condiziona in queste scelte solidali: "Credo che se non fosse successo, avrei aperto lo stesso gli occhi".
Speriamo non ci faccia aspettare altri due anni per rivederlo in azione in tv.