Dalle prime piattaforme in Rete, passando alle grandi
manifestazioni del 15 maggio, alle acampadas e da lì alle centinaia di azioni
quotidiane, che hanno impedito decine di sfratti, che hanno permesso di
inventare nuovi posti di lavoro attraverso le cooperative e la messa a
disposizione sociale del proprio sapere, fino ai contatti con le esperienze
straniere e allo studio dell'approdo nelle istituzioni, per influire nella
politica da dentro.
Associazioni e piattaforme della galassia indignada starebbero valutando la
creazione di un fronte elettorale comune, per partecipare ai prossimi
appuntamenti elettorali. I numeri che parlano dell'indice di gradimento degli
indignados nella società spagnola sono incoraggianti: "L'81% degli spagnoli
crede che il 15-M aveva ragione nelle sue critiche al potere economico e alla
classe politica, il 78% è al favore degli escraches della Plataforma de
Afectados por la Hipoteca (Piattaforma dei Colpiti dai Mutui) e il 77%
condivide le ragioni del 25-S, per 'circondare il Congreso'" riporta
il quotidiano publico.es, citando i dati di Metroscopia. E oltre a questi
numeri ci sono quelli del CIS, che affondano il bipartitismo in una crisi per ora senza fine, con il PP crollato al 34% delle intenzioni di voto e con il PSOE al
28,2%, incapace di approfittare dell'impopolarità del partito di Governo. E c'è
la sfida di Maria Dolores de Cospedal, Segretario Generale del PP, che ha detto
di non sapere chi rappresentino gli indignados, "ma se vogliono
rappresentare un modo di vedere la società, dovrebbero partecipare al gioco
della rappresentazione, altrimenti starebbero approfittando del sistema, senza
accettarne impegni e responsabilità".
Che per gli indignados sia ora di accettare la sfida politica, è motivo di
discussione da tempo, sia tra gli attivisti che tra i simpatizzanti. La mancanza
di leaders di riferimento, che rappresentino e siano portavoce delle istanze, e
l'insistenza per l'orizzontalità del movimento è desesperante, e non sono poche
le persone, che pure simpatizzanti, hanno smesso di partecipare alle
interminabili assemblee, "perché non ci sono conclusioni concrete e non
servono a niente".
La politica, dunque.
La politica, dunque.
Secondo El Mundo, "l'idea si alimenta grazie al Movimento 5 Stelle,
guidato dal comico Beppe Grillo, che è risultato essere il partito più votato nelle recenti elezioni italiane (in realtà il più votato è stato il PD...)". Il
successo del M5S ha colpito enormemente l'opinione pubblica spagnola: i media
di destra hanno parlato del populismo che monta in Europa, gli editoriali di
sinistra sono partiti alla caccia di un movimento simile in Spagna, ammettendo
che il problema degli indignados, unico riferimento spagnolo possibile, è la
mancanza di un leader visibile.
Il primo appuntamento elettorale per il 15-M sarebbero le prossime elezioni
locali, nel 2015, così come sono state le elezioni locali il trampolino del
M5S. Mancano due anni e nella galassia indignada stanno iniziando le grandi
manovre: c'è un gruppo di lavoro, chiamato Confluencia, a cui hanno aderito piattaforme come
Democracia Real Ya, Juventud sin Futuro, professionisti ed esperti, che sta discutendo l'ingresso in politica. L'avvocato Ramón Hernández così ha spiegato
l'iniziativa a El Mundo: "L'idea è sostenere le diverse iniziative che
stanno nascendo, per creare un fronte ampio di progresso, che possa presentarsi
alle elezioni, con un programma base, e spingere una trasformazione sociale,
sempre subordinato alla partecipazione cittadina e all'opinione del
popolo".
Bisognerà vedere come si tradurrà l'ossessione per la democrazia diretta nelle
istituzioni della democrazia rappresentativa: il rischio è che rallenti
l'azione dei rappresentanti indignados, impedendo loro la velocità di reazione
e la necessaria improvvisazione, in attesa dell'ok delle assemblee o che, come
in Italia, un gruppo ridotto di poche migliaia di persone nascoste in
Rete,voglia imporre la propria volontà all'intero Parlamento. Certo, il
movimento appare consapevole delle difficoltà a cui andrà incontro:
"Bisogna cambiare il sistema dalle due strade. Parlare di partecipazione
istituzionale, cosa realista, non significa che non deve esserci una presenza
permanente della cittadinanza nelle diverse lotte. Dev'esseci un elemento
ulteriore, che non è antagonista allo stare nelle strade" ha spiegato
ancora Hernández.
Izquierda Unida, il partito alla sinistra del PSOE, che, secondo gli ultimi
sondaggi, ha raddoppiato le proprie intenzioni di voto ed è a soli 6 punti dal
PSOE, non sta a guardare questi movimenti in corso e cerca di esserne parte
attiva. Sin dall'inizio dell'esperienza indignada, IU ha cercato di porsi come
interlocutore privilegiato, facendo proprie alcune istanze degli indignados,
difendendo gli escraches e proponendosi come alternativa al PSOE, imprigionato
dalle proprie responsabilità nella crisi economica e nel bipartitismo.
E' tutta la sinistra spagnola che è in movimento, ispirata dal successo del M5S
e di Syriza, il partito greco che ha rischiato di vincere le ultime elezioni,
un anno fa. Oltre Confluencia, il gruppo di lavoro degli indignados, c'è il
Frente Civico Somos Mayoria, proposto dall'ex presidente di IU Julio Anguita, a
cui guardano numerosi intellettuali. Ma, siccome stiamo parlando di sinistra,
le cose non sono mai semplici.
Così, nota publico.es, il 15-M è percorso da sempre da "una forte corrente
libertaria, opposta alla rappresentazione parlamentare, per cui non appoggerà
mai questi progetti. E, tra quelli che sì credono in questa via, c'è il
dibattito se confluire in Izquierda Unita o andare avanti per qualcosa di completamente
nuovo". Le sirene di IU, del resto, fanno sentire la propria voce:
"Questa è la Syriza spagnola, non c'è bisogno di cercarla fuori" ha
detto Cayo Lara, appena rieletto coordinatore di IU, a dicembre.
Ma il problema degli indignados è che non raccolgono solo simpatizzanti di sinistra: le loro istanze sono approvate da maggioranze che raggiungono anche gli elettori del PP. Più che Syriza, dunque, il modello sembra debba assomigliare al M5S, che è l'esperienza di riferimento per Confluencia.
Per adesso le reti sociali lo chiamano il Partido X: ci sono due anni di tempo per dargli un contenuto e un nome. L'importante è che, finalmente, si inizia parlarne, dando un'altra scossa al sistema bipartitico al tramonto.
Ma il problema degli indignados è che non raccolgono solo simpatizzanti di sinistra: le loro istanze sono approvate da maggioranze che raggiungono anche gli elettori del PP. Più che Syriza, dunque, il modello sembra debba assomigliare al M5S, che è l'esperienza di riferimento per Confluencia.
Per adesso le reti sociali lo chiamano il Partido X: ci sono due anni di tempo per dargli un contenuto e un nome. L'importante è che, finalmente, si inizia parlarne, dando un'altra scossa al sistema bipartitico al tramonto.