"Pura passione. Due parole che potrebbero definire alla perfezione il suo modo di parlare, di gesticolare, di vivere. Jorge Facundo Arana Tagle, come risulta nel suo documento d'identità, sa cosa significa aver lottato ed essersi guadagnato il presente. Perché a 17 anni ha dato battaglia al cancro e lo ha vinto. Perché si è lasciato guidare dalla sua vocazione ed è diventato uno degli attori più amati e apprezzati dell'Argentina, con quattro Premi Martin Fierro nelle sue mani. Perché ha sfidato la formula che gli avevano insegnato i suoi genitori (prima fidanzamento, poi matrimoni e, alla fine, i figli) e si è spinto a compiere un cammino diverso per formare la famiglia che oggi lo riempie di allegria ed emozione".
Così l'edizione argentina di Hola inizia una lunga intervista a Facundo Arana. Alla soglia dei 39 anni e prossimo al ritorno in televisione, dopo un paio di anni dedicati al teatro e al suo privato (3 figli in tre anni, prima India, 3 anni a maggio, e quindi i gemellini Yaco e Moro, un anno e mezzo), il biondo più amato d'Argentina è sulla copertina di Hola e si potrebbe dire che c'è la luce di una consapevole felicità nei suoi occhi chiari. Tra poco inizierà a girare per Telefe una nuova telenovela, intitolata El Eterno; arriva due anni dopo Vidas robadas, la più impegnata delle sue telenovelas, sempre originali e sempre di strepitoso successo (nel suo curriculum ci sono Muñeca brava, Yago, Padre Coraje, Sos mi vida, che gli hanno regalato popolarità in America Latina, Asia, Medio Oriente ed Europa dell'Est e che anche gli aficionados italiani del genere conoscono bene, grazie ad Internet). Della nuova produzione non dice niente e si sa pochissimo; lui giura di fidarsi a occhi chiusi di Gustavo e Tomás Yankelevich, i due produttori, e di non preoccuparsi dei nomi del resto del cast perché l'Argentina "è un Paese in cui abbondano buoni attori. Anche con la quantità di fiction e opere teatrali che ci sono adesso, puoi ancora realizzare un cast di grandi figure e di talenti"
Si agita un po' di più all'idea di essere il protagonista, anche se dovrebbe essere abituato: "A volte mi dà ansietà, nervosismo, adrenalina… Essere protagonista è un riconoscimento molto grande, un voto di fiducia che ti danno i produttori e il canale, è un posto che ti danno che bisogna rispettare e curare. Non è un ruolo che ti regalano perché sì".
Lo stesso spirito di responsabilità e serenità lo anima nella sua vita: "Sento che me lo sono guadagnato. Tutti i giorni confermo che mi guadagno questo modo di vivere e questo mi fa felice" dice a Hola. Una vita che prevede, oltre alla passione per la recitazione, l'avventura e l'impegno sociale. In questo periodo lontano dalla tv si tornava a sapere di lui grazie alle foto dei paparazzi, che lo sorprendevano in qualche angolo del nord-ovest argentino, in compagnia della fidanzata, la modella e conduttrice televisiva Maria Susini. Ha anche scalato due volte l'Aconcagua, la montagna più alta d'America. "La prima volta, nel 2003, è stata una sfida puramente personale, ma l'anno scorso la mia intenzione è stata piantare la bandiera della donazione volontaria di sangue in cima, sulla parte più alta. E ci sono riuscito! È stato un messaggio molto chiaro" Facundo è sensibile a questo tema perché durante l'adolescenza si è ammalato di leucemia e, superata la malattia, è diventato uno dei testimonial più famosi d'Argentina per la donazione del sangue. "Non so se è la mia causa prioritaria, è la causa di oggi" riflette su Hola "Com'è possibile che il nostro Paese abbia meno del 10% di donatori volontari quando il medico argentino Luis Agote è stato il primo al mondo a realizzare una trasfusione? Dobbiamo rendere onore a questa scoperta. Tutti dobbiamo capire che donando sangue ci trasformiamo in quegli eroi che sognavamo di essere da bambini. La notte, dopo aver donato sangue, quando appoggi la testa sul cuscino, puoi sentire che hai salvato la vita di qualcuno. E questo Dio lo vede". Dio ritorna spesso nelle sue parole e lui spiega che se non credesse in Dio diventerebbe pazzo: "Credo in Dio perché lo vivo e perché la prima cosa che ho fatto quando sono nati i miei figli è stato alzarli e presentarli a lui, in segno di ringraziamento per questo miracolo della vita".
