giovedì 29 dicembre 2011

Iñaki Urdangarin imputato: chiamato a dichiarare il 6 febbraio

Iñaki Urdangarin è stato ufficialmente imputato per il caso Palma Arena ed è stato chiamato a rispondere davanti al giudice José Castro, che conduce le indagini, il 6 febbraio. Secondo il rapporto citato dai media spagnoli, il genero di re Juan Carlos dovrà spiegare "i fatti che hanno relazione con la nascita di qualunque formula d'affari in virtù della quale, tanto come persona fisica che come rappresentante, partecipe o vincolato, ha ottenuto fondi pubblici". E dovrà inoltre collaborare a identificare "le persone che hanno partecipato nei fatti o che siano state beneficiate dagli stessi", così come dovrà chiarire "la destinazione e il trattamento fiscale che è stato dato ai fondi ricevuti e a quelli derivanti". E dovrà farlo sia per i fatti avvenuti nelle Isole Baleari come per quelli scoperti nella Comunitat Valenciana".
Il Duca di Palma potrà chiedere di essere ascoltato prima del previsto, richiesta che "verrà soddisfatta nella misura in cui lo rendano possibile le disponibilità di questo tribunale, della Procura e delle parti interessate".
Arriva così, a concludere l'annus horribilis di re Juan Carlos, la sospirata convocazione di Iñaki Urdangarin. E per la prima un membro della Famiglia Reale spagnola è indagato per reati di malversazione di fondi pubblici e di evasione fiscale. I lettori di Rotta a Sud Ovest conoscono già da tempo la vicenda. Ai tempi della sua presidenza dell'Instituto Nóos, un'organizzazione senza fini di lucro fondata per divulgare i valori dello sport, il 43enne marito dell'Infanta Cristina ha ricevuto oltre 5 milioni di euro dalle Isole Baleari e dalla Comunitat Valenciana per organizzare eventi e seminari legati allo sport, il cui valore era palesemente inferiore ai fondi pubblici ottenuti. Per giustificare il movimento di tanto denaro, Urdangarin e il suo socio, Diego Torres, già indagato da tempo, hanno emesso fatture false e gonfiato le spese di enti gravitanti intorno all'Instituto, compresa la società immobiliare Aizoon, di cui Urdangarin è proprietario al 50% con la moglie Cristina. Nel corso delle indagini, partite dalla trama di corruzione che coinvolge l'ex presidente del PP delle Baleari Jaume Matas, i magistrati hanno scoperto che il Duca ha deviato all'estero, in paradisi fiscali come Belize, almeno 400mila euro ricevuti dalle entità pubbliche. E per deviare i fondi non ha esitato a usare ONG dedicate ai bambini malati. Insomma, secondo quanto riportato dallo stillicidio di notizie ormai quotidiane sui quotidiani, il Duca di Palma non è esattamente un modello di virtù etiche e sportive (con la nazionale spagnola di pallamano ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta e Syudney).
E anche per questo comportamento "poco esemplare" è stato allontanato dalla Famiglia Reale e non parteciperà più ai suoi atti ufficiali. La caduta di Iñaki ha avuto come prima conseguenza la degenerazione dei rapporti personali dei membri della Famiglia Reale: da una parte il Re e i Principi, contro i Duchi di Palma, dall'altra la regina Sofia e l'Infanta Elena, che vogliono comunque stare vicine a Cristina, anche se in Spagna ormai nessuno dubita che lei sapesse dei maneggi del marito e che il bell'Iñaki pagherà per le colpe di entrambi, per lasciare intonsa l'immagine dell'Infanta. Per la prima volta da quando è stata instaurata la monarchia, la Famiglia Reale non ha trascorso unita la Vigilia di Natale: non solo Juan Carlos ha imposto ai Duchi di Palma di non tornare in Spagna, ma anche le sorelle del re e i Principi delle Asturie hanno celebrato la festa altrove, lasciando i sovrani soli con Elena e i suoi bambini.
Il Museo delle Cere di Madrid, che annusa subito gli umori della Casa Reale, ha trasferito la statua del Duca nel settore dedicato ai famosi dello sport, ricordando la sua gloriosa carriera sportiva e nell'attesa, probabilmente, di eliminarla completamente dalle proprie sale. Con l'imputazione è molto probabile che Iñaki perderà l'attuale posto di consigliere di Telefonica per l'America Latina, ruolo per il quale lui e la sua famiglia vivono a Washington da un paio di anni. L'unica che non perderà, in questa caduta che sta distruggendo anche la sua discretissima famiglia d'origine, a Vitoria, è la moglie Cristina, che ha escluso il divorzio e intende continuare a stare al suo fianco.