sabato 16 giugno 2012

L'Uomo di Neanderthal o l'homo sapiens? Chi ha firmato i disegni primitivi delle grotte spagnole?

Di chi sono le celebri pitture rupestri della grotta di Altamira? Ci sono una decina di grotte, nel nord della Spagna, che conservano pitture risalenti a decine di migliaia di anni fa. Sono sempre state considerate le prime pitture dell'umanità e per questo difese e studiate con particolare cura e affetto.
Per la Spagna un vero e proprio gioiello di cui essere, comprensibilmente, orgogliosa. Grazie alle pitture rupestri delle grotte del nord e ai ritrovamenti di fossili nel sud andaluso, la Spagna si propone da tempo come il Paese europeo che conserva i più antichi passaggi dell'homo sapiens. Alcuni studi recenti collocano nell'Andalusia l'utlimo rifugio dell'Uomo di Neanderthal davanti all'affermazione dell'homo sapiens e ipotizzano persino una convivenza e una concorrenza, con possibili mescolanze, tra le due specie.
Adesso, nuove analisi delle pitture rupestri conservate ad Altamira e in numerose altre grotte, anticipano di circa 5mila anni la loro datazione, portandola a oltre 40mila anni fa. Nella Grotta di El Castillo c'è un disco che è stato disegnato almeno 40.800 anni fa e ci sono alcuni profili di mano che hanno almeno 37.300 anni; ad Altamira un simbolo rosso ha 36.500 anni.
Almeno 5mila anni in più. Pensate a quanto sono per questa nostra era storica: 5mila anni fa, nel 3mila avanti Cristo, non c'erano ancora Roma, Cartagine e Atene, i Sumeri iniziavano a spiegare la loro civiltà in Mesopotamia e in Egitto c'erano i faraoni. I cambiamenti che questi 5mila anni in più che le pitture rupestri avrebbero sono rivoluzionari per la storia dell'Umanità.
Secondo quanto sappiamo, l'homo sapiens è arrivato in Europa intorno a 40mila anni fa. Se i dipinti sulle pareti di Altamira hanno più di 40mila anni, chi li ha disegnati? L'homo sapiens è arrivato prima di quanto pensassimo in Spagna o l'uomo di Neanderthal, che abitava quelle lande e che si sarebbe estinto 30mila anni fa, era più evoluto di quanto abbiamo creduto finora ed era in grado di elaborare disegni complessi, per quanto primitivi? Entrambe le possibili teorie sono affascinanti.
"Le prove della presenza di umani moderni nella Spagna del Nord risalgono a 41.500 ani fa e prima di loro c'erano lì i Neanderthal" ha spiegato ai media Alistair Pike, responsabile dello studio pubblicato su Science "I nostri risultati indicano che, o l'homo sapiens è arrivato in Europa avendo già la pittura incorporata alla sua attività culturale o questa si è sviluppata subito dopo il suo arrivo. Oppure è arte di Neanderthal".
Quale delle ipotesi risulta più credibile? L'homo sapiens è arrivato in Europa conoscendo già l'arte del disegno o l'uomo di Neanderthal era più evoluto? Gli scienziati non si sbilanciano e spiegano che "la creazione artistica è una sfida dell'evoluzione delle capacità conoscitive e il comportamento simbolico e può essere associato allo sviluppo del linguaggio". Ci sono prove delle capacità artistiche degli esseri umani in Africa, con gusci di struzzi decorati tra i 70mila e i 100mila anni fa. Ma in Europa non c'è ancora niente di tutto questo. "Forse i nostri antenati preistorici hanno sviluppato di più questa innovazione culturale, essendo già nel continente europeo, nella loro competizione per le risorse con i Neanderthal" ipotizza El Pais, riferendosi agli ultimi studi "Ma di questi ultimi, che vivevano nel territorio da migliaia di anni prima dell'homo sapiens, si sono trovate prove della capacità simbolica, come tombe e decorazioni corporali. Del resto non c'è nessuna prova che costringa a escludere i Neanderthal come possibili autori delle pitture rupestri spagnole. Anche se la prova definitiva sarebbe riuscire a datare una di queste pitture a prima di 42mila anni fa, quando la Spagna era terra di Neanderthal e l'homo sapiens era di là da venire. Una scoperta del genere sarebbe "quantomeno fantastica".
"Non sarebbe neanche sorprendente che i Neanderthal risultassero essere i primi artisti delle caverne. Potrebbe sembrare chocante, ma visto quello che abbiamo appreso di loro, nell'ultimo decennio, non sarebbe sorprendente" dice Joao Zilhao, membro del team di Pike. E sarebbe la prova che "il linguaggio e le capacità avanzate di conoscenza erano presenti nel lignaggio umano da molto tempo, almeno dall'antenato comune dei Neanderthal e dell'homo sapiens, almeno mezzo milione di anni fa".
Le migliaia di anni producono capogiro, ma c'è un che di romantico nell'Uomo di Neanderthal artista. Gli studi degli ultimi anni ce lo raccontano abitante di una Spagna sempre più colonizzata dall'homo sapiens, costretto a riparare negli angoli più reconditi dell'Andalusia selvaggia, nelle grotte dell'inospitale Pennone di Gibilterra, per sfuggire all'avanzata dell'uomo moderno e ai cambiamenti climatici, a cui non era preparato. Immaginarlo padrone di questa penisola abitata sin dall'alba dell'umanità europea, capace di esprimere le proprie inquietudini sulle grotte dell'inesplorata Spagna settentrionale, per poi nascondersi, sempre più solo e sempre più sperduto, nel sud più isolato, fino ad estinguersi, ha un che di triste e di patetico. Fa sperare che sì, sia stato lui a regalarci i primi simboli disegnati ad Altamira, ad Atapuerca, a El Castillo.