La nascita dei suoi tre bambini gli ha ovviamente cambiato la vita ed è un sogno che si è realizzato: "Sono cresciuto in una famiglia meravigliosa, con tre sorelle e so cosa vuol dire. I miei vecchi stanno ancora insieme, dopo tanti anni. La vera sfida è scegliere e godere della famiglia che sei riuscito a formare, nel bene e nel male. La paternità di trasforma, ti rende migliore, ti dà motivazioni, ti offre le ragioni del perché e per chi. Essere il responsabile della casa è bello". Ed è bello perché al suo fianco c'è Maria Susini, modella e conduttrice tv che da quando l'ha conosciuto (è rimasta incinta di India pochi mesi dopo il fatal incontro) ha praticamente lasciato la sua carriera in secondo piano. A lei dedica queste parole: "Maria è tutto quello che qualunque donna sognerebbe di essere e a lei viene naturale. E' una grande madre, lupa, leonessa, cagna, è tutto! Ho incontrato una persona impressionante, impossibile da farsi scappare. L'ho acchiappata, l'ho intrappolata e me la sono portata via per creare il nido". E vabbe'. Non ci sono però progetti di matrimonio per ora, anche se Facu sostiene di sentirsi già sposato e che quando si sposeranno sarà perché "i nostri figli ci vedano celebrare l'amore che sentiamo".
E' il genero ideale, il fidanzato ideale, il marito ideale per le argentine, il target di donne che raggiunge è insomma amplio: cosa si sente a essere uno degli uomini più desiderati del Paese? Lui non si vede come oggetto del desiderio e taglia la questione: "Credo che la cosa più importante e più bella sia che non l'ho mai vissuta come una posa né come una cosa premeditata, ma se è così, chiaro che sono felice". E se andate a vedere le fotografie che gli ha scattato Hola Argentina, provate a dire che non è così.
Così l'edizione argentina di Hola inizia una lunga intervista a Facundo Arana. Alla soglia dei 39 anni e prossimo al ritorno in televisione, dopo un paio di anni dedicati al teatro e al suo privato (3 figli in tre anni, prima India, 3 anni a maggio, e quindi i gemellini Yaco e Moro, un anno e mezzo), il biondo più amato d'Argentina è sulla copertina di Hola e si potrebbe dire che c'è la luce di una consapevole felicità nei suoi occhi chiari. Tra poco inizierà a girare per Telefe una nuova telenovela, intitolata El Eterno; arriva due anni dopo Vidas robadas, la più impegnata delle sue telenovelas, sempre originali e sempre di strepitoso successo (nel suo curriculum ci sono Muñeca brava, Yago, Padre Coraje, Sos mi vida, che gli hanno regalato popolarità in America Latina, Asia, Medio Oriente ed Europa dell'Est e che anche gli aficionados italiani del genere conoscono bene, grazie ad Internet). Della nuova produzione non dice niente e si sa pochissimo; lui giura di fidarsi a occhi chiusi di Gustavo e Tomás Yankelevich, i due produttori, e di non preoccuparsi dei nomi del resto del cast perché l'Argentina "è un Paese in cui abbondano buoni attori. Anche con la quantità di fiction e opere teatrali che ci sono adesso, puoi ancora realizzare un cast di grandi figure e di talenti"
Si agita un po' di più all'idea di essere il protagonista, anche se dovrebbe essere abituato: "A volte mi dà ansietà, nervosismo, adrenalina… Essere protagonista è un riconoscimento molto grande, un voto di fiducia che ti danno i produttori e il canale, è un posto che ti danno che bisogna rispettare e curare. Non è un ruolo che ti regalano perché sì".
