mercoledì 7 agosto 2013

Si chiama Diego Osorio, è l'it-boy del momento, uno dei migliori partiti di Spagna

La consacrazione è arrivata dall'edizione spagnola di Vanity Fair, che lo ha definito l'it-boy spagnolo per eccellenza, "il ragazzo di moda, che tutti i marchi inseguono" e "il genero ideale". Diego Osorio è il suo nome e se avete intenzione di cercare un buon partito in Spagna, mettetelo nella lista: è uno dei migliori. 
29 anni, bello, brillante e intelligente, la nuova star prediletta dei parties spagnoli e della prensa del corazón  è nata in una delle famiglie aristocratiche che più aristocratiche non si può. Suo padre Miguel Osorio y Diaz de Rivera, morto quando Diego aveva 14 anni, era Marchese dei Balbases e Conte della Corzana, entrambi i titoli con Grandezza di Spagna; era cugino del primo marito della Duchessa d'Alba, Luis Martinez de Irujo, e del Conte di Romanones, uno degli aristocratici più influenti di Spagna; Diego è cugino di Johannes Osorio, duca di Albuquerque, pure lui Grande di Spagna, affascinante 50enne dopo essere stato uno degli uomini più belli degli anni 80. 
Essendo il quinto figlio, Diego non ha ereditato i titoli paterni e, comunque, a 29 anni ha ampiamente dimostrato che non intende vivere del patrimonio familiare. Ha studiato a Eton, il college frequentato anche dai principi William e Harry, negli stessi anni, e si è laureato in Amministrazione d'Impresa alla Royal Holloway e in Finanze Internazionali alla London School of Economics. I titoli universitari li ha messi immediatamente a frutto, diventando socio della Multi Family Office (MFO&Partners), un'impresa di gestione di patrimonio in cui è responsabile del settore filantropico. Adesso viaggia spesso a New York, "una città che adoro", perché si è imbarcato in una società che si occupa di progetti cinematografici.
Dopo una vita condotta discretamente, all'ombra della famiglia aristocratica, Diego è balzato sulle copertine rosa pochi anni fa, grazie alla relazione con Ana Boyer, ultimogenita di Isabel Preysler, l'ex moglie di Julio Iglesias diventata una delle donne più osservate e ammirate di Spagna, attraverso i suoi matrimoni. Divorziata da Julio Iglesias, Isabel ha sapientemente sposato prima il Machese di Griñón e quindi Miguel Boyer, che per amor suo lasciò il Governo di Felipe González, quando era Ministro dell'Economia. Per Ana, la più discreta delle figlie di Isabel (fino a ora), Diego è stato il primo amore e le foto di loro due insieme, timidi e discreti in giro per Madrid e ovunque portino i weekend della beautiful people hanno periodicamente occupato le pagine di Hola
Essere diventato oggetto di attenzione delle riviste rosa, grazie a questo amore, non è cosa che lo infastidisca, come spiega a Vanity Fair: "L'ho presa bene, in casa c'è sempre stato qualche tipo di rapporto con la stampa, per una ragione o l'altra. Cerco di non dare più importanza del necessario a questo e cerco sempre di vedere la cosa positiva in tutto. Sono molto positivo e capisco che sia meglio essere pratici. Non vado arrabbiato per il mondo. Anzi. Con mia cugina Cristina Osorio ho creato una fondazione, Un Kilómetro, Una sonrisa, con cui aiutiamo i disabili a porsi sfide e a superarle, attraverso lo sport. Loro sì che hanno problemi veri e non si lamentano per le stupidaggini". 
Terminato l'amore con Ana, il bell'aristocratico si è legato a Eugenia Silva, la più algida modella di Spagna; di buoni natali e di vari anni più grande, Silva è stata al suo fianco poco più di un anno, per poi tornare tra le braccia di un nipote (alla lontana) di re Juan Carlos. Adesso il fascinoso Diego si fa vedere con l'attrice sivigliana Maria León, vincitrice del Premio Goya per la Miglior Attrice Rivelazione 2012 con La voz dormida, protagonista del popolarissimo serial di Antena 3 Con el culo al aire e membro di una piccola dinastia di attori sivigliani (suo fratello è il popolarissimo Paco León, che ha recentemente lanciato come attrice la madre, Carmina Barrios, nel film Carmina o revienta). Lei di origini popolane, lui aristocratiche, tutti si chiedono cosa possano avere in comune e Diego assicura, senza confermare l'amore, che "non siamo di mondi così opposti. Alla fine siamo persone, l'attore, il modello, l'aristocratico... come nelle foto antiche in cui si vedono gli attori di Hollywood venire in Spagna e circondarsi di gente di qui e si organizzavano cene meravigliose. Alla fine siamo parte dello stesso ballo". 
Se fosse solo per le sue conquiste, Diego Osorio sarebbe il classico dongiovanni di belle origini, che incuriosisce la stampa fino all'apparizione di un altro più giovane e più bello. Ma no. 
Appassionato di polo (esiste un altro sport più aristocratico e chic?), è diventato testimonial di Hackett, che patrocina la sua squadra ("Il polo è la mia passione e avere un marchio così importante accanto mi dà molta ilusión"). Lo richiedono anche altri marchi e lui mette le mani avanti, come una Charlotte Casiraghi di Spagna: non è e non si sente un modello, posa per le foto perché si diverte e perché in qualche modo si sente legato alla moda, ma non vive di questo. "E' un lavoro molto serio, che coinvolge molti professionisti e molti artisti. Non è l'immagine bella e anche frivola, che io apprezzo. Lo sforzo perché una foto o una festa riescano bene è enorme. E' un business e io per formazione sono un uomo d'affari". Così, dopo aver raccontato la grande influenza che suo padre ha avuto su di lui, nonostante lo abbia perso da adolescente, e dopo aver raccontato come la disorganizzazione e i troppi interessi gli complichino la vita, passa a parlare della benedetta marca España. Perché il bel Diego, anche se di nobili origini, anche se circondato da donne bellissime, anche se protagonista di una vita bella e agiata, ha idea di quello che succede nel suo Paese. "Abbiamo un Paese meraviglioso con gente incredibile, bisogna guardare la Spagna con occhi buoni, La gente in crisi sta cercando piani alternativi, stanno venendo fuori modi di crescita nuovi, che daranno frutto grazie agli spagnoli, non agli stranieri che ci guardano in modo stereotipato. Bisogna superare i complessi e invitare la gente a consumare la Spagna" assicura. 
Ma lo fa dall'intorno privilegiato delle regate della Copa del Rey, appena terminate a Palma di Maiorca. Lui non si scompone e ricorda come il lusso sia un'industria, che crea posti di lavoro, e come sia un'eccellenza su cui la Spagna deve puntare. Un ragazzo dalle solide basi culturali e legato alle tradizioni, anche se, come tutti i giovani aristocratici, ammette che le nobili origini non servono per affermarsi né per vivere bene ("Mi sono servite ad avere una buona educazione"). Il suo attaccamento alle tradizioni lo dimostra nella sottile critica alla Famiglia Reale, che quest'anno si è fatta vedere poco nel Club Nautico e alle regate: "E' un errore, era una tradizione molto radicata. E' impensabile che la regina d'Inghilterra e la sua famiglia non partecipino al Gran Premio di Ascot. La monarchia è tradizione". 
Impossibile non essere d'accordo e impossibile non inserirlo nella lista dei migliori partiti di Spagna.
La foto, da revistavanityfair.es