Quello che era un incubo per i tifosi ovetensi è diventata una favola bella,
con tanto di principe azzurro: il Real Oviedo è stato salvato dai suoi debiti
dal magnate messicano delle telecomunicazioni Carlos Slim, secondo Forbes
l'uomo più ricco del mondo, che attraverso la sua società immobiliare Carso, ha
comprato 2 milioni di euro di azioni della squadra asturiana, diventando il suo
principale azionista.
Il Real Oviedo ha lanciato calciatori adesso in Nazionale e in Premier League come Cazorla, Mata e Michu, conta su una tifoseria appassionata, che lo considera uno dei simboli più importanti di Oviedo, ma, grazie a gestioni sprecone e sbagliate, milita da anni in Segunda B. Il suo presidente Toni Fidalgo, che ha preso in mano la squadra recentemente, aveva stabilito che per mettere ordine nei conti c'era bisogno di 1,905 milioni di euro entro il 18 novembre, altrimenti il fallimento era inevitabile. In queste ultime settimane il Club è stato protagonista di una gara di affetto e solidarietà che ha coinvolto tutto il mondo, grazie a un tweet lanciato all'inizio di novembre dal giornalista di The Guardian Sid Lowe (Erasmus a Oviedo, vari anni fa): "Il club che ha dato alla Premier League Cazorla, Michu e Mata rischia di dover abbandonare il calcio. Per favore, comprate le sue azioni".
Con quel tweet migliaia di persone di tutto il mondo hanno iniziato a comprare azioni, in media da una a quattro, del valore di 10 euro ognuna; a Oviedo in centinaia hanno fatto la coda negli uffici della squadra, i cui dipendenti sono stati costretti ad aumentare l'orario di lavoro; in meno di una settimana sono stati raccolti oltre 800mila euro, arrivati a 1,8 milioni un paio di giorni prima della scadenza del 18 novembre.
Poi dalla Cope, una delle radio più popolari di Spagna, hanno fatto uno scherzo al braccio destro di Carlos Slim, Arturo elias Ayub; da Tiempo de juego lo hanno chiamato, facendosi passare per Emilio Butragueno, dirigente ed ex carismatico calciatore del Real Madrid, e gli hanno raccontato dei problemi del Real Oviedo. Carlos Slim ha un patrimonio personale stimato intorno ai 54 miliardi di euro, grazie soprattutto a Telmex, il principale gruppo di telecomunicazioni messicano, possiede già una paio di squadre nel Messico e aveva già avviato in passato contatti con altre quadre spagnole, come il Getafe e la Real Sociedad. Lo scherzo telefonico della Cope, ha ammesso Ayub, dopo l'annuncio dell'ingresso nel capitale del Real Oviedo, "è stato importantissimo per farci decidere a diventare parte della squadra".
Quello del Real Oviedo non è il semplice salvataggio di una piccola squadra da parte di un miliardario che è rimasto colpito da una storia insolita di affetto, solidarietà e tifo. No. Secondo il comunicato diffuso da Carso subito dopo l'ingresso nel capitale, Slim ha progetti importanti per il suo Club spagnolo. Per prima cosa ha voluto confermare la sua fiducia a Toni Fidalgo, che aveva posto come obiettivo della sua presidenza la salvezza della squadra e aveva assicurato che se ne sarebbe andato non appena fosse stata raggiunta. Ma Slim, adesso azionista di maggioranza, gli ha confermato la fiducia e per Fidalgo è più complicato andare via, visto tutto quello che ha ottenuto. "Ne parleremo nei prossimi giorni" ha ammesso ai media spagnoli.
Nel comunicato di Carlos Slim, ci sono gli obiettivi del futuro prossimo del Real Oviedo. Premessa la simpatia del miliardario per la causa del Club, "la sua storia nel calcio professionale spagnolo e soprattutto per la straordinaria tifoseria che lo accompagna", si stabilisce che "la nuova tappa deve servire a rafforzare il futuro dell'istituzione, così come elaborare adeguati pianificazione e sviluppo del suo vivaio, che permetta, inoltre, creare sinergie e scambi tra il calcio spagnolo, messicano e iberoamericano. Si intende inoltre dare tutto l'appoggio perché i giocatori del Real Oviedo raggiungano i loro obiettivi e il Club raggiunga la categoria che corrisponde alla sua storia e ai suoi valori".
Per Carso l'investimento è "strettamente sportivo" e cerca "il beneficio del Club e della sua già citata tifoseria, esempio e simbolo di solidarietà non solo nel resto di Spagna, ma in tutto il mondo". Per questo viene confermata la fiducia a "don Antonio Fidalgo, previa conversazione formale con lui" e per questo "ci aggiungiamo sin da adesso nell'impegno di restituire alla città di Oviedo e alle Asturie una squadra di calcio capace dei maggiori risultati sportivi e dei migliori valori sociali".
