giovedì 30 agosto 2012

Il galeone spagnolo di Puerto Madero rivela i suoi segreti in una mostra, a Buenos Aires

Sarà dal 14 settembre, e fino al 30 ottobre, che i porteños potranno finalmente vedere da vicino quello che resta del galeone spagnolo del XVIII secolo, trovato casualmente quattro anni fa, durante gli scavi per la costruzione di un edificio a Puerto Madero, il quartiere più glamour e più caro di Buenos Aires.
In realtà non sarà in mostra il galeone in sé, pazientemente scavato, spostato e messo di nuovo sotto terra da archeologi e ricercatori, in modo da garantire l'umidità necessaria alla sua conservazione. Il pubblico potrà ammirare ben 15 pezzi degli oggetti ritrovati nell'imbarcazione.
E, ancora in realtà, l'imbarcazione ritrovata a Puerto Madero non era un vero e proprio galeone spagnolo, di quelli che accendono immediatamente l'immaginazione; era, più modestamente, una "barca mercantile della metà del XVIII secolo, che trasportava, tra le varie mercanzie da vendere, anche le olive, perché all'epoca in Argentina non avevamo ancora una produzione di olive" ha spiegato l'architetto Javier García Cano, che ha seguito da vicino il ritrovamento dell'imbarcazione. E, probabilmente, il fatto che fosse un mezzo di trasporto più quotidiano, rende la scoperta più sensazionale per Buenos Aires: come tutte le città di fondazione relativamente recente, la capitale argentina non ha una grande storia archeologica che la racconti, per cui il ritrovamento dell'imbarcazione ha avuto un certo impatto sull'opinione pubblica locale. Come ben dice García Cano, "il valore storico e patrimoniale della barca è che racconta, attraverso gli oggetti, la vita comune. Buenos Aires era una città dalla vita semplice, comune, di cui ci rimane poco materiale per raccontarla. Questa barca era la tipica imbarcazione di collegamento del Rio de la Plata con il mondo, perché nel nostro fiume non entravano le grandi flotte".
Anche per gli archeologi la scoperta è stata una vera e propria sfida: non tutti i giorni capita di trovarsi davanti una barca lignea di venti metri e 25 tonnellate, perfettamente conservata, da spostare di circa 6 km per poi tornare a interrarla: "E' un'operazione che in Argentina e in America Latina non avevamo mai fatto, c'era un'esperienza nulla su questo". Ma la sfida è stata vinta e ad aprile 2010 l'antica barca spagnola è stata di nuovo sepolta. La decisione di interrarla è stata molto meditata perché "è il miglior modo di conservarla a lungo termine e a basso costo".
E tra poco più di due settimane alla Dirección de Patrimonio, in calle Venezuela 469, aprirà questa mostra, un vero e proprio evento per Buenos Aires e che racconta la vita porteña del XVIII secolo attraverso i cannoni, corde, coltelli, strumenti di lavoro, vasi di ceramica e persino i disegni nel legno realizzati, forse, da qualche marinaio in vena di relax. La ceramica ritrovata è un piccolo tesoro, perché si tratta di una produzione spagnola tipica dell'epoca, ma di cui non sono rimasti oggetti se non a Cuba e, per l'appunto, in Argentina.
La mostra offrirà anche fotografie e disegni dell'imbarcazione e ci saranno video in 3D. E' curioso che quella che è la grande protagonista della mostra sia un po' la sua convitata di pietra, ma le ragioni per cui la barca non sarà presente sono perfettamente comprensibili. E, in fondo, a parlarci della Buenos Aires del XVIII secolo, ci saranno ben 15mila frammenti di storie.