Da un paio di giorni Corinna Sayn-Wittgenstein, che i media continuano a
definire pudicamente 'l'amica del Re', è di nuovo la donna più chiacchierata
di Spagna.
Visto il tentativo di Diego Torres, ex socio di Iñaki Urdangarin nell'Instituto
Noos, di coinvolgerla negli scandali di evasione fiscale e malversazione di fondi pubblici per i quali lui e il Duca sono imputati, la principessa tedesca,
nata Corinna Larsen, ha concesso un'intervista esclusiva a El Mundo, in
cui appare bellissima, sicura e decisa a non danneggiare re Juan Carlos e,
soprattutto, a non essere danneggiata.
Sì, è vero, spiega la 48enne Corinna ad Ana Romero, ho avuto uno scambio di
email con Iñaki Urdangarin, "perché su richiesta di Sua Maestà ho
cercato di aiutarlo a trovare un lavoro all'altezza della sua posizione".
Per Corinna il bel Duca di Palma aveva il profilo adeguato per entrare nella
Fondazione Laureus, una Fondazione senza fini di lucro, che ogni anno assegna
gli 'Oscar dello Sport': prestante, con un passato olimpionico e membro di una
Famiglia Reale europea, Iñaki poteva essere utile alla Fondazione e poteva
essere un importante richiamo per gli sponsors delle sue iniziative. Grazie a
Corinna gli erano stati offerti 200mila euro annuali, ma, dopo varie emails e
varie riflessioni, il Duca ha declinato l'offerta. "Mi sono sorpresa per il
suo no, mi ha lasciato anche in una posizione imbarazzante all'interno di
Laureus. Visto come gli sono andate le cose, avrebbe fatto meglio ad
accettare" commenta la principessa a El Mundo.
Ma in questo modo spiega anche perché era andata a Valencia, come dimostrato
dalle prime emails con cui Torres ha cercato di coinvolgerla nello scandalo, per
danneggiare re Juan Carlos. "Zu Sayn spiega che il fine settimana del 29
ottobre 2004, in pieno negoziato con Urdangarin per l'ipotetico lavoro in
Laureus, è andata a Valencia con tre alti dirigenti della Fondazione: Guy Sanan,
Nacho Diaz e Javier Arroyo. "Siamo andati a Valencia per vedere cosa stava
facendo Iñaki, per vedere a cosa si dedicava, e anche per studiare la
possibilità che Valencia diventasse sede preferita per la celebrazione della
consegna annuale dei premi sportivi di Laureus, cosa che poi non si fece"
scrive El Mundo.
Durante l'intervista, assicura Ana Romero, Corinna fa sfoggio di due doti per le
quali è famosa nel mondo in cui si muove: il senso dell'umorismo e la
gentilezza. Non perde il controllo né quando spiega come il coinvolgimento del
suo nome nello scandalo l'abbia danneggiata ("Ho perso un vecchio cliente
molto importante, per questo. Mi muovo nel mondo dei grandi ed è un lavoro
molto duro, perché la fiducia e la reputazione sono importantissimi, ci vuole
molto tempo per ottenerle, ma ci mettono un niente ad andare via. Sono donna e
per di più bionda, cosa che complica le cose") né quando fa sapere che i
suoi avvocati posseggono copia di tutti i suoi documenti di lavoro (ergo,
attenti a cercare di coinvolgerla in scandali che non la riguardano) né quando
dice, perentoria: "Chi vuole danneggiare la Casa Reale spagnola, non conti
su di me".
Corinna ci tiene a chiarire di non aver mai preso un solo euro dai contribuenti
spagnoli e di aver lavorato gratis "per il Governo spagnolo e di essere
stata remunerata nel settore privato, da alcune imprese che volevano espandersi
globalmente". I lavori effettuati per il Governo "quando me l'ha
chiesto, sono sempre stati delicati e confidenziali". E adesso, visti i
problemi che le sta causando, la Spagna non sarà più nei suoi interessi per un
bel po': "Non penso tornare in Spagna fino a quando la mia figura causerà
controversie" ha detto.
Nell'intervista la principessa appare come un'abile donna d'affari, la cui
invidiabile agenda di contatti, scrive Ana Romero, le permette di alzare il
telefono e di aiutare a fermare una crisi politica in qualche posto del pianeta;
sono i suoi contatti che, attraverso la sua società, Apollonia Associates, le permettono di
negoziare accordi economici tra Stati e imprenditori, mediare tra società che
intendono espandersi e di muoversi nel raffinatissimo e cosmopolita mondo delle
elites più esclusive. L'intervista di El Mundo, per esempio, è stata
realizzata in un paio di giorni, tra la casa monegasca di Corinna, "con
vista mare", e i suoi uffici londinesi, in vista di una partenza per Abu
Dhabi. Corinna è intelligente, colta e brillante, così abile da definire il
suo rapporto con Juan Carlos "una piacevole amicizia" ed essere presa sul serio (curiosamente entrañable
amistad, la definizione data in spagnolo dall'articolo alla relazione tra il
sovrano e la tedesca, è la stessa utilizzata dalla Duchessa d'Alba quando ha smentito il suo legame con Alfonso Diez, diventato pochi anni dopo suo marito).
Da quando Pedro J Ramirez ha iniziato a pubblicizzare l'intervista su
Twitter, i suoi followers si sono 'innamorati' della principessa, arrivando a
tessere lodi del matrimonio morganatico e a scherzare sulla comprensione che
un'eventuale abdicazione di Juan Carlos susciterebbe, vista la compagna che
avrebbe al suo fianco.
Ma la sorpresa vera è arrivata stamattina, su vanitatis.com. La Casa Reale
spagnola smentisce che Corinna abbia parlato con El Mundo previo suo consenso. La principessa
tedesca, di nuovo come la Duchessa d'Alba, secondo una celebre definizione di
sua figlia Eugenia, va por libre, si fa i fatti suoi e fa quello che le passa
per la testa. La Zarzuela assicura a vanitatis.com che l'intervista a Corinna zu
Sayn-Wittgenstein "non fa parte di alcuna strategia" per fermare Diego
Torres e le sue minacce, perciò "è assurdo pensare che la Casa Reale sia
dietro questo articolo". Perciò il celebre sito web spagnolo arriva a una
conclusione: "(Dalla Casa Reale) affermano che sia stata una decisione
unilaterale dell'imprenditrice, pertanto si dà adito all'ipotesi di una
vendetta". Corinna che si vendica per essere stata coinvolta e
professionalmente danneggiata, scaricando Urdangarin e chiarendo la sua lealtà
a re Juan Carlos?
Difficile, davvero difficile credere alla smentita della Casa Reale.