giovedì 23 agosto 2012

In cerca del voto giovanile, Hugo Chávez ringiovanisce e scopre rap e basket nei manifesti

Non chiedetevi quale sia il reale stato di salute di Hugo Chávez, dopo due operazioni per estirpargli un tumore nel basso addome. Impossibile saperlo, dato che per i suoi detrattori non sopravvivrà al 2012 e si mostra in pubblico a base di calmanti, e per i suoi ammiratori ha superato felicemente la malattia. La salute di Chávez non sembra preoccupare neanche i venezuelani: solo per il 16%, dicono i sondaggi, sarà decisiva alle elezioni presidenziali del prossimo 7 ottobre, a cui Hugo Chávez si presenta come candidato per ottenere il terzo mandato consecutivo.
Il suo avversario è Henrique Capriles, 40enne e aitante ex governatore dello Stato di Miranda, leader del partito centrista Primero Justicia e candidato dell'opposizione tutta. Capriles, che ha iniziato ad accorciare le distanze da Hugo Chávez (gli ultimi sondaggi lo danno a 7-4 punti dal presidente), è un candidato pieno di energia, giovane, bello, vitale. E qui nasce il problema di Chávez, 58 anni appena compiuti e una malattia che si ostina a definire superata, senza però mostrare le cartelle cliniche e lasciando che gli oppositori esiliati e i loro media possano seminare il sospetto. Per molti giovani venezuelani, al voto per la prima volta, Hugo Chávez, al potere da 13 anni, è l'unico presidente di cui abbiano memoria. Per Capriles è gioco facile presentarsi come il nuovo, come il cambio, come la gioventù.
Così il presidente è corso ai ripari. Da qualche tempo appare in murales, manifesti e cartelloni come ringiovanito, non tanto nell'aspetto, riconoscibilissimo, quanto negli atteggiamenti e nell'iconografia che lo accompagna: Chávez che monta in moto, che mostra un tatuaggio, che fa il rapper, che gioca a basket. Chávez es otro Beta, dice lo slogan che lo accompagna, iniseme ad altri che spiegano che Chávez è attivo, Chávez porta lo stile, Chávez è mio, Che gli tolgano quello che ha fatto, a Chávez. Il Movimiento otro Beta è nato nei quartieri marginali dello Stato di Miranda, il secondo più popolato del Venezuela, in cui i giovani puntano sull'arte, sullo sport e sulla cultura per sfuggire alla violenza (il Venezuela è uno dei Paesi più insicuri del mondo e Caracas è considerata una delle città più pericolose dell'America Latina). "Il beta è la violenza giovanile, la mancanza di Governo nello Stato di Miranda. Lo abbiamo chiamato così perché vogliamo il cambio dei giovani dei quartieri poveri" ha detto il rapper Yhoiran Rivero ai media locali". Chávez es otro Beta, Chavez è uno di noi, è uno che crede sia possibile scappare dalla violenza, insomma.
In questo modo il presidente cerca di avvicinarsi al mondo giovanile e di conquistare il voto dei più giovani. Riuscirà a convincerli che è lui, al potere da 13 anni, il nuovo a cui affidare (di nuovo) il Venezuela e non l'aitante e benestante Capriles? "Bisognerebbe fare una valutazione prudente" dice Francine Jácome, direttore dell'Instituto Venezolano de Estudios Sociales y Políticos al quotidiano El Nacional "Quanti giovani crederanno davvero che queste immagini rappresentano quello che è Chavez oggi? Lo vedono continuamente nelle sue molteplici catene e apparizioni e vedono chiaramente come è oggi. Per i giovani elettori, specialmente per quelli che voteranno per la prima volta, è tutta la vita che vedono Chávez. Difficile convincerli che lui sia il nuovo, il cambio. Ci sono differenze tra il vedere un cartellone o un murale del presidente come giocatore di basket e vedere il candidato che partecipa in una partita in un campo reale". Però, aggiunge, questa campagna dimostra chiaramente che "c'è uno sforzo per contrapporre quello che è diventato uno degli aspetti generali importanti della campagna; il nuovo davanti al vecchio e abbiamo visto come il presidente Chávez faccia il possibile per spiegare che lui è il nuovo e che Henrique Capriles rappresenta il vecchio. Denota chiaramente una preoccupazione per la dinamica che sta sviluppando il candidato Capriles e il contrasto delle strategie di campagna".
Va anche detto che la campagna Miranda es otro beta non è ufficiale e non è promossa dal PSUV, il partito di Chávez , anche se alcuni dei suoi membri sono legati al Gran Polo Patriótico, l'alleanza guidata dal presidente.
Dal web, alcune immagini di Chávez es otro Beta