Sarà a novembre 2013 che la baronessa Carmen von Thyssen prenderà decisioni
cruciali per la sua vita e per la cultura in Spagna. Il 28 febbraio 2014 finirà
la proroga concessa allo Stato spagnolo per il prestito gratuito delle sue 428
opere, 240 delle quali sono esposte al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Carmen, arrivata a 70 anni, portati splendidamente, con molti progetti e con
molte idee, ha deciso di lasciare tutto in ordine per i suoi eredi. Atado y
bien atado, si dice in spagnolo. Letteralmente sarebbe legato e ben legato, è
una frase diventata famosa con l'eredità franchista, che condiziona ancora oggi
la democrazia, e significa che il defunto ha lasciato il suo testamento così in
ordine e tutto così ben sistemato e previsto che è impossibile ogni tentativo
di impugnazione e di cambiamento.
Carmen von Thyssen ha lasciato chiaro da tempo che non vuole più cedere
gratuitamente le sue opere alla Spagna e che ci sono altri Paesi che fanno
allettanti offerte per poter esporre le opere d'arte della sua collezione, una delle più prestigiose del mondo. La Russia e gli Emirati Arabi sono
tra i Paesi più interessati ad ospitare i quadri di sua proprietà, ma, spagnola
fino al midollo, la baronessa spera di raggiungere un accordo con il Ministero
della Cultura per lasciare la sua collezione nel suo Paese.
Quello che sì è sicuro è che circa un centinaio delle opere adesso esposte in
Spagna andranno a Barcellona, nel Museo che intende aprire, sul modello di
quello già attivo, con successo, a Málaga.
L'ABC ha rivelato qualche giorno fa che la Generalitat catalana intende
costruire un polo culturale nel Montjuïc, con ben tre Musei di grande
interesse, il Museu Nacional d'Art de Catalunya, il CaixaForum e, per
l'appunto, il Carmen von Thyssen. La baronessa ha assicurato al quotidiano di
non aver firmato ancora alcun accordo con la Catalogna e che non c'è ancora
alcun calendario per la realizzazione del Museo. Ma sì ha chiarito che
"a Barcellona o a Madrid, non ci saranno più prestiti gratuiti". La crisi
colpisce anche i milionari: la baronessa ha bisogno di contanti, ha venduto il
quadro La esclusa di Constable (e ha giurato che non venderà più altre opere) e sta cercando da tempo di vendere la Villa Favorita di Lugano, in cui ha passato lunghi periodi, durante il suo matrimonio
con il barone Heini.
Per il Museo barcellonese c'è già la sede: il padiglione Reina Victoria
Eugenia dell'Esposizione internazionale di Barcellona del 1929. Qui
arriverebbero non solo i quadri catalani della sua collezione, ma anche parte
di quelli ceduti in affitto gratuito al Thyssen di Madrid, creato per esporre
le opere appartenute a suo marito Heini e acquistate dallo Stato spagnolo.
"La collezione madrilena non ne risentirebbe perché si tratterebbe di
opere che andrebbero e tornerebbero da Madrid a Barcellona, si mostrerebbero in
esposizioni di circa un quadro, anche se ci sarà una base di quadri che
rimarrebbero lì in modo permanente. Con la mia collezione non ci sono
limiti, facile da prestare" dice.