Il Sindicato Andaluz de Trabajadores (SAT) ha conquistato prime pagine e copertine dei giornali di mezza Europa grazie ai furti (o espropri alimentari, come li chiamano i suoi attivisti) realizzati in due supermercati di Écija, in provincia di Siviglia, e di Arcos de la Frontera, in provincia di Cadice. Il Governo, che non ha avviato alcuna azione contro i banchieri e i politici responsabili della crisi economica in cui versa la Spagna, si è immediatamente messo in moto per punire i responsabili dei mediatici furti, avvenuti davanti alle telecamere appositamente chiamate; Juan Manuel Sanchez Gordillo, il pirotecnico sindaco di Marinaleda e deputato di Izquierda Unida al Parlamento Andaluso, che ha guidato l'azione ha conquistato nuova popolarità e nuova visibilità, che usa per annunciare nuove iniziative e per denunciare la povertà di migliaia di famiglie andaluse contro cui poco si fa; il SAT è adesso in marcia nella provincia di Jaén e intende arrivare nel capoluogo compiendo altre azioni (l'ultima è l'occupazione simbolica di una banca, che è servita per denunciare gli abusi impuniti delle banche e che è finita su tutti i media, grazie alla presenza di Gordillo). Alla marcia partecipano 700 persone, da ieri anche l'attore Willy Toledo, uno degli attivisti di sinistra più noti e criticati di Spagna.
Mentre i media ufficiali tendono a ridurre la figura di Gordillo a una macchietta populista e pericolosa (cosa succederebbe se nessuno rispettasse la legge?! si chiedono costernati su Twitter i lettori di El Mundo; lo chiedano a banchieri e politici corrotti, i primi a non rispettarla), nella Spagna indignada le sue azioni raccolgono una certa simpatia. Se non altro perché denunciano la stanchezza della gente, la povertà a cui il Governo sta costringendo milioni di persone, senza punire i responsabili del disastro, e la necessità di una migliore distribuzione della ricchezza e del carico del debito, per uscire dalla crisi economica. A mandare il proprio sostegno, anche l'Assemblea di Economia del 15-M di Madrid. Lo ha fatto attraverso un documento pubblicato nella sua pagina web. Eccolo in italiano.
L'azione del sindacato SAT in due supermercati di Écija e Arcos de la Frontera è un atto legittimo di vera lotta contro la fame, di solidarietà tra uguali, aldilà della carità che si esercita dall'alto verso il basso e che non affronta le radici del problema.
L'ingiustizia di questo sistema è evidente, dato che i criminali che hanno causato questa crisi continuano oggi ad arricchirsi, mediante la degradazione delle condizioni di vita della maggior parte della popolazione. La giustizia, davanti a tali aggressioni contro tutta la popolazione, rimane muta. Ma quando si prende cibo da dove abbonda, per darlo dove ce n'è bisogno, lo Stato di Diritto salta al collo di chi lo fa. Chiamano questo atto "una barbarie", ma noi crediamo che in una società democratica distribuire non sia una barbarie, ma un atto di solidarietà. Se una società premia quelli che rubano milioni lasciando i servizi sociali senza finanziamento, e mette in carcere chi dimostra solidarietà, ha bisogno di un cambio profondo e radicale.
L'azione del SAT è un atto di pura sopravvivenza che mostra il cammino da seguire alla quarta parte della popolazione dello Stato spagnolo. La cosa davvero importante è che i livelli di povertà e disuguaglianza sociale sono aumentati in modo allarmante dall'inizio della crisi. Le persone a rischio di esclusione sociale sono aumentate di oltre il 25% della popolazione; le persone a rischio di povertà sono aumentate oltre il 20%; i lavoratori a rischio di povertà di oltre il 23%. Inoltre le politiche liberiste, che il Governo di Rajoy ha portato fino alle ultime conseguenze, solo genereranno più fame, povertà e ingiustizia di quello che una democrazia dovrebbe sopportare.
L'immoralità della condotta dei potenti e l'assenza colpevole di esigibili politiche di lotta contro le disuguaglianze sociali ed economiche hanno portato, e portano noi che abbiamo un autentico sentimento di comunità, a renderci conto della necessità di organizzarci, prendere decisioni politiche, economiche e sociali che ci riguardano e realizzare azioni legittime di solidarietà come quella portata a termine dal SAT lo scorso 7 agosto e come quelle che realizziamo con il blocco degli sfratti e la liberazione di abitazioni proprietà di banche e casse di risparmio, che hanno voluto denaro pubblico, affinché possano essere abitate da persone che non hanno casa.