Si guarda sempre con diffidenza ai miliardari che scendono nello sport, vista la tendenza a considerare il loro impegno come un capriccio, ma una storia che finisce bene, merita di avere il beneficio del dubbio. Che il Real Oviedo possa tornare presto nella categoria "che corrisponde alla sua storia e ai suoi valori".
Il Real Oviedo ha lanciato calciatori adesso in Nazionale e in Premier League come Cazorla, Mata e Michu, conta su una tifoseria appassionata, che lo considera uno dei simboli più importanti di Oviedo, ma, grazie a gestioni sprecone e sbagliate, milita da anni in Segunda B. Il suo presidente Toni Fidalgo, che ha preso in mano la squadra recentemente, aveva stabilito che per mettere ordine nei conti c'era bisogno di 1,905 milioni di euro entro il 18 novembre, altrimenti il fallimento era inevitabile. In queste ultime settimane il Club è stato protagonista di una gara di affetto e solidarietà che ha coinvolto tutto il mondo, grazie a un tweet lanciato all'inizio di novembre dal giornalista di The Guardian Sid Lowe (Erasmus a Oviedo, vari anni fa): "Il club che ha dato alla Premier League Cazorla, Michu e Mata rischia di dover abbandonare il calcio. Per favore, comprate le sue azioni".
Con quel tweet migliaia di persone di tutto il mondo hanno iniziato a comprare azioni, in media da una a quattro, del valore di 10 euro ognuna; a Oviedo in centinaia hanno fatto la coda negli uffici della squadra, i cui dipendenti sono stati costretti ad aumentare l'orario di lavoro; in meno di una settimana sono stati raccolti oltre 800mila euro, arrivati a 1,8 milioni un paio di giorni prima della scadenza del 18 novembre.
Poi dalla Cope, una delle radio più popolari di Spagna, hanno fatto uno scherzo al braccio destro di Carlos Slim, Arturo elias Ayub; da Tiempo de juego lo hanno chiamato, facendosi passare per Emilio Butragueno, dirigente ed ex carismatico calciatore del Real Madrid, e gli hanno raccontato dei problemi del Real Oviedo. Carlos Slim ha un patrimonio personale stimato intorno ai 54 miliardi di euro, grazie soprattutto a Telmex, il principale gruppo di telecomunicazioni messicano, possiede già una paio di squadre nel Messico e aveva già avviato in passato contatti con altre quadre spagnole, come il Getafe e la Real Sociedad. Lo scherzo telefonico della Cope, ha ammesso Ayub, dopo l'annuncio dell'ingresso nel capitale del Real Oviedo, "è stato importantissimo per farci decidere a diventare parte della squadra".
Quello del Real Oviedo non è il semplice salvataggio di una piccola squadra da parte di un miliardario che è rimasto colpito da una storia insolita di affetto, solidarietà e tifo. No. Secondo il comunicato diffuso da Carso subito dopo l'ingresso nel capitale, Slim ha progetti importanti per il suo Club spagnolo. Per prima cosa ha voluto confermare la sua fiducia a Toni Fidalgo, che aveva posto come obiettivo della sua presidenza la salvezza della squadra e aveva assicurato che se ne sarebbe andato non appena fosse stata raggiunta. Ma Slim, adesso azionista di maggioranza, gli ha confermato la fiducia e per Fidalgo è più complicato andare via, visto tutto quello che ha ottenuto. "Ne parleremo nei prossimi giorni" ha ammesso ai media spagnoli.
Nel comunicato di Carlos Slim, ci sono gli obiettivi del futuro prossimo del Real Oviedo. Premessa la simpatia del miliardario per la causa del Club, "la sua storia nel calcio professionale spagnolo e soprattutto per la straordinaria tifoseria che lo accompagna", si stabilisce che "la nuova tappa deve servire a rafforzare il futuro dell'istituzione, così come elaborare adeguati pianificazione e sviluppo del suo vivaio, che permetta, inoltre, creare sinergie e scambi tra il calcio spagnolo, messicano e iberoamericano. Si intende inoltre dare tutto l'appoggio perché i giocatori del Real Oviedo raggiungano i loro obiettivi e il Club raggiunga la categoria che corrisponde alla sua storia e ai suoi valori".
Per Carso l'investimento è "strettamente sportivo" e cerca "il beneficio del Club e della sua già citata tifoseria, esempio e simbolo di solidarietà non solo nel resto di Spagna, ma in tutto il mondo". Per questo viene confermata la fiducia a "don Antonio Fidalgo, previa conversazione formale con lui" e per questo "ci aggiungiamo sin da adesso nell'impegno di restituire alla città di Oviedo e alle Asturie una squadra di calcio capace dei maggiori risultati sportivi e dei migliori valori sociali".
Si guarda sempre con diffidenza ai miliardari che scendono nello sport, vista la tendenza a considerare il loro impegno come un capriccio, ma una storia che finisce bene, merita di avere il beneficio del dubbio. Che il Real Oviedo possa tornare presto nella categoria "che corrisponde alla sua storia e ai suoi valori".