martedì 4 settembre 2012

La nuova vita dell'Infanta Cristina e di Iñaki Urdangarin, a Barcellona

La nuova vita dei Duchi di Palma a Barcellona, dopo l'esilio di tre anni a Washington, a cui li ha costretti il "comportamento poco esemplare" di Iñaki Urdangarin, inizia da una Golf degli anni 90. In questi primi, nuovi giorni catalani Iñaki e Cristina si sono fatti vedere in giro a bordo dell'automobile che l'Infanta utilizzava quando era ancora single e il colpo di fulmine per il bel giocatore di pallamano del Barça e della Nazionale era di là da venire. Dunque, i Duchi si muovono su una vettura vecchia di una ventina d'anni.
Perché? si chiedono i sorpresi e sospettosi media spagnoli. Perché non c'è solo questo primo segnale di rinuncia a uno stile di vita lussuoso tanto quanto permettevano i guadagni illeciti di Iñaki. L'Infanta si è fatta vedere per due giorni di seguito con lo stesso abbigliamento, come una qualunque madre di famiglia che non ha voglia di fare tutti i giorni la lavatrice o non ha avuto il tempo di pensare a cosa mettersi e ha preferito riusare i vestiti del giorno prima.
Di più. E' ormai ufficiale che Cristina e Iñaki lasceranno la loro lussuosa villa di Pedralbes, che vale circa 6 milioni di euro e che è stata comprata con i soliti guadagni illeciti del Duca, suscitando i primi sospetti sulle sue inspiegabili ricchezze. Il trasferimento in una più modesta villetta unifamiliare della periferia di Barcellona è imminente: arrivati con gli scatoloni da Washington, i Duchi stanno impacchettando anche i loro beni di Pedralbes. La villa verrà affittata, come già lo era stata, per 13mila euro al mese, durante il loro soggiorno americano. A esigere il trasloco in una villa unifamiliare, e non in un appartamento, sono stati i servizi di sicurezza che vegliano sull'Infanta e i nipotini del re.
Cristina e Iñaki si stanno rapidamente adattando a un cambio di stile di vita, che esigono sia le vicende giudiziarie che i consulenti di immagine che hanno contrattato. Le entrate familiari si sono drasticamente ridotte con la rinuncia di Urdangarin al suo lavoro di Telefonica, i risparmi, e la stessa villa di Pedralbes, serviranno a far fronte alla cauzione milionaria che verrà richiesta al processo sempre meno evitabile, rimane il lavoro dell'Infanta alla Fundación La Caixa, che vale circa 200mila euro all'anno, con i quali qualunque famiglia spagnola oggi vivrebbe più che agiatamente, ma che non sono i milioni di euro a cui la famiglia era abituata.
Nell'ombra rimane sempre il rapporto con la Famiglia Reale, che certo non lascerà i piccoli Juan, Miguel, Pablo e Irene senza sostegno nel caso le cose dovessero andare male al loro papà (oggi come oggi nessuno spagnolo è disposto a scommettere che Iñaki entrerà in carcere, molti assicurano che ci sarà un qualche accordo extra giudiziario, con qualche multa milionaria, che finirà con l'escludere per sempre Iñaki dalla vita pubblica della Famiglia Reale, ma meglio questo della galera). E' un rapporto che non è ancora chiaro, perché la Casa Reale manca ancora una volta di trasparenza e, se da una parte il Re e i Principi aborrono la sola idea di farsi vedere in pubblico con Cristina e Iñaki, dall'altra sembra che in privato i contatti non manchino e i legami d'affetto non si siano del tutto spezzati.
La otra crónica di El Mundo di sabato 1° settembre raccontava delle telefonate all'alba del Principe Felipe alla sorella Cristina, in funzione del fuso orario di Washington (e magari anche per non essere beccato da Letizia, che pure questa malignità è stata detta); oggi vanitatis.com racconta come la Casa Reale e Iñaki abbiano messo a punto insieme, a luglio, tutta la road-map per il ritorno familiare in Spagna e, come, subito dopo questi incontri alla Zarzuela, i Duchi abbiano cercato aiuto professionale per rilanciare la loro immagine in Patria.
Così siamo ripartiti dalla Golf, dai vestiti riciclati e dal trasloco; abbiamo anche visto Cristina tornare al lavoro alla Fondación La Caixa, con la sua eleganza dimessa e il sorriso gentile con cui ha sempre salutato i giornalisti che l'aspettano a Barcellona (l'educazione regale non si perde, anche se si è sposate a uno degli uomini più detestati del momento); abbiamo visto anche un Iñaki molto invecchiato e dimagrito, che è andato a giocare a tennis con il primogenito Juan e con il suo avvocato. Scene di normale quotidianità che non convincono gli spagnoli e che sono lontane, però, dalla normalità.