lunedì 26 dicembre 2011

Il carisma di Camila Vallejo e il dilemma dell'anticomunismo

Passata quasi inosservata in Italia, dove, visto lo spirito voyeuristico dei media, si è dato spazio solo al suo bel volto, Camila Vallejo è per il resto del mondo uno dei personaggi del 2011. Ha guidato con determinazione la lotta degli studenti cileni per un sistema scolastico gratuito e di qualità dalla presidenza della Fech, la Federazione degli Studenti Cileni, fino alla sorprendente sconfitta alle elezioni delle scorse settimane. Una sconfitta, la sua, che può essere letta come un trionfo: Camila è comunista, non lo nasconde e difende il ruolo di una sinistra alternativa al liberismo nel Cile e nella società. Per questo gli anticomunisti di mestiere hanno diretto i voti sul suo avversario, Gabriel Bonic, dato più a sinsitra di lei, pur di liberarsi di lei. E, nonostante la sconfitta, la 23enne studentessa di Geografia, adesso vicepresidente della Fech, è considerata l'unico leader studentesco con proiezione futura. Con il suo fascino ha sedotto i compatrioti e, una volta catturata la loro attenzione, li ha conquistati con le sue parole e i suoi progetti per una società più includente e più giusta.
Con Camila e con il suo carisma devono fare i conti un po' tutti, anche nel suo Partito Comunista; quello stesso Partito Comunista che l'ha lanciata, che non ha saputo proteggerla per evitare la prima sconfitta e che è stato subito redarguito da questa giovane leader che non teme l'esposizione e le idee chiare, al primo passo falso. Nei giorni scorsi il PC ha inviato un telegramma di condoglianze alla Corea del Nord, piangendo la morte del suo leader. Camila ha espresso il suo dissenso: lei proprio non si sente dispiaciuta per la scomparsa del dittatore nordocoreano; e il suo disaccordo ha sottolineato le sue prove di leadership in un partito inadeguato alle speranze delle nuove generazioni di sinistra e in una sinistra che aspetta un leader carismatico e con idee come acqua nel deserto.
Si parla molto di Camila Vallejo, all'estero. Quest'articolo, che spiega chi è e come la sente il suo Paese, è dal blog di Juan Francisco Coloane, su latercera.com. Anche il titolo è tutto un programma: Il fantasma di Camila e gli altri

Il polverone politico generato dalla lettera di condoglianze del Partito Comunista al Governo della Corea del Nord stende un velo spesso e nasconde il tema centrale.
Per i padroni del grande capitale, che la voce più critica all'attuale modello socioeconomico sia così universalmente popolare e abbia stretti vincoli con il marxismo e il Partito Comunista è inaccettabile.
Camila emerge mentre la nuova offensiva per contenere le idee del marxismo si intensifica nel piano globale, in mezzo alla peggiore crisi di sostenibilità e legittimità attraversata dal capitalismo.
La giovane leader rivendica strategie di sopravvivenza con volto umano, dimostrando una singolare capacità di tradurre temi complessi in un linguaggio semplice per una comprensione ampia. Ha messo in agenda la trasformazione dell'attuale sistema a partire da assi semplici e facilmente identificabili da settori ampli di persone.
"Non è solo il discorso e la prestanza, è come lo dice" spiega un collaboratore vicino.
"Camila Vallejo non parla per i politici, non va cercando le sue quote di potere e il beneficio di reti che non ha" scrive un'avvocata esperta di Diritti Umani. E continua:
"Camila rimuove fantasmi, con la sua leadership così singolare. I suoi discorsi con le parole giuste contrastano con il verbo esacerbato dei politici, perché parlare della sua prestanza e serenità.
Molto lontana dall'arroganza per proporre la sua critica profonda. Risveglia fantasmi, quelli conosciuti dell'anticomunismo e anche quelli di chi, legato alla real politik, fa i conti, cerca di accomodarsi o ottenere vantaggi dalla sua leadership.
E' così semplice e coerente che risveglia e muove i sogni e i desideri. Con la sua pratica ristabilisce l'idea che la politica sia intervento nel mondo per cambiarlo. E' discorso e azione, entrambi nello spazio pubblico. E trasmette serenità.
Può essere compresa al rispondere ad altri segni che le vecchie generazioni non arrivano a percepire. Ridà valore del gesto, non si perde, al sottolineare la sua azione solo nello spazio pubblico. Non si dà alla fama e le sarebbe molto facile, grazie al suo volto che arriva alla gente.
E' intelligente e limita le frontiere del privato. Non balla, non canta, non si rende ridicola in pubblico come fanno molte "autorità". Gestisce il suo silenzio con saggezza e forse questo è nuovo. Camila non è la madre né la figlia, è una donna che crede che la sua azione sia collettiva con il movimento sociale e non cerca di mettersi in luce da sola. Restituisce alla politica la dignità che una volta ha avuto e della quale molti si sono dimenticati.
Bisogna decifrare i segni oltre gli schemi abituali e questo costa".
La leader studentesca di 23 anni, che mette a disagio l'elite politica cilena, ha colmato i media locali con una visione e una gestione dei temi molto diverse da quelle dei leaders di maggiore notorietà.
Il volto che ha percorso il mondo è stato quello di una voce critica con la concezione del modello socioeconomico e che ha anche proposto misure inaspettate in una leader degli studenti.
A parte l'istruzione, c'è un lavoro indispensabile come la riforma costituzionale. Nella sfiducia di massa verso le istituzioni (fenomeno globale) si esibisce la caducità degli strumenti che hanno contribuito allo stato attuale del mondo. Tra questi ci sono le costituzioni (delle nazioni), che hanno permesso l'installazione di modelli d'amministrazione e sviluppo i cui risultati si plasmano nello stato attuale del pianeta.
La giovane leader, con maggiore proiezione politica di cui si ha memoria. deve affrontare questa responsabilità probabilmente da sola e con scarso appoggio organico. In partenza non conta su consulenti della comunicazione.
D'altra parte il Partito Comunista non esce ancora dallo stato, quasi decimato finanziariamente, in cui lo ha lasciato la dittatura militare e con miliardi di pesos pignorati durante la repressione e difficilmente potrà aspirare a un'organizzazione in grado di competere con l'enorme propaganda anticomunista e che aumenta con l'apparizione di Camila Vallejo.
Questo è il dato duro, da non omettere nell'analisi. Come affrontare una leader che si sostiene con una credibilità propria, all'arrivare alla gente e non con montagne di capitale del potere delle multinazionali, è il dilemma.
La grande maggioranza della popolazione è stata sottoposta a una programmazione economica e politica senza possibilità di trasgredire la correlazione di forze nella struttura del potere. Camila Vallejo rappresenta un invito gentile affinché la gente partecipi a questa trasgressione.