Con questo non si fa altro che rispettare la garanzia dei diritti elementari che i poteri pubblici, secondo l'articolo 128.1 della Costituzione Spagnola hanno l'obbligo di compiere: "Tutta la ricchezza del Paese, nelle sue diverse forme, e sia quale sia la sua titolarità, è subordinata all'interesse generale". Lontano dal compimento della Costituzione, si stanno colpendo i più deboli e si stanno spostando le risorse, destinate a garantire loro i diritti elementari, alle banche colpevoli della loro situazione.
Mentre i media ufficiali tendono a ridurre la figura di Gordillo a una macchietta populista e pericolosa (cosa succederebbe se nessuno rispettasse la legge?! si chiedono costernati su Twitter i lettori di El Mundo; lo chiedano a banchieri e politici corrotti, i primi a non rispettarla), nella Spagna indignada le sue azioni raccolgono una certa simpatia. Se non altro perché denunciano la stanchezza della gente, la povertà a cui il Governo sta costringendo milioni di persone, senza punire i responsabili del disastro, e la necessità di una migliore distribuzione della ricchezza e del carico del debito, per uscire dalla crisi economica. A mandare il proprio sostegno, anche l'Assemblea di Economia del 15-M di Madrid. Lo ha fatto attraverso un documento pubblicato nella sua pagina web. Eccolo in italiano.
L'azione del sindacato SAT in due supermercati di Écija e Arcos de la Frontera è un atto legittimo di vera lotta contro la fame, di solidarietà tra uguali, aldilà della carità che si esercita dall'alto verso il basso e che non affronta le radici del problema.
L'ingiustizia di questo sistema è evidente, dato che i criminali che hanno causato questa crisi continuano oggi ad arricchirsi, mediante la degradazione delle condizioni di vita della maggior parte della popolazione. La giustizia, davanti a tali aggressioni contro tutta la popolazione, rimane muta. Ma quando si prende cibo da dove abbonda, per darlo dove ce n'è bisogno, lo Stato di Diritto salta al collo di chi lo fa. Chiamano questo atto "una barbarie", ma noi crediamo che in una società democratica distribuire non sia una barbarie, ma un atto di solidarietà. Se una società premia quelli che rubano milioni lasciando i servizi sociali senza finanziamento, e mette in carcere chi dimostra solidarietà, ha bisogno di un cambio profondo e radicale.
L'azione del SAT è un atto di pura sopravvivenza che mostra il cammino da seguire alla quarta parte della popolazione dello Stato spagnolo. La cosa davvero importante è che i livelli di povertà e disuguaglianza sociale sono aumentati in modo allarmante dall'inizio della crisi. Le persone a rischio di esclusione sociale sono aumentate di oltre il 25% della popolazione; le persone a rischio di povertà sono aumentate oltre il 20%; i lavoratori a rischio di povertà di oltre il 23%. Inoltre le politiche liberiste, che il Governo di Rajoy ha portato fino alle ultime conseguenze, solo genereranno più fame, povertà e ingiustizia di quello che una democrazia dovrebbe sopportare.
L'immoralità della condotta dei potenti e l'assenza colpevole di esigibili politiche di lotta contro le disuguaglianze sociali ed economiche hanno portato, e portano noi che abbiamo un autentico sentimento di comunità, a renderci conto della necessità di organizzarci, prendere decisioni politiche, economiche e sociali che ci riguardano e realizzare azioni legittime di solidarietà come quella portata a termine dal SAT lo scorso 7 agosto e come quelle che realizziamo con il blocco degli sfratti e la liberazione di abitazioni proprietà di banche e casse di risparmio, che hanno voluto denaro pubblico, affinché possano essere abitate da persone che non hanno casa.
Con questo non si fa altro che rispettare la garanzia dei diritti elementari che i poteri pubblici, secondo l'articolo 128.1 della Costituzione Spagnola hanno l'obbligo di compiere: "Tutta la ricchezza del Paese, nelle sue diverse forme, e sia quale sia la sua titolarità, è subordinata all'interesse generale". Lontano dal compimento della Costituzione, si stanno colpendo i più deboli e si stanno spostando le risorse, destinate a garantire loro i diritti elementari, alle banche colpevoli della loro situazione.