martedì 11 settembre 2012

L'11 settembre del Cile: 39 anni dal colpo di Stato di Augusto Pinochet

Dopo l'11 settembre 2001, l'11 settembre 1973 è passato a essere "l'altro" 11 settembre. Non mi è mai piaciuto questo "altro", come se fosse alternativo, come se fosse dimenticabile, come se le tragedie non avessero pari dignità e la loro importanza fosse in funzione della vicinanza al cuore dell'Impero.
Non mi piace questa logica e credo che l'immagine della Sede della Presidenza della Repubblica di qualunque Paese, bombardata, come lo fu il Palacio de La Moneda l'11 settembre 1973, dall'aviazione che aveva aderito al colpo di Stato di Augusto Pinochet contro il presidente democraticamente eletto Salvador Allende, non debba essere mai dimenticata.
Oggi, ha fatto sapere il Governo cileno, sarà una normale giornata di lavoro, senza particolari celebrazioni. Ma, ha tenuto a precisare il portavoce del Governo Andrés Chadwick, che alcuni mesi fa ha espresso il suo pentimento per aver appoggiato "un Governo in cui ci furono brutali violazioni dei Diritti Umani"", senza dimenticare. Siccome è un giorno che "suscita grandi sensibilità", ci sarà "il massimo rispetto per qualunque manifestazione, sempre che sia pacifica e tranquilla".
Non dimentichiamo neanche l'11 settembre del 1973, che si portò via Salvador Allende e gettò il Cile nel tunnel di una delle più feroci dittature della storia latinoamericana.