giovedì 30 ottobre 2008

L'ultima notte delle Vidas robadas

Ieri sera lo storico Teatro Opera di Buenos Aires, in una delle vie più famose e più frequentate della capitale argentina, Corrientes, ha accolto oltre 2000 fans di Vidas robadas, che hanno visto insieme al cast della migliore telenovela argentina dell'anno il Gran final. E' una tradizione di Telefe, ormai, quella di trasmettere l'ultima puntata della sua produzione più importante dell'anno da un luogo speciale, mettendo insieme pubblico e attori: era successo per Resistiré, la prima telenovela che mescolava amore e problemi sociali (in questo caso il contrabbando di organi), è successo per Montecristo, la telenovela dedicata ai desaparecidos, il cui finale si è visto al Luna Park, e ieri è toccato a Vidas robadas, che dopo aver sensibilizzato l'opinione pubblica sulla tratta di giovani donne per lo sfruttamento sessuale, ha avuto il suo epilogo.
Cominciata a marzo, la novela non ha avuto vita facile: un po' la tematica, durissima, un po' il ruolo insolito del protagonista, Facundo Arana, non più galán biondo e irresistibile, ma al servizio di una telenovela corale, ne hanno messo a dura prova la stessa sopravvivenza. Con il rating che non superava il 15%, nonostante la presenza del bel Facu, i media argentini davano per sicura la scomparsa della produzione dagli schermi di Telefe. Ma il canale televisivo, che aveva scommesso su questo prodotto, ha resistito e ha vinto. Durante l'inverno argentino il rating è risalito fino al 20%, in quest'ultima settimana Vidas robadas si è permessa di battere persino l'invincibile Marcelo Tinelli, che sbanca gli asclti con l'intrattentimento facile, i media hanno iniziato a occuparsi dei casi di sparizione di giovani donne a causa della tratta, la politica sta prendendo coscienza del tema, un po' premiando la telenovela e un po' pensando a nuove leggi sull'argomento. Insomma, scommessa vinta per Telefe, per il rubio de Argentina che anche se non ha interpretato il romantico galán a cui sono affezionati i suoi fans, è riuscito comunque a essere protagonista, ancora una volta, della telenovela dell'anno ("Non è stato il personaggio più felice, ma  stato il miglior lavoro che abbia mai avuto" ha riconosciuto ieri, già nel Teatro, un euforico Facundo Arana), e per il resto del cast, davvero straordinario (durante la serata, al sentire le ovazoni del pubblico, Facundo Arana, improvvisatosi conduttore dal palcocenico del Teatro, ha passato, sorridente e divertito, il microfono ad Adrián Navarro, il cattivo più amato che si sia mai visto in tv, al bordo delle lacrime per l'emozione di tanto successo personale: per poco non è venuto giù il teatro). Ci sarà tempo di parlare della lezione che ha dato a noi telespettatori Vidas robadas. Prima, però bisognerà aver visto l'ultima puntata. Per adesso rimane l'appello di Jorge Marrale, un dei grandi vecchi dello spettacolo argentino, che in Vidas robadas ha interpretato il più malo dei malos, il responsabile della rete di traffico e schiavitù sgominata dagli eroi capeggiati da Facundo Arana: "Il nostro è stato spettacolo e finzione, ma che serva a non arrendersi e a ritrovare le ragazze sequestrate, le desaparecidas della democrazia. Dobbiamo lottare perché non succeda più" ha detto. Ed è bello che questo appello sia stato lanciato proprio da lui, che ha dato il volto al più crudele di tutti.
Qui alcune foto dalla serata al Teatro Opera, da primiciasya.com


Il cast di Vidas robadas sul palcoscenico

Facundo Arana al suo arrivo in Teatro

Adrian Navarro, l'attore più applaudito della notte, al suo arrivo

Soledad Silveyra e Juan Gil Navarro posano per i fotografi