domenica 23 marzo 2014

La Spagna prepara l'ultimo addio ad Adolfo Suárez e il suo funerale di Stato

Può essere che la comparsa di Adolfo Suárez Illana davanti ai media, per annunciare che la morte di suo padre è imminente, non sia stata una grande idea.
Adolfo Suárez, il primo presidente della democrazia spagnola, l'uomo che ha accompagnato la Spagna dalla dittatura franchista alla democrazia costituzionale, attraverso la Transición, soffre di Alzheimer da una decina d'anni e si trova nella tappa finale della sua malattia. In questi anni non è mai apparso in pubblico, protetto dai familiari e anche dai media, che non hanno mai cercato immagini morbose né scoop evitabili; è sempre stato Adolfo Suarez Illana, il bel primogenito dalle aspirazioni politiche e torere presto frustrate, a mantenere i rapporti con i media, raccontando l'evoluzione della malattia del padre.
Da quando ha annunciato che la morte è imminente, davanti al Centro Comte di Madrid, l'ospedale in cui è ricoverato l'ex Presidente, c'è un capannello di giornalisti e telecamere, tutti in attesa di notizie. C'è il rischio di una fine mediatica, di un circo, come sono state le morti di Giovanni Paolo II o di Nelson Mandela. Probabilmente non era quello che i Suárez volevano, ma sono i rischi dei rapporti leali e corretti con i media. Oggi informano alcune testate, non si sa quanto deluse, che la morte dell'ex presidente non è detto che sia così imminente, che il peggioramento neurologico prosegue, ma lentamente. Insomma, ancora non muore e tocca ancora il capannello davanti alla clinica. Però la Spagna si prepara all'addio al suo primo Presidente della democracia.
Lo fanno tutti i media, ricordandosi, all'improvviso, dei difficili anni in cui persino il pensare alla legalizzazione del Partito Comunista, poteva causare la furiosa reazione dei militari e dei settori più conservatori, decisi a non perdere i privilegi garantiti dalla dittatura (questo per spiegare il clima in cui si sono mossi re Juan Carlos e Adolfo Suaárez, a chi oggi sostiene sfacciatamente di non dover niente al Re).
ABC ricostruisce invece quello che sarà il vero e proprio addio a Suárez, ricordando gli omaggi ricevuti da Leopoldo Calvo Sotelo, il secondo presidente della democrazia, morto pochi anni fa. Adolfo Suárez sarà salutato con i massimi onori di Stato. Per lui è previsto un funerale di Stato, che seguirà il rito cattolico, probabilmente nella Cattedrale dell'Almudena e alla presenza della Famiglia Reale e delle massime autorità spagnole; la camera ardente sarà nel Salone dei Passi Perduti del Congresso, dove autorità e cittadini comuni potranno portare il loro ultimo saluto al Presidente; la bara sarà coperta dalla bandiera spagnola; non è difficile immaginare che re Juan Carlos, la regina Sofia e i Principi delle Asturie raggiungeranno il Congresso per portare le loro condoglianze alla famiglia Suárez, così come avevano fatto in occasione della camera ardente di Calvo Sotelo. Quindi, alla chiusura della camera ardente, il feretro abbandonerà il Congresso con onori militari e al suono dell'inno nazionale spagnolo.
Non è ancora noto l'itinerario con cui il carro funebre lascerà Madrid, ma è facile immaginarsi sin da adesso che, quali siano le strade, saranno affollate da migliaia di madrileni che vorranno vedere il suo passaggio. Quindi, lasciata la capitale, il feretro si dirigerà ad Ávila: Suárez sarà sepolto nel chiostro della Cattedrale, dove saranno spostati anche i resti di sua moglie Amparo, morta nel 2001 dopo una strenua lotta contro il cancro (la stessa lotta combattuta dalla primogenita Mariam, morta pochi anni fa, quando il padre era già malato, e probabilmente non più cosciente della sua perdita).