venerdì 8 giugno 2012

La malattia di Gabriel García Márquez: non riconosce più gli amici

L'allarme lo ha lanciato uno dei suoi grandi amici de toda la vida, lo scrittore Plinio Apuleyo Mendoza, in un'intervista a kienyke.com: Gabriel García Márquez non riconosce più gli amici di sempre, soprattutto se parla con loro al telefono. Lo scrittore colombiano soffrirebbe di una demenza senile con precedenti familiari: sua madre e suo fratello Eligio sono morti a causa del morbo di Alzheimer.
Mendoza e Gabo non si vedono da cinque anni, "l'ultima volta che abbiamo parlato si dimenticava certe cose e mi chiedeva "quando sei arrivato? dove sei alloggiato?" poi siamo andati a mangiare e a ricordare cose di 30 o 40 anni fa, ben remote, e la memoria gli funzionava perfettamente".
Nell'intervista Mendoza spiega che ha un buon rapporto con il Premio Nobel colombiano, ma parla soprattutto con il figlio, Gabo jr, e con la moglie Mercedes perché lo scrittore ha problemi a riconoscere le persone dalla voce. "L'ultima volta che abbiamo parlato ripeteva: "Come stai? Quando vieni? Cosa stai facendo?" Molti amici, a cui ho raccontato questo, mi hanno detto che anche con loro si limitava a queste domande. Allora c'è il sospetto che semplicemente abbia una formula. Se non riconosce non dice"chi sei?", ma fa domande generiche. E' una situazione che mi dispiace molto perché lui è sempre stato un grande amico".
Mendoza rivela anche un aspetto sconosciuto di Gabriel García Márquez, nei suoi rapporti con Cuba: nonostante la nota adesione al regime di Fidel Castro, lo scrittore colombiano ha aiutato centinaia di persone a lasciare l'isola. "(L'appoggio a Fidel) è un problema che noi amici abbiamo sempre avuto con Gabo, ma lo discutiamo con umorismo. Non bisogna dimenticare, e questo non lo sa quasi nessuno, che abbiamo fatto uscire molta gente da Cuba. Come funziona? Chiamo e gli dico: "Gabo, aiutami, questo pover'uomo è in carcere ed è condannato a 20 anni, aiutami. Lui mi dice, "Aspetta, facciamo una cosa" e così sono uscite centinaia di persone. Gabo ha tirato fuori molta gente, anche casi visibili come Norberto Fuentes. E anche piccoli casi. Incontro un giornalista in Portogallo, che mi dice, "Cavolo, sono cubano, sono esiliato, mia madre ha 80 anni e mi viene a vedere ogni due anni, non la fanno più uscire. La perderò per sempre, tu che sei amico di García Márquez, perché non mi aiuti". Chiamo Gabo e gli chiedo di aiutarmi e lui mi dice "dammi l'indirizzo e il numero di telefono" e otto giorni dopo la signora è in Portogallo. García Márquez ha tirato fuori un 2000 persone e però lui rimane lì, il che mi sembra un errore".
E' la prima volta che una persona vicina a García Márquez fa un accenno così diretto alla sua malattia, sospettata già da tempo. Segnali di un peggioramento della sua memoria ci sono da quando ha abbandonato il progetto di scrivere una trilogia delle sue memorie, fermandosi al primo libro, Vivir para contarla; poi, nel 2007, al Congresso della lingua a Cartagena de Indias, quando si sono festeggiati anche i 40 anni dall'uscita di Cent'anni di solitudine, Gabo è apparso in pubblico, senza però mai parlare né concedere interviste; alle prime lacune della sua memoria ha accennato anche il suo biografo, Gerald Martin, secondo il quale "con gli appunti era in grado di ricordare anche le cose del passato lontano e intavolare una conversazione ragionevolmente normale e persino divertente".