Lo stesso spirito di responsabilità e serenità lo anima nella sua vita: "Sento che me lo sono guadagnato. Tutti i giorni confermo che mi guadagno questo modo di vivere e questo mi fa felice" dice a Hola. Una vita che prevede, oltre alla passione per la recitazione, l'avventura e l'impegno sociale. In questo periodo lontano dalla tv si tornava a sapere di lui grazie alle foto dei paparazzi, che lo sorprendevano in qualche angolo del nord-ovest argentino, in compagnia della fidanzata, la modella e conduttrice televisiva Maria Susini. Ha anche scalato due volte l'Aconcagua, la montagna più alta d'America. "La prima volta, nel 2003, è stata una sfida puramente personale, ma l'anno scorso la mia intenzione è stata piantare la bandiera della donazione volontaria di sangue in cima, sulla parte più alta. E ci sono riuscito! È stato un messaggio molto chiaro" Facundo è sensibile a questo tema perché durante l'adolescenza si è ammalato di leucemia e, superata la malattia, è diventato uno dei testimonial più famosi d'Argentina per la donazione del sangue. "Non so se è la mia causa prioritaria, è la causa di oggi" riflette su Hola "Com'è possibile che il nostro Paese abbia meno del 10% di donatori volontari quando il medico argentino Luis Agote è stato il primo al mondo a realizzare una trasfusione? Dobbiamo rendere onore a questa scoperta. Tutti dobbiamo capire che donando sangue ci trasformiamo in quegli eroi che sognavamo di essere da bambini. La notte, dopo aver donato sangue, quando appoggi la testa sul cuscino, puoi sentire che hai salvato la vita di qualcuno. E questo Dio lo vede". Dio ritorna spesso nelle sue parole e lui spiega che se non credesse in Dio diventerebbe pazzo: "Credo in Dio perché lo vivo e perché la prima cosa che ho fatto quando sono nati i miei figli è stato alzarli e presentarli a lui, in segno di ringraziamento per questo miracolo della vita".
La nascita dei suoi tre bambini gli ha ovviamente cambiato la vita ed è un sogno che si è realizzato: "Sono cresciuto in una famiglia meravigliosa, con tre sorelle e so cosa vuol dire. I miei vecchi stanno ancora insieme, dopo tanti anni. La vera sfida è scegliere e godere della famiglia che sei riuscito a formare, nel bene e nel male. La paternità di trasforma, ti rende migliore, ti dà motivazioni, ti offre le ragioni del perché e per chi. Essere il responsabile della casa è bello". Ed è bello perché al suo fianco c'è Maria Susini, modella e conduttrice tv che da quando l'ha conosciuto (è rimasta incinta di India pochi mesi dopo il fatal incontro) ha praticamente lasciato la sua carriera in secondo piano. A lei dedica queste parole: "Maria è tutto quello che qualunque donna sognerebbe di essere e a lei viene naturale. E' una grande madre, lupa, leonessa, cagna, è tutto! Ho incontrato una persona impressionante, impossibile da farsi scappare. L'ho acchiappata, l'ho intrappolata e me la sono portata via per creare il nido". E vabbe'. Non ci sono però progetti di matrimonio per ora, anche se Facu sostiene di sentirsi già sposato e che quando si sposeranno sarà perché "i nostri figli ci vedano celebrare l'amore che sentiamo".
E' il genero ideale, il fidanzato ideale, il marito ideale per le argentine, il target di donne che raggiunge è insomma amplio: cosa si sente a essere uno degli uomini più desiderati del Paese? Lui non si vede come oggetto del desiderio e taglia la questione: "Credo che la cosa più importante e più bella sia che non l'ho mai vissuta come una posa né come una cosa premeditata, ma se è così, chiaro che sono felice". E se andate a vedere le fotografie che gli ha scattato Hola Argentina, provate a dire che non è così.